Eddie Johnson, attaccante dei Kansas City Wizards
Al termine della scorsa stagione avevamo lasciato i Kansas City Wizards alle prese con le scelte societarie (leggi: spostare la squadra oppure no), culminate poi nella decisione di aspettare il termine della stagione 2006 e vedere che succede nel frattempo (ossia: mettersi alla finestra ed attendere che qualche investitore si faccia avanti, possibilmente promettendo di costruire uno stadio solo per il calcio). E non c'è dubbio che l'incertezza societaria della scorsa stagione abbia influito sul rendimento della squadra: la Finale raggiunta nel 2004 è stata seguita da un'esclusione dai play-off 2005. Ora ai nastri di partenza della nuova stagione si presenta una squadra non particolarmente rinnovata, che però è certa di disputare una stagione migliore. Vediamo come.
Legenda: D = Scelta dal SuperDraft; Sd = Scelta dal Supplemental Draft; ag = adidas generation; L = in prestito; Res = squadra riserve; tra parentesi gli anni di esperienza nella MLS.
HEAD COACH: Bob Gansler
PORTIERI: Bo Oshoniyi (7), Will Hesmer (Res);
DIFENSORI: Jimmy Conrad (7), Nick Garcia (6), José Burciaga (4), Shavar Thomas (3), Alex Zotinca (3), Ryan Raybould (1), Tyson Wahl (D);
CENTROCAMPISTI: Kerry Zavagnin (8), Sasha Victorine (6), Davy Arnaud (4), Jack Jewsbury (3), Jermaine Hue (1), Will John (1), Lance Watson (D), Matt Groenwald (D);
ATTACCANTI: Josh Wolff (8), Eddie Johnson (5), Ryan Pore (1), Scott Sealy (1), Yura Movsisyan (D).
La squadra dello scorso anno era praticamente la stessa che diventò campione della Western Conference nel 2004. Di certo il riallineamento prodotto dall'espansione dello scorso anno può aver destabilizzato alcuni valori, ma la squadra è certamente più meritevole del 5° posto ad Est.
Così in porta troviamo ancora Oshoniyi, portiere di estrema sicurezza; alle sue spalle c'è Hesmer, che l'anno scorso giocava nella squadra-riserve ma ha collezionato un paio di presenze nella US Open Cup, per cui conosce il clima-MLS. Tra i pali c'è affidabilità e sicurezza.
Anche in difesa non ci sono stati cambiamenti di rilievo: Conrad, Garcia e Burciaga sono ancora al loro posto, come tra le seconde linee sono rimasti Thomas e Zotinca. C'è un'aggiunta dal Superdraft, ossia Wahl, difensore veloce e con senso della posizione: entrerà in campo e sarà un ottimo rincalzo, almeno per questa stagione, ma gli ci vorrà almeno un altro anno per dimostrare appieno il proprio valore.
Il centrocampo di Kansas City è rimasto in pratica invariato: c'è Zavagnin (che ha riposto le velleità di proporsi in Europa), c'è Victorine (si vociferava di lui in un possibile scambio con New York prima dell'avvento della Red Bull), ci sono Arnaud e Jewsbury; non c'è più Klein, passato ai Real Salt Lake, ma dal draft sono arrivati Watson e Groenwald, elementi non tecnici ma agonisti, che rimpolpano il centrocampo e possono avere un impatto forte fin da subito; senza contare che il reparto è ringiovanito. Stesso discorso per John, arrivato da Chicago, uno dei migliori rookie messisi in evidenza lo scorso anno.
L'attacco è il reparto che ha subito più variazioni. Sono rimasti Johnson e Wolff, le punte titolari; inoltre Sealy e Pore hanno un anno da rookie alle spalle e sono più smaliziati: non diventeranno come per incanto uomini da 15 reti a stagione ma possono dire la loro in area.
Ma è ovvio che le speranze di risalita di Kansas City sono legate al nome di Movsisyan: con la 4ª scelta è stata chiamata una delle punte più promettenti della NCAA, che aggiungerà profondità al reparto offensivo dei Wizards.
Ora, diamo un'occhiata alle cifre: l'anno scorso i Wizards hanno segnato 52 reti subendone 44, con un saldo di +8; ma queste reti si sono tradotte in 11 vittorie, 9 sconfitte e 12 pareggi. Per dare un senso a questi numeri confrontiamoli con quelli della 3ª classificata, i Chicago Fire: parliamo di 49 reti fatte e 50 subite, quindi di un saldo negativo. Ma Chicago ne ha tratto comunque 15 vittorie, 13 sconfitte e solo 4 pareggi. D'altro canto la differenza tra le 2 è stata di soli 4 punti, ma il confronto è indicativo e serve a dimostrare come sia preferibile ridurre al massimo le "x": 1 vittoria ed 1 sconfitta sono da preferirsi rispetto a 2 pareggi, o no?
Inoltre ciò introduce un'altra considerazione: visto che l'attacco non aveva, tutto sommato, demeritato, non sarebbe stato meglio incidere di più su centrocampo e difesa, visto che è l'equilibrio il perno fondamentale su cui si deve reggere una squadra?
MODULO DI GIOCO:
Coach Gansler ha a disposizione più o meno gli stessi uomini dello scorso anno, ma l'aggiunta di un centrocampista più muscolare come John può offrire più interdizione e questo permetterebbe al coach di allargare il ventaglio delle soluzioni a centrocampo: Probabile che all'inizio schieri un 4-4-2, ma ciò che sembra mancare è un elemento con un pizzico di fantasia e dotato di una tecnica più elevata che funga da uomo-assist; tenendo conto di questo la manovra dei Wizards potrebbe risultare più potente che spettacolare, ma anche estremamente prevedibile.
DOVE POSSONO ARRIVARE I WIZARDS?
Come abbiamo appena detto la squadra è più potente che tecnica, e di certo a Est ci sono 3 squadre più forti e attrezzate (Boston, Chicago e Washington), ma l'obiettivo minimo per quest'anno è tornare a disputare i play-off; dovrebbero farcela, ma sperare in qualcosa di più ci sembra francamente troppo.
blackiesan74