Josè Lima attesissimo dai tifosi di casa!
La clubhouse dei Dodgers è rimasta praticamente deserta per tutta la giornata di venerdì. Infatti il charter che riportava a casa la squadra con il pesente fardello dello 0 – 2 dopo la trasferta di St. Louis è arrivato al Burbank Airport solamente quando ormai in California stava per sorgere il sole. L'impressione di chi ha visto i giocatori sbarcare dall'aereo era quella di chi non solo avesse perso qualche ora di sonno ma anche di uomini pesantemente colpiti dalle sconfitte subite nei giorni precedenti.
C'è chi perà sta vivendo con ansia queste ore di attesa prima dell'esordio in post-season al Dodger Stadium e non vede l'ora di poter avere finalmente la palla nelle mani. Si tratta del partente di Los Angeles per gara-3 ovvero Josè Lima che in quel ballpark si è sempre trovato a suo agio come le sue statistiche lo dimostrano. Il suo record è di 9 – 1 in casa e di 4 – 4 in trasferta.
A Los Angeles la sua ERA è di 3.08 mentre lontano dal Dodger Stadium sale addirittura a 5.56, stesso discorso per il WHIP che è 1.09 in casa e 1.47 fuori. Numeri che hanno fatto parlare di “Lima Time” quando il pitcher di Santiago, Repubblica Dominicana, si presenta sul mound del ballpark di casa.
Quello che deve evitare stasera Lima è innanzitutto il terzo sweep consecutivo per la sua squadra in post-season e la prima vittoria dei Dodgers, parlando sempre di playoff, dal 1988.
Il lanciatore che si è sempre contraddistinto per il suo modo di fare da trascinatore che ricorda molto soprattutto nel vivere le emozioni della partita i giocatori del nostro calcio: scatenato nell'esultare, incontenibile nel manifestare la rabbia per la sconfitta Josè Lima è l'uomo giusto per la partita al cardiopalma che si giocherà oggi.
I Dodgers che in regular season subirono uno sweep al Busch Stadium furono capaci poi nella serie giocata in California di vincere 2 partite su 3. C'è quindi la consapevolezza, nonostante la frustrazione per l'attuale 0 – 2 nella serie che i Cardinals si possono battere.
Tony LaRussa sa quello che gli toccherà affrontare al Dodger Stadium, stadio gremito contro e lanciatore caricatissimo ed è per questo che ha già detto che i Cardinals stasera giocheranno come se fosse una gara-7 delle World Series, massima concentrazione per staccare già il biglietto che vale una finale dove in palio c'è un prezioso pennant.
Ancora una volta per i Dodgers la drammaticità della situazione potrebbe essere la chiave giusta per l'ennesimo comeback dell'anno. Chi invece nei momenti difficili e decisivi sembra muoversi con facilità è St. Louis che in situazione di 2 out batte .467 con 13 punti su il totale di 16 finora messo a segno, nati per l'appunto con 2 battitori già ritirati, addirittura 6 dei 9 extra-base hits sono stati battuti in quella situazione.
Per LaRussa inoltre entrare nel dugout del Dodger Stadium stasera sarà anche tornare indietro di 16 anni quando Kirk Gibson battè l'homerun della vittoria dei Dodgers nelle World Series del 1988. Si c'era anche LaRussa ma era seduto come lo sarà anche stasera nel dugout degli avversari, parlando di allora si chiamavano però Oakland Athletics. Come sempre il manager ha subito voluto precisare che quella è ormai storia e non esiste da parte sua nessun pensiero o desiderio di un eventuale rivincita da prendersi stasera, conquistando la vittoria di serie proprio nello stesso ballpark.
I Dodgers hanno mostrato lacune in fase di lancio ed in difesa ma soprattutto sono mancati completamente nel momento di chiudere il gioco con uomini sulle basi. Dei 7 battitori che hanno raggiunto con dei walks la prima base nessuno è riuscito a segnare. Le battute potenti sono invece arrivate come in gara-2, quando il lineup di Los Angeles è riuscito finalmente a battere qualche palla fuori dal Busch Stadium, con le basi completamente vuote e così i tre solo homers sono risultati insufficienti per mantenere in gara i Dodgers.
Chissà forse nella terra del cinema ci si sta preparando per un finale da film thriller in perfetto stile Hollywood con una colonna sonora tutta latino americana considerando che Josè Lima oltre ad essere un buon lanciatore è anche un discreto cantante di merengue.