Ortiz riaccende Boston

David Ortiz esulta dopo il fuoricampo vincente

Battere i New York Yankees in una serie di playoff è già  impresa ardua, riscrivere la storia e rimontare da 0-3 la squadra più titolata delle Majors lo è ancora di più.

In Gara-4 di Championship Series i Boston Red Sox si trovano con le spalle al muro, costretti a vincere per rimanere in vita nella serie ed evitare un clamoroso sweep di fronte al proprio pubblico.

Terry Francona schiera come partente Derek Lowe, al posto di Tim Wakefield, mentre Joe Torre si affida a El Duque Orlando Hernandez.

L'atmosfera che si respira a Fenway Park non è la stessa di passate occasioni, forse perché alcuni tifosi dei Sox non credono alla difficile rimonta contro la corazzata Yankees.

E le convinzioni dei più pessimisti tra i sostenitori di Boston vengono rafforzate già  nel terzo inning dal più odiato tra gli odiati Bombers, Alex Rodriguez: sinker troppo prevedibile di Lowe ed HR da 2 punti ancora una volta con 2 out ed ancora una volta oltre il Green Monster.

Il colpo di A-Rod sembra indirizzare anche Gara-4 verso una facile cavalcata Yankees, tanto più che El Duque controlla con disinvoltura gli attachi dei Red Sox, mettendo a segno ben 6 K nei primi quattro inning.

Nella parte bassa del quinto però è proprio uno dei giocatori da cui ci si aspettava meno in fase offensiva, Orlando Cabrera, a dare la scossa a compagni e pubblico, trovando un RBI single che permette a Bill Mueller di segnare il punto dell'1-2.

La grinta dello short-stop ex Montreal Expos viene finalmente recepita dal resto del line-up di Boston assai deficitario in questa serie, e proprio uno degli slugger principe della squadra di Francona, David Ortiz, ritrova il timing sulla palla dei giorni migliori.

Con le basi-piene e con 2 out il candidato MVP trova una linea che passa gli interni e porta a casa i punti del sorpasso Red Sox, 3-2.

Il pubblico si accende e comincia a credere alla possibilità  quantomeno di allungare la serie.

Tifosi e giocatori di Boston non hanno però fatto i conti con il vero MVP delle Championship Series, Hideki Matsui, che apre il sesto inning con un triplo che rappresenta anche l'ultimo atto della partita di Derek Lowe.

Sul monte sale Mike Timlin per affrontare il veterano Bernie Williams: la battuta dell'esterno centro di NY è un mix di esperienza e fortuna, un chopper che rimbalza alto tra pitcher e short-stop e permette a Godzilla di segnare il punto del pareggio, 3-3.

I fantasmi di una rimonta Yankees cominciano ad aggirarsi per Fenway Park, e si materializzano pochi minuti dopo quando una ground-ball di Tony Clark verso la seconda base non viene trattenuta da Mark Bellhorn e consente a Jorge Posada di andare a segnare il punto del sorpasso, 4-3 New York.

L'agghiacciante scenario per i tifosi di casa di un'ennesima sconfitta per mano dei rivali paralizza i sostenitori di Boston sugli spalti, e sono ormai in pochi a credere alla rimonta in questa Gara-4.

Stavolta però è l'ottimismo della minoranza ad essere premiato, perché l'orgoglio degli uomini di Francona ed il desiderio di evitare un clamoroso 4-0 caricano i Sox nell'ultimo inning disponibile, il nono, e li portano a concretizzare l'aggancio.

Contro uno dei closer più affidabili degli ultimi 10 anni, Mariano Rivera, di solito sono poche le occasioni che si presentano, ma stavolta Mister Closer non è perfetto.

Subito una base-ball concessa a Kevin Millar, che porta un uomo in base con 0 out.

Finalmente Francona fa la cosa giusta, in pieno stile Spike Lee, ed inserisce come pinch-runner il veloce Dave Roberts.

Al piatto si presenta Bill Mueller, ed il manager di Boston si rende protagonista della seconda chiamata azzeccata in pochi istanti, la rubata di Roberts.

Rapido scatto in seconda dell'esterno dei Sox e batteria Rivera-Posada battuta.

Il corridore in posizione punto innervosisce il closer di NY, che lancia una cutter troppo in mezzo al piatto, forse immaginando un tentativo di bunt di Mueller, ed il terza base di Boston trova il singolo che spinge a casa il punto dell'insperato 4-4.

La tensione della partita e l'altalenanza del punteggio scaldano il pubblico sugli spalti, che per un momento dimentica che gli Yankees sono avanti 3-0 nella serie e torna ad incitare i propri beniamni come se si fosse in Gara-7.

Si va dunque agli extra-inning, in cui Tom Gordon e Curtis Leskanic controllano (come al solito per il primo, sorprendentemente per il secondo) con grande sicurezza i turni in battuta degli avversari senza concedere praticamente alcuna valida.

Si arriva alla dodicesima ripresa, quando sul monte per gli ospiti sale Paul Quantrill per sostituire “Flash Gordon” dopo i canonici due inning.

Che la personalità  e la classe di Gordon non facciano parte del bagaglio tecnico di Quantrill lo si nota immediatamente con il singolo in apertura di ripresa di Manny Ramirez, che ritrova finalmente la via della valida.

Stavolta è Joe Torre però a commettere un piccolo errore, lasciando sul monte Quantrill e nel bullpen il mancino Felix Heredia, probabilmente più adatto ad affrontare David Ortiz.

Il battitore designato di Boston non ci pensa due volte quando vede arrivare un lancio basso ma centrale: swing rabbioso e palla che supera le recinzioni per il fuoricampo che Gary Sheffield può solo guardare.

Il secondo walk-off HR di Ortiz in qusta post-season regala ai Red Sox la vittoria in Gara-4 per 6-4 e l'1-3 nella serie.

Fenway Park adesso è veramente una bolgia e già  i più romantici tifosi sugli spalti già  interpretano l'andamento di questo incontro come un segno del destino, l'inizio di una storica rimonta che se portata a termine avrebbe dell'incredibile.

Già  da stanotte capiremo se il sogno di una città  potrà  continuare.

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