Dario Franchitti, campione 2009 della IndyCar Series
Dopo un inverno turbolento, domenica 14 marzo, sul nuovo circuito cittadino di San Paolo, parte la stagione della IZOD IndyCar Series.
La categoria presenta numerose novità , a partire dal ritorno dopo sette anni di un title sponsor, il marchio di abbigliamento Izod. Altre novità sono la corsa inaugurale in Brasile, la nascita del programma “Road to Indy”, che servirà a guidare i giovani piloti dalle serie inferiori fino alla IndyCar, alcune differenze tecniche (l'introduzione della retromarcia sui circuiti stradali e cittadini e di un nuovo poggiatesta, l'eliminazione delle diverse opzioni per la miscela di carburante) e la riduzione del calendario di eventi per la 500 Miglia di Indianapolis a due settimane.
Questa è la presentazione dei team che parteciperanno a tutta (o quasi tutta) la stagione 2010, posizionati in una sorta di ranking.
TARGET CHIP GANASSI RACING
#9 Scott Dixon
Stats: 112 starts, 21 wins, 17 poles, 2008 Indianapolis 500 winner, 2003,2008 IndyCar Series Champion
#10 Dario Franchitti
Stats: 84 starts, 13 wins, 11 poles, 2007 Indianapolis 500 winner, 2007, 2009 IndyCar Series Champion
Quando si hanno i piloti che hanno vinto gli ultimo tre titoli e due delle ultime tre Indy 500, non si può che essere i favoriti. Il team di Chip Ganassi ha tutto per vincere, il materiale al top, due piloti veloci su qualsiasi tipo di tracciato, la tecnologia NASCAR che aiuta nella preparazione delle vetture. Sarebbero imbattibili se di fronte non si trovassero degli avversari che presentano le stesse caratteristiche.
Difficile indicare chi due piloti ha maggiori chance: Franchitti è tornato dall'esperienza NASCAR subito vincente, nei cittadini è il numero uno, mentre forse è ancora un passettino dietro Dixon sugli ovali (dove solitamente vince più di strategia che di velocità pura, come successe lo scorso anno nella finale di Homestead o sostanzialmente anche ad Indy nel 2007, per non parlare del campionato di quell'anno). Quanto Dixon incrementerà i suoi numeri da top driver della storia IndyCar?
Attenzione ad Indianapolis, probabilmente è il favorito, ma anche l'anno scorso lui e Franchitti erano davanti a tutti prima che buttassero via tutto all'ultimo pit stop scivolando a centro gruppo. Per il campionato il neozelandese è perfetto, se le gare fossero durate 195 giri oggi avrebbe tre titoli consecutivi. Il fatto di schierare solo due vetture, paradossalmente, alla fine si potrebbe rivelare un vantaggio.
TEAM PENSKE
#3 Helio Castroneves
Stats: 116 starts, 16 wins, 28 poles, 2001, 2002, 2009 Indianapolis 500 winner
#6 Ryan Briscoe
Stats: 53 starts, 5 wins, 8 poles, 2003 Formula Three Euroseries champion
#12 Will Power
Stats: 30 starts, 3 wins, 4 poles, 2006 Champ Car Rookie of the Year
Hanno dominato i test pre-stagionali (occupando I primi tre posti nella classifica), hanno tre piloti forti su qualsiasi tipo di tracciato (forse Power va ancora rivisto sugli ovali, ma l'anno scorso ha corso alla grande ad Indianapolis e nel 2008 aveva già mostrato segni di miglioramento nella sua stagione da rookie), un team di ingegneri preparatissimo, l'esperienza NASCAR a dare una mano. Il team per eccellenza della IndyCar, il più forte, il più vincente.
Eppure"eppure Castroneves, a 35 anni, non ha mai vinto un titolo; eppure Briscoe, ormai un asso degli ovali (strepitose le sue vittorie l'anno scorso in Kentucky e a Chicagoland) dopo che era già uno dei migliori due o tre sugli stradali, ha buttato il titolo dello scorso anno con un erroraccio a Motegi; eppure Power, velocissimo su stradali e cittadini, ha una esperienza limitata sugli ovali.
La pressione maggiore è proprio su Briscoe: l'anno scorso era il suo anno, sembrava tutto scritto perché vincesse, a tratti è stato impressionante sugli ovali, ma ha commesso diversi errori. Anche le sue grandi vittorie a Kentucky e a Chicagoland sono arrivate rimontando dopo un suo errore. Deve eliminare queste imprecisioni se non vuole diventare uno dei pochi piloti della storia di Penske a non aver vinto nulla.
Castroneves insegue semplicemente la leggenda: se vince ancora ad Indianapolis, entra nell'Olimpo dell'automobilismo. Inspiegabile poi come ancora non abbia vinto un campionato. E Power? Toglierà punti ai Ganassi-boys? O li toglierà ai suoi compagni? Insomma, anche su un team come quello di Roger Penske pesano delle incognite.
ANDRETTI AUTOSPORT
#7 Danica Patrick
Stats: 81 starts, 1 wins, 3 poles, 2005 Indianapolis 500 and IndyCar Series Rookie of the Year
#11 Tony Kanaan
Stats: 104 starts, 13 wins, 10 poles, 2004 IndyCar Series Champion
#26 Marco Andretti
Stats: 51 starts, 1 win, 1 pole, 2006 Indianapolis 500 and IndyCar Series Rookie of the Year
#37 Ryan Hunter-Reay
Stats: 30 starts, 1 win, 2007 IndyCar Series Rookie of the Year, 2008 Indianapolis 500 Rookie of the Year
A quasi due anni dall'ultima vittoria, il team di Michael Andretti si è dato un nuovo assetto societario (ora il figlio di Mario è l'unico proprietario) per tornare ai fasti di un tempo. Sempre con quattro vetture (anche se una al momento è part time), con tre piloti confermati e una new entry, Ryan Hunter-Reay.
L'inverno è stato caratterizzato dal tormentone Danica: resterà o non resterà ? Alla fine è rimasta, ma si alternerà con alcune gare NASCAR. L'esperienza la distrarrà o l'aiuterà a crescere e maturare? Nel 2009, passata sotto la guida dai box di Michael Andretti, è stata la migliore del team, quando è in giornata ha dimostrato di saper usare la testa e la guida di Michael sembra averne limitato i colpi di testa che ogni tanto l'hanno caratterizzata in passato.
Se il team, dal punto di vista tecnico, torna ad essere vicino a Ganssi e Penske, potrebbe tornare a vincere, ma c'è sempre la distrazione NASCAR che pone dei dubbi. Occhio ad Indianapolis, suo grande sogno, dove la Patrick ha sempre corso bene. Hunter-Reay è stato preso fondamentalmente per migliorare sugli stradali, dove ormai il team è stato relegato in seconda fascia dalla crescita di alcuni team ex ChampCar.
Viene da un 2009 speso tra Vision e Foyt che ne ha bloccato la crescita (nel 2008 era tra i migliori piloti su stradale e in grande miglioramento sugli ovali). Se torna quello di due anni fa, potrebbe addirittura diventare il leader del team. Peccato che al momento è confermato solo per nove gare.
Di Marco Andretti si è parlato poco in inverno, ha passato un 2009 scialbo, anche se è difficile dire se per colpa sua o del team. Paga sempre un anno da rookie, nel 2006, in cui fece cose strabilianti, per cui necessariamente ogni risultati così così viene visto come una delusione. Alla fine, probabilmente il migliore resterà Tony Kanaan, che però deve risollevarsi da un 2009 difficile, condizionato dal tremendo botto di Indianapolis. Insegue sempre la prima vittoria alla 500 Miglia, dove negli ultimi due anni ha subito due brutti incidenti, entrambi frutto di casualità e non di errori suoi. A 35 anni queste sono cose che si potrebbero pagare.
KV RACING TECHNOLOGY
#5 Takuma Sato
Stats: Rookie, 2001 British Formula Three Champion
#8 EJ Viso
Stats: 34 starts
Dal punto di vista tecnico, è un team in gran crescita dal suo debutto nel 2008. L'acquisizione di un tecnico come Bill Pappas non fa che accrescerne la fiducia. A fine 2009, con Mario Moraes, sugli ovali ormai si giocava il ruolo di terza forza del campionato. In crescita anche dal punto di vista finanziario, con l'espansione da una a due vetture full time e la possibilità di salire a tre (c'è la possibilità di una partnership con Lotus Cars per schierare una vettura per l'inglese James Rossiter) e addirittura a quattro (con Paul Tracy ad Indianapolis e nelle gare canadesi).
Ma i piloti restano un'incognita, assolutamente inadeguati per lottare al vertice. Viso aveva mostrato qualche cosa di buono nel 2008, ma sbatte troppo e viene da un 2009 disastroso (anche a causa del team HVM, c'è da riconoscere). Sato è un rookie di 33 anni fermo da due. Potrebbero sprecare un grande potenziale, e la perdita di un giovane in crescita come Moraes potrebbe essere significativa.
DREYER&REINBOLD RACING
#22 Justin Wilson
Stats: 35 starts, 2 wins, 1 pole
#24 Mike Conway
Stats: 17 starts, 2006 British Formula Three Champion
Coppia di piloti tutta inglese per il team che potrebbe essere il vero outsider del 2010. Justin Wilson è tra i migliori piloti su stradale, ha mostrato dei miglioramenti sugli ovali, commette pochi errori, è maturo. Avrebbe tutto per essere in un top team, e la recente partecipazione alla 24 Ore di Daytona con il team di Ganassi potrebbe far pensare ad una possibile approdo nel 2011. Essere passato ad un team più esperto sugli ovali potrebbe fargli fare il salto di qualità decisivo.
Intanto nei test pre-stagionali è stato l'unico a tenere il passo degli uomini di Penske. Conway è cresciuto tantissimo nel finale della scorsa stagione, dopo qualche incidente di troppo in avvio. Almeno sugli stradali potrebbe essere, in alcune gare, un outsider. A San Paolo correrà anche Ana Beatriz, eroina locale solitamente impegnata in Indy Lights.
LUCZO DRAGON RACING/DE FERRAN MOTORSPORTS
#2 Raphael Matos
Stats: 17 starts, 2008 Firestone Indy Lights Champion, 2009 IndyCar Series Rookie of the Year
Soltanto al secondo anno completo, il team di Jay Penske potrebbe essere la sorpresa del 2010. Dopo una positiva transizione da team da una gara a team da stagione completa, adesso sembra essere arrivato il momento della consacrazione. La partnership con un vecchio volpone come Gil de Ferran potrebbe portare una ulteriore spinta verso l'alto.
Raphael Matos è il pilota giusto. Veloce, commette pochi errori (nel 2009 due sole sbavature, il botto a St.Petersburg con la Patrick e il motore spento ad Indianapolis mentre correva nella top 5, prima del pauroso crash con Meira), ha vinto in Atlantic Series, in Indy Lights, è stato il rookie dell'anno in IndyCar, è maturo (ha 28 anni). Attenzione, se in qualche gara qualcuno riuscirà a spezzare il dominio dei soliti noti (cioè i piloti di Ganassi e Penske), quello potrebbe essere lui. La presenza in tre gare (tra cui ovviamente Indianapolis) di un pilota esperto come Davey Hamilton potrebbe dargli una mano nel trovare l'assetto giusto.
PANTHER RACING
#4 Dan Wheldon
Stats: 100 starts, 15 wins, 5 poles, 2005 Indianapolis 500 and IndyCar Series Champion
Wheldon e Panther Racing, due nobili decaduti. Il 2009, secondo posto ad Indy a parte, è stato abbastanza deludente, ed in inverno il pilota inglese aveva cercato un'altra, più competitiva, sistemazione. Per il 2010 il team spera di tornare perlomeno competitivo sugli ovali e giocarsi qualche possibilità di tornare alla vittoria. Il problema non sembra essere il pilota, anche se pure lui è sembrato un po' intristito nel finale della scorsa stagione. Un team in declino, ma che potrebbe trovare linfa vitale in uno sponsor importante come National Guard.
NEWMAN HAAS LANIGAN RACING
#06 Hideki Mutoh
Stats: 36 starts, 2008 IndyCar Series Rookie of the Year
Team in forte ridimensionamento, sceso da due ad una vettura. Nel 2009, con Rahal e Servia, era decisamente la terza forza del campionato. Adesso rischia di scivolare nelle retrovie. Mutoh ha due anni di esperienza, ha corso anche bene alcune gare, ma sicuramente è stato agevolato dal correre con un team di prima fascia come quello di Andretti. Cosa farà adesso in un team in difficoltà ?
FOYT ENTERPRISES
#14 Vitor Meira
Stats: 96 starts, 2 poles
Il team di AJ Foyt, l'unico ad essere stato sempre presente da quando esiste la IRL, è ormai un team di bassa fascia. Si avvale però di un ottimo pilota, Vitor Meira, che potrebbe garantire qualche risultato importante. Sempre se si è ripreso al 100% dall'incidente ad Indianapolis che gli ha fatto saltare il resto della scorsa stagione. Se è tornato completamente in forma, è addirittura sprecato per un team di questo livello.
HVM RACING
#78 Simona De Silvestro
Stats: Rookie
Il team dell'ex Pacific F1 Keith Wiggins è riuscito a mettere insieme tutto il budget per schierare la 21enne svizzera Simona De Silvestro. Attenzione, non si tratta della solita ragazza messa lì innanzitutto per raccattare qualche sponsor. La De Silvestro viene da quattro vittorie ed un campionato sfiorato nella Atlantic Series, è un pilota vero. Il dubbio, tra lei e il team, è proprio sul team, che in questi anni non ha mostrato grandi risultati.
DALE COYNE RACING
#18 Milka Duno
Stats: 27 starts
#19 JR Hildebrand? Alex Lloyd?
Unico team a vincere una gara nel 2009 che non fosse Ganassi o Penske, il Dale Coyne Racing si presenta fortemente ridimensionato per questo 2010, con l'unica nota positiva dell'espansione da una a due vetture. Perso Justin Wilson, perso lo sponsor Z-Line, perso un tecnico come Bill Pappas, il team ha al momento confermato un solo pilota, la venezuelana Milke Duno. Che non può nulla ma porta in dote i soldi necessari per schierare le due vetture.
Il secondo volante se la stanno giocando il campione in carica della Firestone Indy Lights JR Hildebrand e l'inglese (anch'egli campione della Indy Lights in passato) Alex Lloyd. Attenzione specialmente al primo, molto giovane ma già molto esperto e consistente nelle formule minori. Se dovesse essere lui il pilota designato, potrebbe essere una delle sorprese della stagione. Sempre che il team riesca a superare le gravi perdite. Lloyd invece viene da un paio di anni di semi inattività , in cui ha corso solo ad Indianapolis (e l'anno scorso a Homestead). Sugli ovali può dire la sua, ma deve ritrovare il ritmo sugli stradali (dove in questi anni ha corso solo la 24 Ore di Daytona)
FAZZT RACE TEAM
#77 Alex Tagliani
Stats: 9 starts, 2009 Indianapolis 500 Rookie of the Year
Team nato dalla collaborazione tra Jim Freudenberg, ex Kelley Racing, Rob Edwards, ex Walker Racing, Andre Azzi (Azzi Race Division), l'attore hollywoodiano Jason Priestley e lo stesso Alex Tagliani, si affaccia fiducioso alla sua prima stagione. Sui circuiti stradali e cittadini, l'esperienza di un pilota come Tagliani (che nel 2009 poteva vincere a Toronto) potrebbe garantire qualche risultato a sorpresa. Il team sembra solido finanziariamente, più di quanto ci si aspettava quando fu annunciato nello scorso agosto, e potrebbe crescere (si è anche parlato della possibilità di schierare una seconda vettura ad Indianapolis). Da non sottovalutare.
CONQUEST RACING
#34 Mario Romancini
Stats: Rookie
Il team di Eric Bachelart torna a tempo pieno dopo un anno part time e si affida ad un giovane pilota brasiliano, il 22enne Mario Romancini, che ha ben figuarato al primo anno in Indy Lights. Ovviamente ci sarà bisogno di un po' di tempo per ambientarsi, ma a lungo andare (diciamo dalla seconda tranche di stradali, a partire da Watkins Glen) potrebbe essere una piacevole sorpresa. Team storicamente più a suo agio sugli stradali, Romancini si è molto ben comportato all'esordio sugli ovali nel 2009.
SARAH FISHER RACING
#66 Jay Howard
Stats: 5 starts, 2006 Firestone Indy Lights Champion
#67 Sarah Fisher
Stats: 71 starts, 1 pole
Programma part time per il team di Sarah Fisher, che si espande da una a due vetture. 5 gare per Howard, 9 per la Fisher, che torna dopo tre anni a correre sui circuiti stradali. L'obiettivo è esserci, specialmente ad Indianapolis con entrambe le vetture, e magari finire qualche gara nella top 10. Per il resto la vera vittoria è nel consolidamento di una realtà che quando fu creata, due anni fa, sembrava una soluzione estemporanea ed ora invece può addirittura permettersi due vetture in alcune gare.