Cambiano i colori ma non il leader di NY: Yuri Djorkaeff
Season 11 per la franchigia di NY/NJ, e si può tranquillamente dire che nessuno avrebbe potuto prevedere gli eventi degli ultimi sei mesi dei MetroStars. A cominciare dalla mid-season, abbiamo visto un nuovo coach, un nuovo GM (Alexi Lalas, per ora), Il progetto per il nuovo stadio, 16 nuovi giocatori, un nuovo nome e nuovi colori! E la stagione non è ancora iniziata!
Come non cominciare dalla questione proprietà . La società austrica Red Bull, proprietaria della famosa bevanda analcolica, ha infatti recentemente acquistato la franchigia della MLS New York/New Jersey MetroStars, e il nuovo nome del club sarà "Red Bull New York".
La risposta iniziale che potrebbe essere data e che l'arrivo del nuovo proprietario potrebbero essere fondamentale per il futuro della franchigia di New York (che però gioca nel New Jersey), e che in dieci anni aveva visto scendere continuamente il numero di spettatori presenti sugli spalti, e per l'intera MLS. Obiettivamente va visto in modo ottimistico l'arrivo di un investitore straniero, con un background di successo nello sporte $100 milioni pronti ad essere messi nel futuro dei Red Bull New York.
Quindi: abbiamo prima avuto pubblicità sui campi e negli stadi" abbiamo poi avuto stadi con nomi degli sponsor (l'Home Depot di Los Angeles, ma anche in Inghilterra, con il costruendo Emirates Stadium dell'Arsenal e in Germania con la Allianz Arena di Monaco)" ed ora, ecco le prime squadre di calcio col nome della società proprietaria.
Un giudizio da cultore del "vecchio" calcio ci fa dire come sia molto triste, anche perchè è probabile che sia solo la prima di una serie di acquisizioni da parte di grandi corporations che vorranno dare il loro nome al club.
Lasciando da parte le critiche in arrivo da alcuni moralisti, relative alla connessione fra la bevanda Red Bull e gli alcolici (chi beve infatti la Red Bull senza alcol, a parte il sottoscritto?), le critiche stanno infatti arrivando anche da parte dei tifosi della compagine, in particolare dal gruppo principale, gli Empire S.C. Alcuni sostenitori dei MetroStars sono arrivati a parlare di un "insulto" o di "offesa", arrivando a comparare il cambio di nome e colori ad un lutto in famiglia. Forte è poi la paura di diventare tifosi di un marchio e non di una squadra di calcio. Un po' lo scontro che vede in Italia gli ultras e gli amanti del calcio di una volta opporsi al turbocalcio di oggi, sempre più televisivo ma con meno spettatori.
Comunque, la pioggia di soldi in salsa austriaca in arrivo su New York viene salutata da molti come una delle mosse più innovative e intelligenti incursioni, in termini di marketing, nel mondo dello sport professionistico. Tanto più in un mercato dalle possibilità enormi quale quello di New York.
"Pur non essendoci precedenti, è possible che sia l'inizio di una nuova era", ha dichiarato Paul Swangard, Amministratore Delegato del Warsaw Sports Marketing Center della University of Oregon. "È un po' l'ultimo bastione dello sport Americano che salta. Non sono sicuro se sia giusto o sbagliato e se sarà accettato, so solo che non è mai stato fatto prima". Non è infatti mai successo a livello di sport professionistico USA negli ultimi 50 anni. Ma è vero che molti baseball teams giapponesi (il Giappone ha il secondo campionato di baseball più importante al mondo) prendono il loro nome dalle società proprietarie, come ad es. il club più popolare, gli Yomiuri Giants. In Europa poi, vengono in mente gli olandesi del PSV Eindhoven, di proprietà della Philips, o i tedeschi del Bayer Leverkusen, di proprietà della farmaceutica Bayer.
Questa non è certo la prima mossa del genere per la Red Bull, che è già presente da quest'anno in Formula Una con una scuderia denominata Red Bull, e che l'anno scorso ha acquistato lo SV Salzburg, team di serie A austriaca e città natale della compagnia. Team che è stato ribattezzato Red Bull Salzburg, cancellando così soria e colori che duravano da 70 anni.
Negli Stati Uniti invece, va ricordato come i Green Bay Packers della NFL abbiano preso il proprio nome nel 1919 dalla Indian Packing Co. In cambio di $500 in materiale sportivo. Più recentemente gli Anaheim Mighty Ducks hanno preso l'attuale nome quando la Disney acquistò i diritti per una nuova franchigia e decise di darle il nome di uno dei suoi film. Nella WNBA poi, i Connecticut Sun prendono il nome dal Mohegan Sun casinò.
Tornando ai tifosi perà³, tutti questi (vecchi) precedenti sono di scarso conforto per persone come Eileen Greb, abbonata dei MetroStars sin dalla fondazione nel 1996.
"È stato come perdere qualcosa di tuo", ha detto la signora Greb, che si è seduta con i suoi due fratelli per 10 anni sulla prima fila del Giants Stadium. "È stato come se si fossero portati via il team, anche se ne hanno semplicemente cambiato il nome".
"È un insulto", ha scritto un fan che si chiama Amerikaki sul più importante forum di soccer, Bigsoccer.com. “È l'America delle corporation che ha deciso di mostrare i muscoli",.
Ulteriore confusione è stata poi causata dalla voce che avrebbe visto il club chiamarsi "Red Bull New York" ma i giocatori chiamarsi "New York Red Bulls".
“Lo trovo offensivo", ha scritto Mike Juran, un tifoso dal New Jersey, il quale - come molti personaggi pubblici del New Jersey - è rimasto abbastanza perplesso della scelta di utilizzare unicamente il riferimento a New York nonostante la squadra giochi East Rutherford (NJ) e pianifichi un nuovo stadio, che sarà chiamato Red Bull Park, ad Harrison, vicino Newark, sempre nel New Jersey. E pensare che persino i mitici New York Cosmos, al momento in cui decisero di spostarsi al Giants Stadium, dopo aver giocato sempre nello stato di New York (al Randalls, all'Hofstra e persino allo Yankee Stadium), decisero di togliere dal nome "New York", un po' per motivazioni di immagine (una squadra "cosmica"), ma anche per rispetto al pubblico del New Jersey. E anche i MetroStars avevano da tempo cambiato logo ed eliminato la dizione NY/NJ.
Ulteriori attacchi alla nuova proprietà sono arrivati persino da Tab Ramos, ex stella della Nazionale USA e dei MetroStars per sette anni: "Come potrebbe tutto ciò non essere triste? Sono stato parte di un qualcosa si dalla sua nascita e ne ero orgoglioso. Adesso tutto si è dissolto nel nulla" – ha dichiarato Ramos – "l'identità si è persa". Ramos, che è stato il primo giocatore contrattualizzato al momento della nascita della MLS, oggi si occupa del Tab Ramos Sports Center di Aberdeen (NJ).
Red Bull ha pagato all'Anschutz Entertainment Group cifre record per la MLS: $30 milioni per il team di NY/NJ, $45 milioni per la metà della proprietà del nuovo stadio e $25 milioni per i "naming rights" del nuovo stadio (che sarà pronto dal 2008) per 10 anni. E tutto questo non include una sponsorizzazione milionaria per la MLS da parte della Red Bull stessa.
Nel mentre, per "ingraziarsi" i tifosi, la nuova proprietà guidata dall'ex giocatore di Padova e New England Revolution Alexi Lalas ha deciso di offrire il viaggio gratuito a tutti i tifosi che vorranno recarsi a sostenere l'ex interista Yuri Djorkaeff e i suoi compagni nell'opening game del 2 aprile 2006 a Washington, contro i D.C. United. A questo punto non rimane che aspettare e vedere quale sarà la reazione della tifoseria nell'apertura in casa dell'8 aprile contro i MLS Eastern Conference Champion New England Revolution. Chissà se soldi e (forse) vittorie faranno breccia nel cuore dei tifosi dei MetroStars? Per quando riguarda noi, speriamo solo di non dover mai assistere ad una finale del Mondiale FIFA per Club tra Red Bull New York e Vodka Moskowskaya. Si rischierebbe l'ubriacatura"