2002 – L’ora dei Galaxy

El Pescadito, Carlos Ruiz, MVP dei Los Angeles Galaxy e autore del golden gol della MLS Cup 2002

La Major League Soccer iniziò la stagione 2002 ricevendo buone notizie dai suoi investitori i quali, dopo aver analizzato l'andamento della lega lungo i suoi sei anni di storia, decisero di rinnovare i propri impegni per altri cinque anni. Ma risultava chiaro che la MLS dovesse comunque migliorarsi, e di molto. Una brutta notizia arrivò con la necessaria decisione di chiudere due squadre – Tampa Bay Mutiny e Miami Fusion. Già  da tempo si parlava di due squadre sull'orlo della chiusura, e i due team della Florida furono esclusi a causa della scarsità  di spettatori e di investori.

Sul fronte degli stadi, i Colorado Rapids si trasferirono nel nuovo impianto di Denver, l'Invesco Field, 75.000 posti tutti a sedere, mentre Chicago fu costretta ad abbandonare il Soldier Field, destinato ad una completa ristrutturazione, per andare a giocare sul campo (16.000 posti) del North Central College di Naperville, 30 miglia più lontano. Nel frattempo iniziavano i lavori per la costruzione National Training Center a Carson (California), che prevedeva un impianto da 27.000 posti esclusivamente dedicato al calcio, destinato a diventare lo stadio dei Los Angeles Galaxy.

Novità  anche sul piano degli investimenti. La AEG di Philip Anschut esercitò la propria ozione di investimento sui D.C. United, e raggiunse un accordo con la San Jose Sports & Entertainment per guidare anche i San Jose Earthquakes. L'Hunt Sports Group diede invece il via alle operazioni per acquisire il controllo dei Dallas Burn, liberando finalmente la MLS dall'incombenza di dover controllare direttamente i club della lega.

Nel 2002 ci fu anche un grosso turnover di calciatori, con ben 69 di esssi che decisero di ritirarsi o che furono tagliati dale rispettive squadre. Tra i nomi più importanti che in un modo o nell'altro abbandonarono la MLS ricordiamo: Eric Wynalda, Geoff Aunger, Paul Bravo, Raul Diaz Arce, Chris Martinez, John Harkes, Miles Joseph, Mark Watson, A. J. Wood, Maurice "Mo" Johnston, Paul Caligiuri, Luis Hernandez, Ivan McKinley, Jair e Diego Sonora.

Con il Superdraft 2002 iniziò il rinnovamento di molte rose, e ottimi giocatori arrivarono nella lega. Tra le prime scelte troviamo Taylor Twellman ai New England Revolution, Carl Bussey, ai Dallas Burn, il difensore Carlos Bocanegra, che lasciò il college per raggiungere I Chicago Fire, e il diciassettenne Justin Mapp, che fu preso dai D. C. United. Mapp fu uno dei cinque calciatori del Project 40 inseriti tra le scelte 2002. Chris Gbandi fu comunque la la scelta numero uno fatta dai Dallas Burn, mentre il vincitore dell'Hermann Trophy 2001 Luichi Gonzalez fu la sesta scelta per i San Jose Earthquakes.

Il Superdraft rispettò la recente tradizione di presentare una maggioranza di scelte provenienti dai college, con solo pochi elementi da A-League o dalle altre semi-pro leagues.

Ancora una volt ail precampionato vide le squadre della MLS andarsene in giro per il mondo per svolgere la preparazione. I Revolution andarono in Brasile e Portogallo, i Burn e i Galaxy in Cile, i Wizards in Argentina e a Trinidad, i Fire in Guatemala e Portogallo, i MetroStars in Italia e i Crew in Messico.

Con la perdita di due squadre, la MLS decise di tornare ad un formato con due Division. Nella Eastern, i Chicago Fire mantennero la propria rosa pressochè intatta, con il solo Diego Guiterrez in meno. I Columbus presero Eric Denton e Chad McCarthy in difesa, ma erano (giustamente) preoccupati per la perdita di giocatori chiave quali McBride, Maisonneuve e altri, a causa dell'impegno Mondiale.

I D.C. United si assicurarorno gli ottimi Milton Reyes, difensore dell'Honduras, Ivan McKinley e il portiere Nick Rimaldo, nel tentativo di rimettersi in sesto dopo due stagioni sotto il proprio livello.

I MetroStars ivece inserirono in rosa il veterano Marcelo Balboa e l'attaccante colombiano Diego Serna. La maggior parte di nuovi arrivi fu comunque per i New England Revolution, che acquistarono l'attaccante seegalese Mamadou Diallo, Carlos Llamosa, l'MVP Alex Pineda Chacon, Steve Ralston ed Shaker Asad e tra le scelte si aggiudicarono Taylor Twellman.

Nella Western, Colorado acquistò Mark Chung, Steve Henderson, Pablo Mastroeni, e il difensore, proveniente dalla A-League, Mark Titus, cercando di rimettersi in piedi dopo una stagione, il 2001, in cui I Rapids avevano vinto solo cinque partite. Dallas fece uno scambio con San Jose, prendendo l'attaccante salvadoregno Ronaldo Cerritos in cambio dell'equadoregno Ariel Graziani.

Questa mossa doveva servire a dare spazio al regista Oscar Pareja, e la difesa dei texani fu rinforzata con l'ex Crew Tenwya Bonseu e con Steve Morrow, ex nazionale dell'Irlanda del Nord. Kansas City fece molti cambiamenti per cercare di tornare a vincere la MLS Cup, acquistando il centrocampista Eric Quill, il difensore Diego Guitierrez, e facendo ritornare l'attaccante slavo/americano Preki.

I Los Angeles Galaxy accolsero l'ex centravanti dei D. C. United Chris Albright, la stella del Guatemala Carlos Ruiz e il nazionale giamaicano Tyrone Marshall. I San Jose Earthquakes, che gia disponevano di un'ottima rosa, presero il solo Ariel Graziani. La loro maggior preoccupazione derivava però dalla possibile perdita per almeno sei settimane di Landon Donovan e Jeff Agoos, convocati dalla Nazionale USA ai Mondiali di Corea/Giappone.

Favoriti nalla Eastern Division erano New England e Chicago, nella West San Jose e Los Angeles.

Ma, come al solito, ci furono dele sorprese lungo la stagione. E sorpresa negativa furono New England Revolution, che nonostante gli ottimi talenti in squadra, incapparono in una incredibile serie di sconfitte. Il front office cercò di correre ai ripari esonerando l'allenatore Fernando Clavijo e spedendo Mamadou Diallo, Ted Chronopoulos e Andy Williams ai MetroStars in cambio di Diego Serna, Daniel Hernandez e Brian Kamler. A causa dei grossi nomi coinvolti, molte furono le polemiche che seguirono questo super scambio.

Sembrava quasi che qualsiasi giocatore che giungesse a Boston perdesse le proprie capacità  (qualcosa di simile all'Inter dei nostri giorni). Il cambio fece comunque bene ai Revolution, che con una serie finale di vittorie riuscì ad aggiudicars la Division e a raggiungere i playoff insieme a Columbus e Chicago. Ancora una volta i MetroStars, dopo un ottimo inzio, si ritrovarono fuori dal soccer che conta.

Nella Western Division San Jose prese il comando immediatamente, contendendoselo a lungo con Colorado. Ma i Los Angeles Galaxy, grazie alle prove di Carlos "The Fish" Ruiz, riuscirono ad inserirsi nella lotta, aggiudicandosi il girone.

In questa stagione ai playoff si qualificarono le prime otto squadre in termini di punti, consentendo a tutte e cinque le compagini della Western Division di qualificarsi, mandando a casa MetroStars e D.C. United. La lotta serrata per le Division e l'alto livello della competizione videro tra l'atro il ritorno di molti tifosi allo stadio, che di solito invece tendevano a non presentarsi in gran numero alle partite di fine stagione.

Nei playoff, nonostante fossero favoriti, gli Earthquakes furono incredibilmente eliminati, con doppia sconfitta 2-1, dai Columbus Crew, mentre i Revolution, grazie ai gol di Daniel Hernandez e Taylor Twellman, buttarono fuori Chicago. Dallas, nonostante una vittoria all'andata per 4-2 sui Rapids, rischiò di essere eliminata, mentre i Galaxy, dopo una tremenda sconfitta 4-1 a Los Angeles, cancellarono i Wizards 5-2, con l'eroe di giornata Carlos Ruiz (quattro gol per lui).

Nelle semifinali Ruiz replicò segnando altri due gol, consentendo ai Galaxy di passeggiare con i Rapids. Quella fra i Crew e i Revolution si rivelò invece una battaglia di difese che vide prevalere la squadra di Boston solo ai tempi supplementari.

La finale della MLS Cup 2002 si giocò al Gillette Stadium di Foxboro, Massachusetts. I Galaxy avevano già  partecipato tre volte alla finale negli anni precedenti, uscendone sempre a mani vuote, mentre New England era alla sua prima volta. Fu toccato il record di spettatori con ben 61.316 paganti.

Un golden gol nei tempi supplementari del MVP Carlos Ruiz consentì ai Galaxy di catturare laloro prima MLS Cup con una drammatica vittoria per 1-0. Il gol arrivò al 113' quando il giamaicano Tyrone Marshall lanciò in area "El Pescadito", che con un morbido sinistro all'angolino destro battè il portiere Adin Brown. Fu l'ottavo gol nei playoff per Ruiz, e arrivò proprio un minuto dopo che Winston Griffith dei revolution aveva preso l'icrocio dei pali con un gran tiro dalla distanza.

Oltre al record di spettatori, la MLS Cup battè anche il record di durata, che risaliva all'anno precedente, nel quale Dwayne De Rosario aveva chiuso i conti in favore di San jose al 96'.

Il primo tempo era terminato a reti bianche, con i Revs che non avevano tirato in porta nemmeno una volta. Partita molto fisica,nonostante i continui tentativi specie da parte dei Galaxy fu necessario andare ai supplemntari. Carlos Ruiz si scatenò immediatamente, prima al 93', con una rovesciata parata col corpo da Brown, e poi al 111', con un bel tiro su passaggio di Peter Vagenas parato ottimamente da Brown. Ma quando le nuvole delle precedenti finali stavano iniazando ad addensarsi sui Galaxy, ecco arrivare il golden gol di Ruiz.

L'All Star Game fu giocato a Washington il 3 agosto 2002, e vide scontrarsi la Nazionale USA, reduce da un grande Mondiale, con una rappresentativa mista americani/stranieri della MLS. Ancora una volta la MLS dimostrò il buon livello raggiunto battendo la Nazionale USA 3-2 in un match molto intenso.

Il 2002 fu un ottimo anno per il soccer USA. L'ottima performance della Nazionale USA ai Mondiali dimostrò come il livello del gioco raggiunto dalla MLS fosse comparabile a quello di molti altri campionati. Particolare risalto alla MLS venne dato dai suoi giovani: Clint Mathis, Landon Donovan, DaMarcus Beasley, Josh Wolff, Eddie Pope, e Pablo Mastroeni, che tanto bene figurarono in quei Mondiali. Tutto ciò fu molto importante per il futuro della lega perchè così la MLS diventava attraente per molti giovani giocatori di tutto il mondo desiderosi di mettersi in luce.

Un'importante decisione presa dalla MLS fu applaudita dai purtisti del calcio. Dal 2003 infatti, gli scontri dei playoff avrebbero visto valere la regola del valore doppio del gol fuori casa in caso di parità , come nel resto del mondo (mentre semifinali e finale rimanevano a partita unica). La regula season si sarebbe giocata su 30 partite da Aprile a Novembre.

Con più spettatori, giovani talenti e nuovi stadi all'orizzonte, finalmente il futuro del soccer in America sembrava farsi più roseo.

Final 2002 Major League Soccer Standings

GP W L D GF GA Pts
Eastern Division
New England Revolution 28 12 14 2 49 49 38
Columbus Crew 28 11 12 5 44 43 38
Chicago Fire 28 11 13 4 43 38 37
NY/NJ MetroStars 28 11 15 2 41 47 35
D. C. United 28 9 14 5 31 40 32

Western Division
Los Angeles Galaxy 28 16 9 3 44 33 51
San Jose Earthquakes 28 14 11 3 45 35 45
Dallas Burn 28 12 9 7 44 43 43
Colorado Rapids 28 13 11 4 43 48 43
Kansas City Wizards 28 9 10 9 37 45 36

Quarterfinals:
New England – Chicago 2-0, 1-2, 2-0
Colorado – Dallas 2-4, 1-0, 1-1 (1-0 TB)
Columbus Crew – San Jose Earthquakes 2-1, 2-1
Los Angeles – Kansas City 3-2 (OT), 1-4, 5-2

Semifinals:
New England – Columbus 0-0 (OT), 1-0, 2-2 (OT)
Los Angeles – Colorado 4-0, 1-0

MLS Cup 2002: Los Angeles Galaxy – New England Revolution 1-0 (dts)

LOS ANGELES GALAXY: Kevin Hartman, Alexi Lalas, Danny Califf, Tyrone Marshall, Ezra Hendrickson, Sasha Victorine, Mauricio Cienfuegos (Peter Vagenas 61), Simon Elliott, Cobi Jones, Alejandro Moreno (Chris Albright 67), Carlos Ruiz

NEW ENGLAND REVOLUTION: Adin Brown, Carlos Llamosa (Rusty Pierce 92+), Joe Franchino, Daouda Kante, Jay Heaps, Leo Cullen, Daniel Hernandez, Steve Ralston, Brian Kamler (Winston Griffiths 90), Taylor Twellman, Wolde Harris (Alex Pineda Chacon 76)

Marcatori: Ruiz (LA – Marshall, Albright) 113'
Arbitro: Kevin Terry; Guardalinee: Greg Barkey, Richard Eddy; Spettatori: 61,316

CLASSIFICA CANNONIERI
GP G A Pts
Taylor Twellman, New England 28 23 6 52
Carlos Ruiz, Los Angeles 26 24 1 49
Jeff Cunningham, Columbus 27 16 5 17
Ante Razov, Chicago 25 14 8 36
Ariel Graziani, San Jose 28 14 5 33
Mark Chung, Colorado 27 11 10 32
Jason Kreis, Dallas 27 13 4 30
Mamadou Diallo, MetroStars* 24 12 5 29
Steve Ralston, New England 27 5 19 29
Rodrigo Faria, MetroStars 28 12 5 29
Chris Henderson, Columbus 28 11 7 29
Mamadou Diallo, MetroStars 24 12 5 29
Chris Carrieri, Colorado 25 11 5 27
Preki, Kansas City 25 7 10 24
Edson Buddle, Columbus 21 9 5 23
Bobby Rhine, Dallas 27 7 6 20
Ronnie Ekelund, San Jose 27 6 8 20

CLASSIFICA PORTIERI (Minimo 1.100 minuti giocati)
MIN SHTS SVS C/P GA GAA Record SO
Kevin Hartman, Los Angeles 18 1648 108 83 49 20 1.09 11-6-1 5
Jon Busch, Columbus 14 1236 80 63 55 15 1.09 8-3-2 5
Joe Cannon, San Jose 26 2375 136 100 99 29 1.10 13-10-3 8
Zach Thornton, Chicago 27 2483 164 124 83 34 1.23 10-13-4 7
Adin Brown, New England 16 1450 102 72 54 20 1.23 9-8-1 5
Tony Meola, Kansas City 17 1519 88 65 43 21 1.24 6-5-5 3
Nick Rimando, D. C. United 28 2588 183 131 85 40 1.39 9-14-5 7
Matt Jordan, Dallas 27 2511 158 109 93 42 1.51 12-9-6 3
Scott Garlick, Colorado 15 1374 92 61 58 24 1.57 6-7-2 4
Tim Howard, MetroStars 27 2463 195 140 115 44 1.61 11-14-2 4
David Kramer, Colorado 13 1195 75 49 47 24 1.81 7-4-2 2
Tom Presthus, Columbus 15 1365 103 73 39 29 1.85 3-9-3 2

All-Star Game: USA - MLS All Stars 2-3

USA: Tony Meola (Juergen Sommer 46), Eddie Pope (Alexi Lalas 46), Carlos Llamosa (Chris Henderson 46), Jeff Agoos (Chad Deering 46), Cobi Jones, Brian Maisonneuve, Pablo Mastroeni, Preki (Mike Burns 46), DaMarcus Beasley, Landon Donovan, Brian McBride

MLS ALL STARS: Tim Howard (Joe Cannon 46), Ryan Suarez (Wade Barrett 18), Mike Petke (Ariel Graziani 46), Carlos Bocanegra (Richard Mulrooney 78, Dema Kovalenko 70), Steve Ralston (Chris Klein 46), Richard Mulrooney (Dema Kovalenko 70, Joselito Vaca 46), Carlos Valderrama (Mike Petke 70, Ariel Graziani 46), Dema Kovalenko (Joselito Vaca 46), Mark Chung (Steve Ralston 70, Chris Klein 46), Taylor Twellman (Marco Etcheverry 46), Carlos Ruiz (Jason Kreis 46)

Marcatori: Donovan (USA – Henderson, D. Beasley) 58, Kreis (MLS – Klein) 59, Etcheverry (MLA – Vaca, Barrett) 72, Jones (USA – McBride, Maisonneuve) 76, Ralston (MLA – Kreis, Klein) 81

Arbitro: Brian Hall; Guardalinee: Nathan Clement, Craig Lowry;
Spettatori: 31,096

MLS Award Winners:

Most Valuable Player: Carlos Ruiz, Los Angeles Galaxy
Goal of the Year: Carlos Ruiz, Los Angeles Galaxy
Coach of the Year: Steve Nicol, New England Revolution
Goalkeeper of the Year: Joe Cannon, San Jose Earthquakes
Defender of the Year: Carlos Bocanegra, Chicago Fire
Rookie of the Year: Kyle Marino, Columbus Crew
Scoring Champion: Taylor Twellman, New England Revolution
Play of the Year: Taylor Twellman, New England Revolution
Supporters' Shield Award: Los Angeles Galaxy
Fair Play Award: Mark Chung, Colorado Rapids; Team: Kansas City Wizards
Referee of the Year: Kevin Terry
Humanitarian of the Year: Steve Jolley, MetroStars
Comeback Player of the Year: Chris Klein, Kansas City Wizards
Trainer of the Year: Theron Enns, Colorado Rapids
Commissioner's Award: Tab Ramos, MetroStars
Executive of the Year: Dan Counce, Colorado Rapids

Pepsi Best 11:

G – Tim Howard, MetroStars
D – Alexi Lalas, Los Angeles Galaxy
D – Carlos Bocanegra, Chicago Fire
D – Wade Barrett, San Jose Earthquakes
C – Jeff Cunningham, Columbus Crew
C – Oscar Pareja, Dallas Burn
C – Ronnie Ekelund, San Jose Earthquakes
C – Mark Chung, Colorado Rapids
C – Steve Ralston, New England Revolution
A – Taylor Twellman, New England Revolution
A – Carlos Ruiz, Los Angeles Galaxy

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