Il “corpo” della nuova Dallara per la IndyCar Series
Con l'annuncio dato giovedì ad Indianapolis, la IndyCar ha finalmente chiuso le discussioni e svelato come saranno le vetture che correranno dal 2012.
La Dallara è rimasto il costruttore unico, anche se chiunque altro voglia intervenire avrà la possibilità di creare un proprio pacchetto da installare sulla vettura italiana.
In pratica, la Dallara costruirà tutti i telai, ma ognuno potrà installarci le proprie ali, le proprie fiancate e i propri cofani motori. Tony Purnell, uno dei sette membri del comitato chiamato ad effettuare la scelta e denominato ICONIC (Innovative, Competitive, Open-Wheel, New, Industry-Relevant, Cost-Effective), ha invitato tutte le imprese leader nel campo automobilistico e non ad utilizzare la nuova generazione di vetture IndyCar per dimostrare la loro abilità : “Ford, GM, Lotus, Ferrari, ma anche Lockheed Martin, Boeing, General Electric. Ma anche tutti gli ingegneri che lavorano nel proprio garage o nei loro piccoli negozi. Abbiamo fatto del nostro meglio per fornire un quadro di riferimento per tutti voi per dimostrare le vostre abilità tecniche, senza la necessità di spendere troppi soldi. Vogliamo che tutti siano coinvolti.”
Quello dei costi è uno dei punti su cui maggiormente verrà posta l'attenzione, visto che le nuove vetture costeranno circa il 45% in meno, oltre ad uno sconto aggiuntivo per le prime 28 vetture che verranno ordinate da team con base in Indiana (dove hanno sede molti dei team,specialmente quelli più piccoli).
L'annuncio ha suscitato reazioni contrastanti.
Soprattutto, qualcuno teme che dopo mesi e mesi di discussioni, di rumor, di annunci di cambiamento e innovazione, l'aver confermato il precedente costruttore possa essere percepito come una sorta di dietrofront, come se tutto restasse come prima.
Molti si aspettavano la scelta di più costruttori: magari affiancare alla Dallara la Lola, un grande costruttore già presente in molte altre categorie e soprattutto con una grande esperienza nelle corse americane.
Probabilmente i progetti di BAT Engineering e DeltaWing erano troppo rivoluzionari e soprattutto supportati da aziende che non esistevano già , ma che sarebbero dovuto nascere se avessero avuto la commissione, però molti si aspettavano di vedere la Lola o la Swift far parte del lotto dei partecipanti.
La IndyCar invece ha scelto di premiare un costruttore che ha supportato la categoria sin dal primo giorno della sua nascita e che ha sempre mostrato attaccamento alla serie, anche quando le cose andavano male e le sue vetture non erano molto competitive. Ha però scelto pure di riaprire ad una certa competizione tecnologica, anche se limitata.
Le stesse Lola, Swift, BAT,DeltaWing (come qualsiasi altro costruttore che vorrà farlo) potranno creare i loro kit da installare sulle nuove Dallara. Restano dei dubbi specialmente su quali nomi appariranno sulle vetture e quindi quale pubblicità i costruttori si potranno fare: avremo una denominazione tipo "Dallara/Swift" o "Boeing Dallara"? O semplicemente "IndyCars"?
Si aprono quindi diversi scenari possibili.
Qualcuno ha azzardato il paragone con la Moto2, che ha creato una categoria con gare spettacolari e griglie molto folte (al contrario dello sparuto gruppo di moto della categoria maggiore, la MotoGp).
Qualsiasi team avrà la possibilità di creare i propri kit (come già faceva ad esempio Penske con le Reynard in CART), a patto che li renda disponibili agli altri concorrenti. La scelta effettuata ieri potrebbe poi essere interessante per alcuni costruttori ad entrare nella serie senza dover spendere un sacco di soldi.
Si potrebbero avere quindi anche alcuni “artigiani” che avranno la possibilità di entrare dovendo costruire non la macchina intera, ma solo poche parti, da fornire poi a tutti i team che la vorranno e quindi guadagnarci.
Potremmo vedere costruttori di altre categorie che adattano i loro kit anche per la IndyCar. Per esempio, un buon kit aerodinamico in F1 potrebbe essere installato sulle nuove vetture Indy.
Al riguardo, si può pensare alla connessione tra KV Racing Technology e Lotus Cars (non intesa esclusivamente con il team di F1): l'accordo firmato quest'anno per la sponsorizzazione della vettura di Takuma Sato, nel 2012 potrebbe anche significare altro.
O qualsiasi team di F1 (o di qualsiasi altre serie), potrebbe decidere di venire alla 500 Miglia di Indianapolis con solo il telaio da comprare, ma con il resto della vettura prodotta da se stessi.
Un altro aspetto interessante, un costruttore di motori potrebbe costruire un proprio kit aerodinamico da installare sul proprio motore. Per esempio la Mazda (uno dei motoristi che potrebbe arrivare nel 2012, con un motore derivante da quello che corre nella American Le Mans Series), potrebbe decidere di fornire oltre al proprio motore anche tutto il pacchetto aerodinamico, studiato apposta sulle caratteristiche del motore.
Al momento, questa scelta può essere buona, oppure no.
E' difficile dire ora se la scelta effettuata ieri sia totalmente buona o totalmente cattiva. Ha aspetti positivi e aspetti negativi. Servirà un po' di tempo per capire quali prevarranno.