4 in fila per Johnson

Jimmie Johnson in posa con la sua quarta coppa

E 4! Con il quinto posto conquistato domenica all'Homestead-Miami Speedway Jimmie Johnson è entrato definitivamente nella storia dell'automobilismo a stelle e strisce. Per la prima volta nella storia un pilota riesce a vincere il titolo della massima categoria NASCAR per quattro anni consecutivi.

In tal modo, Johnson è diventato il quarto pilota, dopo Richard Petty (7), Dale Earnhardt (7) e il suo compagno di squadra Jeff Gordon (4), a vincere più di tre titoli.

“Sono cresciuto con due ruote nel fango”, ha detto il 34enne pilota californiano. “Non avrei mai creduto di poter arrivare fino a qui e fare qualcosa che non era mai stato fatto prima. Per l'amore che ho verso questo sport io ho un grande rispetto per la sua storia, per i grandi piloti come Petty, Earnhardt o Gordon, per cui aver fatto qualcosa che nessuno ha mai fatto è davvero sorprendente. Vincere il campionato per quattro volte in otto anni è incredibile.”

Per l'Hendrick Motorsports si tratta del dodicesimo titolo, il nono nella massima serie, e per la prima volta un team ha occupato i primi tre posti della classifica finale. In questa stagione Johnson ha vinto più gare di tutti (7), più gare di tutti anche nella Chase (4), dove ha terminato nella top 10 in nove delle dieci gare in programma. Per il secondo in classifica, Mark Martin, si tratta invece della quinta volta al secondo posto in campionato ('90, '94, '98, '02, '09).

“Il mio cuore e le mie preghiere sono con il mio capo e tutta la famiglia”, ha detto Martin, in omaggio ad Hendrick. “Complimenti all'Hendrick Motorsports, a Jimmie Johnson (davvero un Superman) e alla mia squadra.”

E adesso, subito dopo la vittoria del quarto titolo, un titolo che non è sembrato quasi mai in discussione, sono subito partite le speculazioni su cosa potrà  accadere nel prossimo futuro.
Qual'è il prossimo obiettivo? Cinque in fila? Arrivare al record di sette di Petty ed Earnhardt?

“Dopo questi quattro anni è difficile capire bene, adesso sembra che tutto sia facile. Ma è così difficile competere in questo sport. E quello che abbiamo fatto è veramente incredibile, e il fatto che non è mai stato fatto prima dimostra come sia veramente difficile”, ha detto Johnson, che a 34 anni ha probabilmente davanti a se ancora un altro decennio di carriera ad alto livello, se lo vorrà .

Johnson ha di recente firmato una estensione del suo contratto che lo legherà  per altri cinque anni all'Hendrick Motorsports, ovvero fino al 2015, e il suo crew chief Chad Knaus ha insistito come la sua squadra possa mantenere questo ritmo anche per i prossimi anni. “Non so se vinceremo ancora”, ha detto Johnson. “Ma so che saremo competitivi.”

“Non so se vinceremo un altro campionato. Non ho idea di che cosa potrà  accadere il prossimo anno, quali sfide si presenteranno. Non ci sono garanzie per questo. Sento nel mio cuore che saremo competitivi. Faremo tutto il possibile per assicurarci che noi saremo ancora la squadra da battere, ma non è detto che sarà  così, non si può mai sapere cosa riserva il futuro. Quindi sì, mi piacerebbe vincere ancora, vincere sette, otto campionati. Naturalmente vogliamo fare questo. Ma dobbiamo chiederci: è una cosa realistica, a questo punto, con il livello di concorrenza che abbiamo in questo sport? Non lo so. Ma siamo sicuri che ci proveremo con tutte le nostre forze.”

“Ho gestito la pressione molto meglio quest'anno”, ha aggiunto Johnson. “Sono stato molto più rilassato. Questa settimana, le notti, tutto questo è andato molto, molto bene. C'era molta pressione, e sono sicuramente sollevato che la pressione sia finita, e adesso mi sento così leggero. Ma credo di aver fatto un ottimo lavoro quest'anno, un lavoro di comprensione dei meccanismi della Chase, comprensione della pressione, comprensione di cosa sono capace di fare, di quello che questa squadra è capace di fare, di come concentrarsi su ciò che si deve fare. E mi auguro che arrivati a questo punto, io e la squadra saremo capaci di continuare a fare tutto ciò nei prossimi anni.”

Ad Homestead il finale non è mai stato in discussione. Martin non ha mai avuto la macchina per impensierire Johnson.

“Non c'è frustrazione”, ha detto Martin, che è stato il primo pilota a congratularsi con Johnson dopo la gara. “Ho dato il massimo, non è rimasto niente che potessi ancora dare. Abbiamo fatto meglio di ogni altra squadra, ad eccezione di quella di Johnson. Dovrebbe essere sufficiente per essere orgogliosi. Sono uno dei ragazzi più fortunati al mondo.” L'unica nota negativa è stato l'assenza del proprietario del team, Rick Hendrick, trattenuto in North Carolina da dei problemi di salute della nipote.

In molti si chiedono adesso se Johnson sarà  in grado di raggiungere due grandi icone della NASCAR come Dale Earnhardt e Richard Petty, e che posto occupa nella storia di questo sport. “Il fatto che nessuno avesse mai fatto questo prima penso che mi mette vicino alla cima” ha detto Johnson.

“Certamente guardare i sette campionati di Earnhardt e Petty, le loro vittorie, il loro essere delle icone di questo sport, tutto quello che rappresentano, loro sono molto in alto. Spero che le mie statistiche e le mie vittorie possano competere con le loro. La cosa buona è che ancora non è finita per noi. Abbiamo ancora molte corse davanti a noi, quindi speriamo di migliorare i nostri numeri.”

Tutto lascia presagire che lui e la sua squadra ce lo faranno. Ci sono ancora tante gare da correre e stagioni da affrontare. E certamente prima o poi la concorrenza riuscirà  a colmare il divario. Ma in questo momento questo divario sembra molto ampio.

Ma anche così, niente viene dato per scontato. Johnson e Knaus sono già  concentrati sui prossimi obiettivi.

“Credo che quando si arriva a questo punto, non si vuole rallentare”, ha detto Knaus. “Penso che si è stimolati a continuare ad andare su. E' facile nutrirsi di quel fuoco una volta che inizia a svilupparsi in momenti come questi. Ma il fatto è che questo sport è così, è davvero così difficile. E' estenuante, lo sport non perdona. Non vi sono concessioni. Ogni giorno dopo ogni gara bisogna rimettersi a lavorare. Così noi stiamo già  pensando alle qualificazioni per la Daytona 500 del prossimo anno. Questo è il nostro primo obiettivo.”

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