Il portiere della Nazionale USA e del Borussia Moenchenglandbach, Kasey Keller
Kasey Keller vive un periodo molto felice. Il trentaseienne estremo difensore del Borussia Monchengladbach e degli Stati Uniti sta giocando alla grande e si prepara a vivere da protagonista la sua quarta Coppa del Mondo FIFA, in programma tra pochi mesi.
Eletto per la terza volta “miglior giocatore dell'anno” dalla federazione statunitense, record assoluto, Keller riflette sulla parabola ascendente tracciata dagli Stati Uniti rispetto alla prima partecipazione ad una fase finale mondiale, nel 1990, e volge lo sguardo al torneo in Germania, dove attualmente vive e si sente a casa.
Ha fatto parte della comitiva statunitense che ha partecipato all'edizione del 1990. Come sono cambiati gli obiettivi da allora?
Gli enormi passi in avanti compiuti dal calcio nel nostro Paese negli ultimi 15-20 anni, hanno fatto la differenza. Siamo passati dal punto in cui la qualificazione del 1990 era considerata un'impresa a quello attuale, in cui la qualificazione è data per scontata e la semplice presenza alla Coppa del Mondo non è più considerato un risultato soddisfacente. Adesso puntiamo a superare la fase a gironi e ad andare il più avanti possibile.
Come giudica le vostre possibilità in Germania?
Il nostro girone è molto complicato, soprattutto alla luce del tradizionale rendimento delle nazionali europee quando il torneo si svolge nel Vecchio Continente. L'edizione in Corea e Giappone è stata una novità per tutti ed ha sovvertito, in un certo senso, i vecchi equilibri. Non sarà facile affrontare due nazionali europee e credo che la maggior parte delle persone si aspetti il passaggio del turno di Italia e Repubblica Ceca. E se anche dovessimo chiudere al secondo posto, con ogni probabilità ci ritroveremo negli ottavi il Brasile. Insomma, un cammino tutt'altro che facile, ma abbiamo fiducia in noi stessi e siamo sicuri di potercela giocare alla pari con le nazionali europee.
Cosa ha determinato, in particolare, la crescita degli Stati Uniti negli ultimi anni?
Diversi fattori. In primo luogo, la qualificazione alla fase finale del 1990 dopo una lunga assenza ed in seguito la possibilità di migliorare ospitando il torneo nel 1994. Quell'anno superammo la fase a gironi battendo un'ottima Colombia, un risultato che diede slancio a tutto il movimento. Successivamente è stata introdotta la MLS, che ha offerto ai giocatori un'occasione che in passato non avevano. Prima, per chi non riusciva ad andare in Europa, la carriera si poteva considerare conclusa. La fama dei calciatori statunitensi è aumentata e sono cresciute le opportunità di varcare i confini, inoltre, dopo dieci anni di MLS, possiamo contare su una rosa mai così ampia. Adesso, anche se capitano degli infortuni, il livello della squadra non ne risente.
È stato giudicato il miglior calciatore statunitense del 2005. Ritiene in questo momento di giocare ai migliori livelli di sempre?
Penso che forse sto avendo un rendimento più costante. Con il tempo ho acquisito molta esperienza e questo conta molto nel mio ruolo, dove è fondamentale prendere decisioni. Cinquecento partite tra i pali ti fanno prendere meno decisioni errate rispetto a dieci anni prima.
In che modo il trasferimento in Germania è stato utile per la sua carriera?
Mi ha aiutato a non perdere gli stimoli. Se fossi rimasto in Inghilterra, probabilmente avrei ragionato in questi termini, 'Ritorno ad Highbury, mmm" ci ho già giocato una decina di volte'. Invece ho potuto giocare contro il Bayern nel vecchio Olympiastadion e quest'anno nel loro nuovo impianto. Ho giocato a Dortmund davanti a 80.000 spettatori, nello stadio al coperto dello Schalke gremito da 65.000 tifosi. Emozioni nuove che ti fanno pensare, 'Hey, sono cose che non avevo mai provato prima!'.
Lei non è l'unico portiere statunitense impegnato in Europa, ci sono anche Brad Friedel, Tim Howard e Marcus Hahnemann. Come spiega questo successo?
Crescere negli Stati Uniti significa praticare diversi sport che ti aiutano a sviluppare la manualità , quindi quando si passa da uno sport americano al calcio è molto più facile diventare portiere. Le cose stanno cambiando adesso, ma personalmente ho sviluppato una buona manualità da bambino e diventare portiere è stato un passaggio naturale.
Non tutti i giocatori americani hanno però avuto successo in Europa, per esempio Landon Donovan con il Bayer Leverkusen. Come mai?
Credo sia stato un problema di tempi. Anche se ho avuto successo, non sarei mai potuto arrivare in Europa a 17 anni. Lo stile di vita americano a 17 anni è completamente diverso da quello europeo. Se Landon fosse arrivato a 21 anni, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ha il talento per imporsi in Europa, ma in questo momento sta vivendo un'ottimo periodo in Patria.
Freddy Adu si è allenato con la rosa della nazionale statunitense. Esiste la possibilità di vederlo in azione la prossima estate in Germania?
Si parla tanto di lui, ma il ragazzo non è ancora maturo. In Europa, il caso sarebbe gestito diversamente. Pensiamo a Theo Walcott: va all'Arsenal, ma nessuno dice che diventerà il prossimo Pelé. Ci si limita a dire che è un giocatore promettente e che l'Arsenal cercherà di farne un fuoriclasse. Non voglio che questo ragazzo si bruci. In questo momento dovrebbe soltanto concentrarsi a giocare al meglio delle sue possibilità con il DC United. I suoi agenti dovrebbero decidere se vuole limitarsi a fare qualche spot pubblicitario o se invece vuole farsi strada nel calcio. Deve imporsi nella MLS prima di pensare a qualsiasi altra cosa. Cerchiamo di essere chiari e di stare con i piedi per terra: gioca bene con il tuo club anziché perdere tempo a parlare del possibile trasferimento in una grande squadra europea!
Gli Stati Uniti affronteranno mercoledì 22 a Dortmund la Germania. Che aria tira intorno alla squadra di Jurgen Klinsmann?
Esiste certamente un po' di malumore e la pesante sconfitta contro l'Italia (4-1 a Firenze) ha fatto aumentare la pressione. Il calcio tedesco vanta una tradizione gloriosa e l'ultima volta che la Germania ha ospitato la Coppa del Mondo ha poi vinto il titolo. È normale che ci siano pressioni, perché vogliono vincere. Ci aspettiamo una Germania molto concentrata per la sfida contro di noi. Sarà una partita molto importante.
Che tipo di torneo si aspetta la prossima estate?
Ho giocato in Inghilterra e in Spagna, e l'atmosfera negli stadi tedeschi, sia in partita che in allenamento, è pari, se non superiore, a quella degli altri posti in cui ho giocato. Da quel punto di vista, il torneo sarà un grande successo. Inoltre la Germania confina con molti Paesi che saranno presenti alla Coppa del Mondo, quindi ci sarà un forte afflusso di tifosi. Questo sarà certamente un fattore in più rispetto ad altre edizioni del Mondiale. Giocheremo contro l'Italia a Kaiserslautern e in quell'area ci sono 52.000 americani…
Le sue ultime due edizioni della Coppa della Mondo FIFA non sono state particolarmente fortunate: ha perso tutte le partite nel 1998 ed è sempre rimasto in panchina nel 2002.
L'esperienza del '98 è stata estremamente negativa per tutta la squadra. Abbiamo vissuto quello che in un certo senso è accaduto al Portogallo nel 2002: la squadra è andata in tilt ed ha avuto molti problemi. Per quanto riguarda l'esperienza personale del 2002, è stato un momento difficile, ma nel calcio può capitare. Avevo perso la maglia da titolare e alla vigilia del torneo l'allenatore Bruce Arena aveva detto che Brad (Friedel) avrebbe giocato probabilmente contro il Portogallo ed io la partita successiva, poi si sarebbe visto. Contro ogni pronostico battemmo il Portogallo e l'allenatore non volle mettere mano alla squadra che aveva vinto.
Dopo quella delusione, quali obiettivi personali ha per questa Coppa del Mondo?
Il mio obiettivo è semplicemente di giocare al meglio delle mie possibilità , con la speranza che il mio rendimento possa aiutare la squadra a conquistare i punti necessari per andare il più avanti possibile. Se gli avversari ci saranno superiori, ci arrenderemo a loro. Ma se arriva una parata al momento giusto e qualcuno la mette dentro dall'altra parte, non si sa mai come può andare a finire"
Si ringrazia FifaWorldCup.com