Bobby Cox, poche parole, ma tanti fatti…
Il segreto di un tredici?
Provatelo a chiederlo a John Schuerholz e Bobby Cox, rispettivamente general manager e manager degli Atlanta Braves.
Schuerholz arriva ad Atlanta ad ottobre del 1990. E' già terminata la stagione, durante la quale è avvenuta la sostituzione di Russ Nixon con Bobby Cox come manager della squadra. Per Cox si tratta di un ritorno nella franchigia dopo 9 anni.
I Braves chiudono l'annata con un record ampiamente negativo, il peggiore della National League, terminando ultimi nella west division dove giocavano allora, 26 incontri sotto i Reds, ma forse senza che molti se ne rendano realmente conto stanno per cambiare definitivamente rotta nella loro storia. Il binomio Schuerholz – Cox inizia così un lungo viaggio, non ancora terminato, alla guida di una delle franchigie più vincenti degli ultimi anni.
Ha infatti inizio allora quello che ad Atlanta è conosciuto come il decennio dell'eccellenza. John Schuerholz veniva dalla costruzione dei Royals di Kansas City che diverranno grazie al suo lavoro il modello tipo per tutti gli expansion team della MLB. A Kansas Schuerholz fece tutta la trafila dirigenziale per arrivare ad essere nel 1981 nominato general manager alla giovane età , per il baseball di quel periodo, di 41 anni. Nel 1985 i Royals conquistano il titolo di campioni del mondo, autentico suggello al lavoro di programmazione svolto.
Il primo vero obbiettivo di Schuerholz, appena arrivato ad Atlanta, fu quello di creare il clima giusto nella clubhouse ricorrendo all'ingaggio di alcuni free agent di una certa età come Terry Pendleton e Sid Bream affinchè diventassero subito i leader di un gruppo ricco di tanti giovani, proiettato verso la rinascita della franchigia.
Tra gli emergenti si consolidò nel settore dei lanciatori il gruppo dei cosiddetti “Young Guns” ovvero Tom Glavine, John Smoltz e Steve Avery. Il primo anno del decennio fu un autentico successo. Titolo nella NL East conquistato con ampio anticipo e record di vittorie stabilito per la franchigia. La prima squadra nella storia della MLB che passava da una stagione con il peggior record, alla vittoria del titolo di division. Battendo Pittsburgh i Braves conquistavano il loro primo pennant dal trasloco ad Atlanta del 1965 ed erano poi protagonisti di una finale a sette incontri con Minnesota nelle World Series. I Braves uscirono sconfitti ma a testa alta.
La città che non aveva mai manifestato un grande entusiasmo per la squadra di baseball iniziò a seguire le imprese dei Braves con un gran coinvolgimento tanto che al ritorno dalla ultima partita con i Twins una folla entusiasta di quasi 800.000 persone si presentò per la parata cittadina della squadra . L'anno seguente un'altro titolo di lega e di seguito altri successi sino alle World Series vinte nel 1995 contro gli Indians di Cleveland. Gli Atlanta Braves erano ormai una realtà della MLB ed una leggenda per le rotazioni vincenti che grazie a lanciatori come Greg Maddux, Steve Avery e più tardi Kevin Millwood riusciva a schierare ogni stagione.
Nel corso degli anni la coppia John Schuerholz – Bobby Cox ha perfezionato l'organizzazione della società circondandosi di validissimi collaboratori. Primo tra tutti quello che viene considerato uno dei migliori pitching coach di sempre, ovvero Leo Mazzone che ad Atlanta c'era già dal 1976, ma che coinvolto pienamente nel nuovo progetto nato con l'arrivo della coppia di managers, è stato alla guida del vero settore vincente dei Braves, capace di produrre numeri fuori dal comune: basti dire che dal 1992 al 2002 Atlanta è sempre stata prima o seconda nella media ERA di squadra di tutta la MLB.
Dall'anno scorso quando si parla di organizzazione societaria nel mondo del baseball non si può evitare il riferimento agli A's, al loro general manager Billy Beane ed ad un libro, “Moneyball”, di Michael Lewis che appunto racconta il miracolo di Oakland: pochi soldi ed ottimi risultati. Il nostro John Schuerholz più volte interrogato rispetto all'argomento è sempre stato molto esplicito “da noi il termine pìù appropriato è winning ball, basta poi guardare sopra il muro nel campo sinistro del nostro stadio e tu vedrai una linea di bandiere gialle, alcune rosse ed una blu, quello è il risultato del winning ball” E' proprio così: basta dare un'occhiata al Turner Field di Atlanta e si può notare che i pennants che sventolano sono numerosi ed oltre tutto in continuo aumento.
Affianco a John Schuerholz c'è un signore già pronto per la Hall Of Fame, Quest'anno, appena conquistato un obbiettivo di squadra, questo anziano e simpatico personaggio nato a Tulsa si chiama Bobby Cox ed alla bella età di 63 anni si appresta a tagliare quota 2000 vittorie da manager. L'anno scorso si è tolto lo sfizio di superare Casey Stengel al nono posto nella classifica di vittorie totali e degli otto managers che lo precedono solo due hanno una percentuale vincente migliore della sua, si tratta di McGraw e di McCarthy.
Ma proprio all'inizio dell'eventuale secondo decennio di eccellenza sono iniziati i problemi societari. Il magnate Ted Turner, fondadore dei network TBS e CNN, che acquistò i Braves nel 1976, dal momento della fusione tra Time Warner e AOL avenuta all'inizio del 2000 non è più in effetti in reale possesso della franchigia. L'attuale situazione non certo brillante del colosso multimediale ha di fatto messo sul mercato I Braves ed in attesa di definire la situazione, il budget a disposizione di John Schuerholz è diminuito in maniera impressionate.
Quest'anno ad inizio di stagione c'è stata la necessità di lasciare andare via giocatori come Greg Maddux, Gary Sheffield e Javy Lopez ed il nuovo roster in mano a Bobby Cox ha fatto subito storcere il naso a molti; i Phillies erano dati come favoriti nella NL East e poi c'erano anche i Marlins, campioni in carica, che venivano considerati pari se non anche loro superiori ai Braves. Ma l'esperto manager ha tenuto fede al suo stile: poche le parole pronunciate e sempre lo stessa musica: completa fiducia nei suoi uomini e nelle loro capacità ; quindi certezza di raccogliere buoni risultati. Cox ha sempre lavorato senza bisogno di fanfare e grandi proclami, ponendosi obbiettivi precisi da raggiungere mantenendo basso il profilo.
L'inizio di stagione pareva dare ragione ai pronostici negativi, infatti la squadra sembrava non riuscire mai ad avere una certa continuità , ed a fine giugno era ancora ferma al quarto di posto della division con un distacco rispetto alla capolista Florida di 6 partite. Poi le cose sono cambiate, sono infatti arrivate le strisce vincenti, le vittorie nelle serie con gli stessi avversari della NL East e dal 22 luglio un primo posto mai più abbondanato con un margine di vantaggio in perenne aumento che ha dato il titolo, tredicesimo della serie, ai Braves con buon anticipo.
Senza alzare troppo la voce come loro consuetudine la coppia d'oro John Schuerholz e Bobby Cox si appresta a dire la sua anche nella post season.