Dario Franchitti, al ritorno in Indycar dopo un anno in NASCAR
Dopo oltre sei mesi di attesa (una attesa effettivamente troppo lunga), domenica 5 aprile, sul circuito cittadino di St.Petersburg, torna in pista la Indycar Series. Rispetto alla scorsa stagione ci sono alcune modifiche:
"¢ Innanzitutto modifiche al calendario, con alcune prove eliminate (Detroit e Nashville), alcune spostate di data (Homestead, che da prima prova è diventata prova di chiusura, Mid-Ohio e Motegi), e soprattutto il ritorno di alcune gare "classiche", quali Long Beache e Toronto, prove che erano diventati dei classici per gli appassionati e che facevano parte del calendario della ChampCar, per un totale di 17 gare;
"¢ Un cambio di rete televisiva: la ABC continuerà a trasmettere la 500 Miglia di Indianapolis (per il quarantacinquesimo anno consecutivo) e altre 4 gare (Milwaukee, Iowa, Watkins Glen e Toronto), mentre le restanti gare saranno trasmesse dal nuovo canale Versus, che garantirà un più ampio servizio, con pre e post gara allargati;
"¢ Auto più silenziose;
"¢ Torna il punto aggiuntivo per la pole position (come era tradizione nella vecchia CART), mentre diventano due (da tre che erano) i punti bonus per il maggior numero di giri in testa;
"¢ Nuovi piloti e nuove sistemazioni.
La crisi economica si è abbattuta anche sulla Indycar, che ha subito una riduzione di vetture al via della stagione rispetto al 2008. Probabilmente, al via della prima gara stagionale ci saranno 22 vetture. Vediamo cosa ci attende in questa stagione, team per team.
TARGET CHIP GANASSI RACING
Quando ci si presenta al via della stagione con gli due vincitori del campionato e della 500 Miglia di Indianapolis, non si può che essere i favoriti della stagione.
Dopo una stagione 2008 dominata in lungo e largo (e con tutto il campionato se l'è dovuto sudare fino all'ultimo centimetro), Scott Dixon si presenta ancora come il grande favorito della stagione.
Ad oggi, niente o quasi sembra poter fermare il neozelandese dal fare doppietta per il secondo anno consecutivo. Eppure, i numeri sono contro di lui: è dal 2001-02 che non c'è un back-to-back sia ad Indianapolis (Helio Castroneves) che in campionato (Sam Hornish jr).
Dixon è però al massimo dalla maturità , sia professionale (come dimostrato anche dalla recente pole position a Sebring, ormai su qualsiasi vettura salga riesce a essere veloce) che tecnica che umana (sua moglie aspetta il primo figlio) per poter riuscire nell'impresa. Al suo fianco, Dario Franchitti.
Dopo un 2008 in NASCAR a dir proprio disastroso, lo scozzese è in cerca di riscatto. Torna nel suo ambiente naturale, le corse su monoposto, in un top team e senza troppa pressione addosso visto che tutti puntano su Dixon. L'ideale per tornare al vertice e per tornare a regalare quei meravigliosi sorrisi a sua moglie, l'attrice Ashley Judd, ormai famosi nel mondo dello sport americano (visto che oltre che ovvia tifosa del marito e appassionata di motori, la Judd è anche una scatenata tifosa dei Kentucky Wildcats, la sua alma-mater). E' il team da battere.
PENSKE RACING
Quanto peseranno le vicende invernali che hanno visto protagonista Helio Castroneves (tuttora coinvolto nel processo per evasione fiscale)?
Come si comporterà Will Power, suo sostituto (per ora momentaneo) e alla prima esperienza in un top team?
E come si comporterà Ryan Briscoe, due anni fa pilota di "periferia", ripescato quasi per caso da Penske nella ALMS, alla prima occasione da top driver e prima guida di una squadra del calibro della Penske, che può vantare 12 campionati (tra CART e IRL), 124 gare vinte e 14 Indy 500 portate a casa?
In tanti lo danno come principale sfidante di Dixon al titolo.
Il 2008, prima stagione completa dopo il terribile incidente di Chicagoland del 2005, ha faticato nella prima parte della stagione, per poi portare a casa 3 vittorie, dimostrandosi particolarmente efficace sui circuiti stradali e cittadini e sugli ovali più brevi, mentre sembra ancora un attimo indietro sugli ovali più lunghi.
Basterà per perpetrare la tradizione di Penske di lottare sempre al vertice?
ANDRETTI-GREEN RACING
4 vetture non sono troppe?
Marco Andretti e Danica Patrick come si comporteranno (in pista e non solo) nel loro ultimo anno di contratto?
Il team come gestirà dei caratteri particolari come quelli di Andretti e della Patrick, che tanti danni hanno fatto in passato?
Alla fine probabilmente la vera prima punta del team resta il "vecchio" Tony Kanaan, all'ennesimo assalto alla 500 Miglia di Indianapolis (in cui il brasiliano continua la tradizione "maledetta" del suo capo, Michael Andretti), e alla ricerca del secondo titolo nella categoria. Da notare anche il cambio di strategista tra Andretti e la Patrick, con papà Michael che lascerà il figlio per occuparsi della focosa pilotessa.
Riuscirà il team a non cadere negli errori del passato? Riuscirà Andretti ad esprimere finalmente tutto il suo talento per una intera gara, e non solo per qualche giro? E la Patrick riuscirà a bissare l'impresa di Motegi dello scorso anno? E il giapponese Hideki Mutoh confermerà le belle impressioni lasciate dalla stagione del 2008, riuscendo magari a portare a casa qualche vittoria?
Tante domande. Alla fine, l'unica risposta sicura del team al momento è la costanza di Kanaan.
VISION RACING
Da anni il team di Tony George lotta per conquistare la prima vittoria. Costantemente a contatto coi tre top team sugli ovali, a dare consistenza anche sugli stradali è arrivato Ryan Hunter-Reay, vincitore nel 2008 a Watkins Glen e sicuramente uno dei piloti americani più promettenti. Dopo Scheckter, AJ Foyt IV e Townsned Bell, sarà l'ex pilota di Rahal ad affiancare Ed Carpenter, nipote di Goerge.
Il 28enne nativo dell'Indiana sembra ogni anno sul punto di vincere la sua prima gara, sugli ovali corre costantemente coi primi, ma ancora niente. Il 2009 sarà l'anno buono?
DREYER&REINBOLD RACING
Il team dell'ex pilota Robbie Buhl schiera uno dei quattro rookie, Mike Conway. Ex collaudatore della Honda in Formula 1, il britannico è reduce da stagioni non esaltanti in GP2. Cerca il rilancio in Indycar, in un team di basso livello però. Difficile prevedere grandi successi, al massimo qualche exploit su qualche stradale. Il team potrebbe schierare una seconda vettura per Tomas Scheckter.
NEWMAN HAAS LANIGAN RACING
Dopo il ritorno dall'"esilio" in ChampCar dello scorso anno, il team (che affronterà la prima stagione senza il suo fondatore, il mitico attore Paul Newman) sembra pronto al salto di qualità , e in molti lo vedono come possibile outsider (almeno per le vittorie parziali, specialmente sugli stradali) nella lotta al vertice.
Ma basterà affidarsi ad un 20enne e ad un rookie? Graham Rahal si dice pronto a guidare la squadra (8 volte vincitrice di un campionato CART, ma mai vincente ad Indianapolis) come leader e prima punta, Doornbos è stato velocissimo nei recenti test collettivi sullo stradale del Barber Motorsports Park.
L'ottimismo è alto, e St.Petersburg (dove Rahal vinse alla prima uscita in Indycar) sembra il luogo adatto per mettere in mostra tutto il proprio potenziale.
PANTHER RACING
Dopo 3 anni e 6 vittorie, Dan Wheldon lascia il team Ganassi per approdare al team Panther. L'ultima vittoria risale al 2005, ma con Vitor Meira (emigrato alla corte di Foyt) il team era comunque rimasto al vertice alle spalle dei tre top team.
Adesso l'acquisizione di un top driver come Wheldon ha infuso maggior ottimismo, e in molti credono nel ritorno alla vittoria, specie sugli ovali più lunghi e veloci dove il britannico è sempre stato uno dei migliori piloti della Indycar.
HVM RACING
A lungo indeciso se schierare una seconda vettura, alla fine Keith Wiggins ha deciso di continuare come nel 2008 ad occuparsi esclusivamente di EJ Viso. L'anno scorso il venezuelano ha alternato grandi prove velocistici a grandi errori. Con alle spalle un anno di esperienza sugli ovali alle spalle, in molti sono a ritenere Viso una delle possibili sorprese della stagione 2009. Il fatto che il team ha deciso di continuare con una sola vettura non può che aiutarlo.
FOYT ENTERPRISES
Dopo essere stato il primo team a credere nella allora IRL, il team del leggendario (non solo per le vittorie in pista) AJ Foyt si prepara al 2009 con un nuovo pilota, Vitor Meira, al posto di Darren Manning, protagonista di una 2008 comunque positivo con una vittoria sfiorata a Watkins Glen.
Come da tradizione, ad Indianapolis il team schiererà una seconda vettura, che quest'anno sarà affidata al nipote del grande AJ, AJ Foyt IV, rimasto a piedi dopo un 2008 avaro di soddisfazioni al team Vision. Meira è uno dei piloti più apprezzati del circus della Indycar, ma dopo 93 gare è ancora alla ricerca della prima vittoria.
Difficilmente la troverà nel 2009, in un team che negli anni è diventato sostanzialmente uno dei peggiori. Presumibilmente si potrà ambire a qualche piazzamento di prestigio, specialmente ad Indianapolis dove Meira è sempre stato velocissimo (con due secondi posti, nel 2005 e nel 2008) e i piloti di Foyt hanno sempre ben reso.
CONQUEST RACING
In realtà il team ancora non ha ufficializzato il nome del pilota della sua unica vettura (dopo le due del 2008). Nei test ha girato il brasiliano Jamie Camara, ma intervistato di recente anche il canadese Alex Tagliani (col team nel finale della scorsa stagione) si è detto fiducioso di poter continuare a correre col team dell'ex pilota Eric Bachelart. Non è da escludere una alternanza. Per i risultati, è meglio non farsi troppe illusioni.
CURB/AGAJANIAN/3G RACING
E un team nuovo, nato dalla collaborazione tra il Beck Motorsports (che ha una esperienza di quasi 15 anni nel mondo delle corse Indy), il produttore musicale Mike Curb e il pilota Stanton Barrett, che guiderà la vettura del team dopo anni passati in NASCAR. Il team ha poche ambizioni, se non quella di esserci.
LUZCO-DRAGON RACING
Il team di Jay Penske, figlio del grande Roger, si presenta al via della sua prima stagione complete, ed ha affidato il volante al rookie Raphael Matos, campione Indy Lights in carica. E' un mix interessante, tra un team con una esperienza quasi esclusiva sugli ovali e un pilota più portato per gli stradali.
Cosa succederà ? Il pilota migliorerà sugli ovali, o sarà affossato anche sugli stradali? Il team farà esperienza sugli stradali, o sarà bloccato da un pilota comunque all'esordio?
La fiducia è comunque alta, e Matos è un pilota che negli ultimi anni ha sempre vinto in qualsiasi categoria propedeutica abbia corso. Ora è chiamato a confrontarsi col top delle corse a ruote scoperte.
KV RACING TECHNOLOGY
Altro team che ha ridotto da due ad una le vetture schierate. Jimmy Vasser, co-proprietario del team, ha però assicurato che almeno ad Indianapolis ci sarà una seconda vettura (probabilmente per Paul Tracy o Oriol Servia, tagliato dallo scorso anno). Mario Moraes, unico pilota del team, ha 20 anni e esperienza zero (o quasi) nelle corse, ma nel 2008 ha mostrato dei miglioramenti costanti e delle buone prestazioni. Non sono in pochi a segnalarlo come possibile sorpresa.
DALE COYNE RACING
Anche qui si parla di una riduzione di vetture schierate, anche se il team fino all'ultimo spera di poter schierare una seconda auto per Bruno Junqueira. Al momento, l'unico pilota sarà Justin Wilson.
Il britannico nel 2008 ha vinto una gara alla guida della Dallara del Newman Haas Lanigan Racing, e probabilmente sugli stradali è uno dei piloti migliori, come confermato dall'interesse di Penske per la sostituzione di Castroneves. Adesso deve ripartire sostanzialmente da zero, con un team piccolo e che non ha certo l'esperienza e la storia del Newman Haas. L'acquisizione di un tecnico dell'esperienza di Bill Pappas sarà sicuramente un vantaggio per Wilson, che almeno sugli stradali cercherà di dire la propria.
SARAH FISHER RACING
Il team di Sarah Fisher disputerà 4 gare (Kansas, Indianapolis, Kentucky e Chicagoland).
Il desiderio è quello di fare bella figura e di qualificarsi e portare al termine la 500 Miglia. E' sempre alla ricerca di sponsor per aggiungere altre gare al proprio programma.