GrandAm a metà  stagione

Pruett-Rojas precedono Bernhard-Dumas e la Dallara di Max Angelelli a Watkins Glen

La stagione della Rolex Sports Car Series, massima categoria della GrandAm, è giunta al giro di boa. La serie vive una stagione di successo, sia dal punto di vista degli spettatori dal vivo che da quello dell'audience televisiva. La grande incertezza della categoria, con gare tirate fino all'ultimo tra diversi contendenti, è uno dei motivi per cui la categoria continua a crescere.

Dopo la gara disputata a Mid-Ohio la settimana scorsa, spartiacque della stagione, tutti i principali indicatori (audience TV voti, presenze dal vivo, merchandising) risultano in ascesa. “Tutti sanno che questi sono tempi duri con l'economia, e quindi siamo soddisfatti che la nostra base di tifosi continui a crescere e riconosca il valore della Grand-Am Rolex Series “, ha detto il presidente della Grand-Am Roger Edmondson. “Le nostre corse regalano emozioni in pista, e anche le attività  al di fuori della pista e che coinvolgono gli spettatori contribuiscono al nostro successo.”

Uno dei principali motivi del successo della GrandAm sono sicuramente i Daytona Prototype, entrati in vigore dalla stagione 2003. La semplicità  di queste vetture (specialmente in confronto con quelle della Le Mans Series) e i bassi costi sono una parte importante del loro successo. La GrandAm ha inoltre standardizzato la quantità  di tecnologia utilizzata, così che i team non debbano spendere soldi per sviluppare le loro auto. Lo stesso si è fatto coi motori.

Questo ha portato all'ingresso di numerosi costruttori, sia per i telai (Lola, Riley, Dallara, Coyote, Crawford), sia tra i motoristi (BMW, Infiniti, Lexus, Ford, Pontiac, Porsche). Particolarmente significativo il fatto che la Porsche abbia preferito da quest'anno trasferire il suo programma nelle corse endurance dalla American Le Mans Series alla GrandAm. La ALMS sta pagando gravemente la crisi economica, coi suoi prototipi che sono più complicati e costosi dei Daytona Prototype, e con una griglia spogliata di quasi tutti i principali protagonisti sta perdendo il confronto con la categoria rivale.

La stagione 2009 sta vivendo della lotta tra i campioni 2008 Memo Rojas e Scott Pruett e i campioni 2007 Alex Gurney e Jon Fogarty, vincitori di due gare a testa, seguiti da vicino (anche perché il sistema di punteggio della GrandAm non dà  un grande vantaggio alle vittorie parziali ma più che altro premia la continuità ) dagli equipaggi Angelelli-Friselle e Bernhard-Dumas, grandi favoriti di inizio stagione a causa del supporto della Porsche e soprattutto della grande organizzazione del Team Penske.

Il duo franco-tedesco (al via anche della 24 Ore di Le Mans su di una Audi ufficiale) non è riuscito invece ancora a conquistare una vittoria, accontentandosi di molti piazzamenti a ridosso del podio. Chi invece ha cambiato passo in questa fase della stagione è stato l'equipaggio di Ganassi. Dopo il secondo posto in volata alla 24 Ore di Daytona, Rojas e Pruett (alla guida di una riley-Lexus) avevano fatto registrare due battute a vuoto nelle due gare seguenti.

Dalla quarta gara però sono tornati ad essere quelli dello scorso anno: secondi a Laguna Seca, i due hanno poi conquistato due vittorie consecutive, a Watkins Glen ed a Lexington. Gurney e Fogarty, alla guida della Ryley-Pontiac del team di Bob Stallings, stanno tenendo botta, vincitori in Virginia ed a Laguna Seca. Più staccati sono invece i vincitori di Daytona, Darren Law e David Donohue, che pagano la squalifica per essere stati trovati sottopeso alla fine della 24 Ore (gli sono stati tolti punti in classifica ma non la vittoria) e un solo altro arrivo a podio.

Ancora 0 vittorie (ma tre podii) per la Dallara del SunTrust Racing del nostro Max Angelelli, che paga la scarsa competitività  del motore Ford rispetto a Lexus e Porsche, tanto che il team sta seriamente pensando di installare il motore Porsche dalla prossima stagione. Delude invece la Lola-Ford del Krohn Racing, vincitrice in New Jersey con Zonta e Jonsson ma per il resto con un nono posto quale miglior risultato. Praticamente ogni gara si è risolta negli ultimi giri, compresa la 24 Ore di Daytona dove Law e Montoya arrivarono in volata, staccati di appena un decimo, e 4 macchine che si sono ritrovate a battagliare negli ultimi giri per la vittoria divise da pochi secondi.

Oltre ai prototipi, in GrandAm corrono anche le vetture GT. Qui la classifica vede invece un maggior dominio da parte dell'equipaggio formato da Dirk Werner e Leh Keen a bordo della Porsche GT3 del Farnbacher Loles Motorsports, vincitori di tre gare e leader della classifica con un buon margine sulla Pontiac del Banner Racing Collins-Edwards, campioni 2008. Più in difficoltà  le Mazda, grandi sorprese del 2008, così come in difficoltà  Andy Lally e Justin Marks, vincitori della categoria a Daytona con la Porsche GT3 del team TRG.

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