Jim Edmonds sarà ancora protagonista?
Via alla corsa per il Pennant 2004 della National League. I partecipanti sono rimasti due. I St.Louis Cardinals e gli Houston Astros, prima tappa da percorrere oggi con inizio alle 20.19 locali a St. Louis nel Busch Stadium.
Le squadre provengono entrambe dalla NL Central dominata dai Cardinals che hanno terminato la regular season con la miglior media della MLB (.648), grazie ad un record di 105 vittorie e 57 sconfitte, gli Astros sono invece arrivati secondi nella classifica di division con un record di 92 vittorie e 70 sconfitte per una media finale di .568 che gli è valsa la conquista della wild card.
Nelle Division Series i Cardinals hanno superato i Los Angeles Dodgers con tre vittorie contro una sola sconfitta subita. Houston è invece arrivato alla partita di stasera grazie alla prima serie vinta in post-season in 43 anni di storia della franchigia, quella terminata contro gli Atlanta Braves con la vittoriosa gara-5.
Due storie totalmente differenti per le due squadre. Da una parte Houston che veniva data per favorita all'inizio della stagione 2004, insieme ai Chicago Cubs e che dopo un inizio deludente arrivava all'allontanamento del manager Jimy Williams il giorno dopo l'All-Star Game giocato proprio al Minute Maid Park, con un team che stava viaggiando con un record di 44-44 e conseguente chiamata, da parte del proprietario Drayton McLane, di Phil Garner che dal 2002, anno del suo licenziamento dai Detroit Tigers, era fuori dal giro MLB.
Da quel momento gli Astros si sono trasformati e si sono presentati per il rush finale nel mese di settembre nelle migliori condizioni di tutta la lega. La loro rimonta è stata entusiasmante ed ha avuto toni drammatici, con un passaggio alla post-season sempre in bilico, che veniva finalmente conquistato nell'ultimo giorno utile di regular season, il 3 di ottobre, con una vittoria sui Colorado Rockies.
“Scrap Iron” Garner è riuscito a ridare un identità alla squadra, soprattutto ha fatto crescere tra gli Astros la convinzione che l'obbiettivo era raggiungibile e che pertanto non bisognava mollare mai. Potrebbe a questo punto essere il terzo manager, che subentrato ad inizio stagione, arriva addirittura alla conquista delle World Series. Ci riuscì Billy Martin nel 1978 con gli Yankees e l'anno scorso “Trader Jack” McKeon con i Marlins. Sicuramente le sue capacità di motivatore hanno trasformato la squadra che è riuscita a rispondere alle sollecitazioni del nuovo manager e dopo un primo periodo ancora tentennante, ha terminato la regular season inanellando una serie di 36 vittorie nelle ultime 46 partite giocate.
Dall'altra parte i Cardinals che nonostante il forte lineup presentato allo spring training venivano considerati inferiori ai Cubs ed agli Astros, soprattutto per il fatto che la loro rotazione era molto più debole, almeno in teoria, di quella degli altri contendenti al titolo della NL Central. Ma è stato proprio il setttore lanciatori a dare le migliori risposte in campo, Infatti, mentre i battitori rispondevano alle aspettative anche con qualcosa in più, i lanciatori andavano al di là di ogni più rosea aspettativa; un nome su tutti quello di Chris Carpenter, purtroppo assente in post-season, che dopo essere rimasto fuori dal gioco per tutto il 2003 è stato capace di un anno da 15-5 con una ERA di 3.46, poi Jeff Suppan, Matt Morris, Jason Marquis e l'esperto Woody Williams, tutti quanti con degli ottimi record positivi, supportati da un bullpen in gran condizioni soprattutto per merito dell'accoppiata Ray King – Jason Isringhausen.
La squadra di St. Louis, sotto la guida di Tony LaRussa, uno dei grandi manager del Baseball, è riuscita a raggiungere le finali di National League in quattro occasioni (1996, 2000, 2001, 2004) uscendone sempre sconfitta. L'ultimo pennant conquistato è del 1987. per le World Series bisogna invece risalire ad oltre venti anni fa, esattamente nel 1982, quando i Cardinals batterono i Milwaukee Brewers. La stagione record della squadra fa ora ben sperare i propri tifosi, sicuri che finalmente quella di quest'anno, non culminerà con un altra delusione ma invece entrerà a far parte, gloriosamente, della storia della franchigia.
La serie si presenta con un grosso richiamo spettacolare per l'attrattiva dello scontro tra due potenti lineup. Da una parte le Killer B's di Houston, cioè Carlos Beltran, Lance Berkman, Craig Biggio e Jeff Bagwell, dove Beltran fa la parte del leader. L'esterno centro, anche lui come il manager Garner arrivato ad inizio stagione, ha fornito una prestazione superlativa nelle Division Series contro i Braves, dimostrando definitivamente di essere un autentico fuoriclasse. Essendo il suo contratto nuovamente in scadenza, il suo nome circolerà ancora a lungo in offseason quando sarà il principale protagonista del mercato dei free agents.
Contro le B assassine si schiera l'attacco più versatile ed incisivo della intera MLB: quello di St. Louis che al primo turno di playoff contro i Dodgers ha fatto vedere che contro di loro non esiste mai un momento di tranquillità . Infatti la bellezza di 16 dei 23 punti segnati in totale dai Redbirds, sono arrivati con 2 battitori già ritirati e questo la dice lunga sugli uomini di LaRussa.
I risultati arrivano da una capacità collettiva fuori dal comune, dove i giocatori che eccellono nel gruppo per prestazioni e capacità superiori, sono dei seri candidati al MVP 2004. Si tratta di Albert Pujols, Scott Rolen e di Jim Edmonds. A loro si uniscono altri ballplayers di ottima levatura come Edgar Renteria, Tony Womack, Mike Matheny e l'ultimo arrivato, l'esterno destro Larry Walker. Gli occhi rimangono puntati soprattutto sul terza base Scott Rolen che nella prima parte di stagione è stato uno dei migliori di tutta la MLB ma che sta facendo fatica ad entrare nel clima di ottobre.
Della rotazione e del bullpen dei Cardinals si è già detto, mentre il settore lanciatori di Houston non ha bisogno di molte presentazioni quando a guidarlo troviamo un vincitore di 6 Cy Young Awards come Roger Clemens che insieme al compagno Roy Oswalt costituisce l'unica coppia della stessa squadra ad aver raggiunto le 20 vittorie stagionali. Nel bullpen degli Astros c'è poi un autentico signor K come Brian Lidge, convertito closer per necessità a causa della partenza di Dotel, che con un totale di 151 strikeouts è il rilievo con più battitori fatti fuori al piatto e soprattutto l'ace closer del futuro.
Gli ingredienti, come d'altra parte ogni serie che vale un pennant, non mancano e le sorprese si aggiungeranno insieme alla tensione ed alla drammaticità che solo il Baseball è capace di offrirci.