Il soccer negli USA

Una copertina di Sports Illustrated degli anni '70 con Chinaglia in maglia bianca dei Cosmos

Il calcio, soccer per gli americani, non è atterrato negli USA solo dopo i mondiali del 1994, e nemmeno con la spettacolare NASL (la North American Soccer League) degli anni '70. E la MSL (la Major Soccer League.) non è la prima vera lega professionistica degli Stati Uniti, in quanto la prima fu American League of Professional Football Clubs., fondata nel 1894, ma che ebbe vita breve.

Il mancato sviluppo del calcio negli USA può essere attribuito alla sfortuna. In particolare si può far risalire alla scelta della più prestigiosa università  americana, Harvard, di abbandonare il calcio per il rugby nel 1874, influenzando così tutte le altre università  USA.
E considerando che le leghe professionistiche americano usano le università  come serbatoio di risorse umane, si può comprendere come questa decisione abbia avuto conseguenze decisive.

Negli anni '20 l'American Soccer League ebbe notevole sviluppo nella East Coast, arrivando ad essere in grado di attirare calciatori dalla lega inglese offrendo alti ingaggi, e i risultati si videro con il raggiungimento da parte della nazionale USA della semifinale dei Mondiali in Uruguay nel 1930. Purtroppo, la concorrenza da parte di un'altra lega della East Coast e problemi con la federazione americana impedirono un ulteriore crescita.

L'America dovette attendere fino alla fine degli anni '60, con la creazione della NASL, per poter assistere a un campionato di calcio professionistico, ma nel mezzo ci fu "una partita" a Belo Horizonte nel 1950, il più importante risultato del calcio USA fino ai mondiali 2002. La nazionale USA sconfisse i maestri inglesi 1-0, eliminandoli dai Mondiali brasiliani del 1950.

La North American Soccer League., che ebbe il suo massimo sviluppo alla fine degli anni '70, vide giocare sui suoi campi sintetici campioni quali Pelè, Cruyff, Chinaglia, Best, Beckenbauer, Carlos Alberto, e tanti altri. Folle mai viste per il soccer iniziarono a gremire gli stadi, con presenze di oltre 70.000 persone per le partite degli stellari Cosmos di New York. Sembrava che finalmente il calcio avesse attecchito tra le stelle e le strisce. O almeno così pareva. Infatti, i Cosmos avevano portato la lega a un livello di spesa eccessivo e, per cercare di star loro dietro oltre che per la mancanza di contratti televisivi, le altre squadre finirono per chiudere una dopo l'altra . Anche i Cosmos fallirono nel 1984 per le spese eccessive e per la crisi della Atari, società  di videogames di proprietà  Warner, come i Cosmos. La NASL chiuse definitivamente nel 1985.

Dopo dieci anni, ecco i mondiali del 1994, che ebbero un grande successo di pubblico in tutti gli Stati Uniti. Una delle condizioni per l'assegnazione dei Mondiali agli USA era l'esistenza di una nuova lega professionistica. E la lega arrivò, un po' in ritardo, nel 1996: la Major Soccer League, che dopo otto anni di vita va avanti tra qualche successo e qualche debito. Ricca dell'esperienza e degli errori della NASL, la MSL ha deciso di riservarsi la proprietà  di (quasi) tutti i club e controlla tutti trasferimenti dei giocatori. Inoltre i club devono rispettare un salary cap, sul modello NBA seppur a cifre ben minori, e la copertura televisiva è garantita da ABC ed ESPN2.

Non tutto però è andato come previsto, dato che due delle dodici squadre della lega, Tampa Bay Mutiny (nulla a che fare con i mitici Tampa Bay Rowdies della NASL) e Miami Fusion (che faceva parte della lega solo dal 1998) sono affogate in un mare di debiti. Sono però in corso trattive per nuovi ingressi nella lega.
La media spettatori della MSL è di circa 16.500 persone a partita. Una significativa differenza rispetto alla NASL è stata l'inversione della regola relativa agli stranieri.

Mentre la NASL prevedeva un minimo di tre americani per squadra (e di solito facevano solo parte della rosa senza mai giocare), la MSL ne prevede un minimo di otto, consentendo alla lega di riuscire lì dove la NASL fallì: far diventare il soccer uno sport veramente nazionale. Inoltre l'obiettivo più importante raggiunto dalla MSL è stato la costruzione dei primi due stadi degli USA a Los Angeles e Columbus (Ohio), e un terzo in via di costruzione a Chicago, concepiti appositamente per il calcio.

La MLS ha avuto inoltre la fortuna di svilupparsi in contemporanea con gli anni d'oro della Nazionale USA. che ha raggiunto i quarti di finali ai Mondiali 2002, eliminando persino il Portogallo e venendo sconfitta dalla poi finalista Germania, dopo aver messo in mostra la stellina di Landon Donovan su cui poggia parte del futuro di quel soccer sempre meno bistrattato negli States. Il Ct Bruce Arena, ex portiere negli anni della NASL, ha infatti saputo costruire una squadra ordinata tatticamente, che sa difendere, fare bene il contropiede e organizzare la manovra esprimendo un gioco di buon livello e grandi capacità  atletiche.

Il futuro del soccer. è comunque ancora incerto, ma, visti i progressi fatti negli ultimi otto anni, c'è da essere fiduciosi che questa sia la volta buona. Del resto, come ha affermato il primo Commissioner della MLS Sunil Gulati: «Questo sport è troppo importante per non avere successo in America».

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