Briscoe festeggia la prima vittoria stagionale
Per molti esperti Ryan Briscoe è il grande favorito, insieme e forse anche più del campione in carica Scott Dixon, per la stagione 2009 della Indycar Series. A St.Petersburg, l'analisi è molto semplice: Briscoe ha corso da campione. Nella prima fase ha fatto sfogare qualche collega (Wilson, Franchitti, molto in palla all'inizio), poi da metà gara in poi ha dato la sua zampata, si è portato in testa con un bellissimo sorpasso, ha resistito agli attacchi degli avversari ad ogni restart, ed è andato a vincere. Meglio di così non poteva cominciare. Più convincente di così non poteva essere.
"E' stata una grande sensazione ottenere la vittoria qui a St. Petersburg," ha detto Briscoe in conferenza stampa. "Il team mi ha dato una grande macchina oggi. Roger (Penske) ha guidato la mia strategia, ed è stato assolutamente perfetto. Questa è la nostra prima gara della stagione, e questo è stato un grande modo di cominciare la stagione." Briscoe spiega poi il momento chiave della gara, il sorpasso al terzultimo restart ai danni di Justin Wilson: "Sono stato un pò sorpreso. Justin ha sempre fatto dei grandi restart oggi, e in quel momento sembrava che invece avesse cambiato la sua strategia di ripartenza. Lui normalmente accelerava deciso all'ingresso dell'ultima chicane, così che potesse allungare prima dell'ultima curva. Così era molto difficile restargli vicino. Invece in quel momento ha lasciato che gli restassi vicino fino all'ultima curva. Così sono potuto uscire vicinissimo alla sua ala posteriore, prendere la scia e poterlo affiancare prima della curva 1."
La vittoria di Briscoe lo porta a ragionare anche sulla situazione all'interno del suo team. "E' stato certamente difficile non avere Helio (Castroneves) accanto, ma non importa chi sia il mio compagno, il mio approccio è lo stesso. Voglio portare alla squadra l'esperienza acquisita l'anno scorso e cercare di conquistare la maggior quantità di punti possibili e cercare di far di tutto per conquistare questo campionato. Will (Power) sta facendo un ottimo lavoro. E' una grande risorsa per la squadra, ed è estremamente veloce. Penso che potremmo presto ammirare delle grandi cose da lui." Per Briscoe quella di St.Petersburg è la quarta vittoria in carriera (considerando anche quella fuori campionato di Sufers Paradise del finale dello scorso anno), per il team Penske la trentesima da quando è entrata a far parte della Indycar Series così come è organizzata da Tony George e dalla Indy Racing League.
Questo inizio di campionato risulta particolarmente interessante per Briscoe, grazie al calendario che si presenta davanti ai piloti in questa prima parte di stagione. Con due gare su tre su circuiti cittadini, di cui Briscoe è uno dei grandi specialisti, l'australiano ha tutte le carte in regola per presentarsi al mese di Maggio in testa al campionato. "Credo che le mie stesse possibilità le abbiamo anche altri, come Franchitti o Dixon," ha detto Briscoe. "Ad esempio, ero molto preoccupato di vedere Dario davanti a me all'inizio, sapevo che era un avversario pericoloso. Il team di Ganassi sarà un osso duro tutto l'anno. Scott e Dario sono entrambi velocissimi in qualsiasi tracciato. Sono i campioni degli ultimi due anni, e i vincitori delle ultime due Indy 500. Forse oggi non è stata la loro migliore giornata, ma per il campionato restano i favoriti."
La stagione ora prosegue con la prova di Long Beach, circuito che torna in calendario dopo essere rimasto fino all'ultimo nel calendario ChampCar. Il circuito è uno dei tracciati storici della Formula Indy anni '90, quella che prese piede anche in Europa e in Italia, grazie anche alle gesta di Nigel Mansell. Briscoe attualmente è uno dei migliori (se non il migliore) tra i piloti della Indycar su questo genere di piste. Presumibilmente il pilota da battere sarà ancora lui.
Piuttosto, lascia perplessi l'ennesima debacle del team Andretti-Green. Ancora una volta, l'unico davvero competitivo è stato il solito Tony Kanaan, quinto all'arrivo dopo essere partito sostanzialmente dall'ultimo posto dopo il contatto al via con il poleman Graham Rahal. Per il resto è stata una debacle totale: Mutoh non ha fatto che provocare toccate con diversi avversari prima di infilarsi sotto Wheldon nel finale di gara, la Patrick ha tirato un botto tremendo con Matos (aldilà di chi sia poi la responsabilità ), e comunque sugli stradali è un pilota ancora modesto, Andretti ha fatto una corsa anonima, dopo una qualifica pessima, ed è finito ko anche lui per un toccata (con Tagliani). Per un team del calibro dell'Andretti-Green non è un bell'inizio: oltre ai tre ritiri, è stata la mancanza di competitività mostrata a preoccupare.
Così, immaginando che difficilmente Hunter-Reay e Wilson (entrambi protagonisti del miglior risultato nella storia dei propri team, il Vision Racing e il Dale Coyne Racing) potranno restare costantemente nelle posizioni che hanno occupato a St.Petersburg (specialmente quando si arriverà sugli ovali.), la prima prova stagionale ha già proposto la sfida tra Ganassi e Penske. "Franchitti è stato molto veloce per tutto il weekend, sia nelle libere che in qualifica," ha detto Briscoe. "Sinceramente sono rimasto sorpreso che non abbia ottenuto la pole ieri. Nella prima fase di gara è stato molto consistente e mi ha messo in difficoltà . Mi ha costretto a spingere a fondo, e questo mi ha costretto poi ad anticipare il primo pit stop, cosa che poi alla fine mi ha favorito in quanto subito dopo è arrivata la caution che mi ha permesso di passare per la prima volta in testa alla corsa."
Adesso quindi la Indycar va in California, dove è in programma il Toyota Grand Prix of Long Beach il 19 aprile, con dei nuovi rapporti di forza. Scott Dixon ha passato una cattiva giornata, venendo prima rallentato dall'errore di Power, e poi lasciandosi prendere dalla foga della rimonta agganciandosi con Mutoh. Dopo una sola gara, Briscoe ha già messo pressione sugli avversari e presentato la propria candidatura per la leadership della categoria.