Tony Kanaan in azione
Tra i favoriti per la stagione 2009 della Indycar Series c’è sicuramente lui, Tony Kanaan.
Dopo una rilassante off-season, il 34enne brasiliano è pronto per una nuova stagione. Dopo quasi sei mesi lontano da una vettura Indycar, tornare al volante nei recenti test di Homestead è stato un po’ come affrontare il primo giorno di scuola.
“Siamo qui dopo un lungo periodo di tempo – quasi sei mesi – e quando vedi qualcuno che eriabituato a vedere per lungo tempo, noti ogni cambiamento. Un ragazzo ha perso peso, un altro ragazzo ha guadagnato peso, questa ragazza è migliorata, questa ragazza è peggiorata… le ragazze di cui sto parlando, ovviamente, non sono Danica e Milka; le ragazze sono le vetture. Esse cambiano ogni anno – diversi colori, diversi sponsor, e diversi caschi dentro di loro” ha detto Kanaan.
Kanaan ha passato l’inverno in Brasile, dove è tornato per un paio di mesi. Oltre che con la propria famiglia (e specialmente con il suo primogenito di 18 mesi), ha passato le vacanze natalizie divertendosi coi go-kart insieme ai suoi amici Felipe Massa e Rubens Barrichello.
Così si è potuto sì riposare, ma allo stesso tempo è potuto rimanere in allenamento per quel che riguarda le corse (anche se ovviamente molto differenti da quelle a cui è abituato).
Il ritorno alla guida, nei test collettivi di Homestead, non lo hanno quindi trovato impreparato: “Dopo una così lunga inattività , ogni pilota ha la sua tempistica per ritornare ad essere veloce. Avere una grande esperienza aiuta, ma l'unica cosa da fare è impegnarsi a fondo per ridurre il tempo necessario ad ottenere il massimo della velocità . Forse per i rookie è diverso, ma per me, che sono più esperto, ci sono voluti 10 giri per tornare esattamente dove ero rimasto all'ultima gara. La prima uscita è sempre la peggiore, poi dopo tutto diventa nuovamente naturale.”
La stagione 2009 sarà molto delicata per il suo team, l’Andretti-Green Racing. Dopo un 2007 che aveva portato nove vittorie (con titolo e Indy 500 per Dario Franchitti, emigrato poi in NASCAR), il 2008 è stato avaro di soddisfazioni. Appena due vittorie (una per Kanaan e una per Danica Patrick), tanti errori (imperdonabile quello a Indianapolis tra lo stesso Kanaan e Marco Andretti) e una generale sensazione di inferiorità rispetto a Ganassi e Penske.
Nonostante la crisi economica, il team è riuscito a mantenere intatto lo schieramento al via, che comprenderà Kanaan, Andretti, la Patrick e il Rookie of The Year 2008 Hideki Mutoh. Delicata sarà soprattutto la stagione di Andretti e della Patrick, entrambi in scadenza di contratto e potenzialmente distratti dalle sirene di altre categorie, rispettivamente Formula 1 e NASCAR.
Riguardo la nuova stagione, Tony è chiaro: “Spesso per vincere non basta avere tante persone di talento. Per vincere bisogna saper mettere tutto assieme.”
Il team è quindi chiamato a non commettere gli stessi errori del passato, tutti inclusi. Soprattutto, sarà importante fare in modo che avere quattro vetture in pista sia un vantaggio e non uno svantaggio.
Negli scorsi anni spesso i piloti dell’Andretti-Green Racing più che aiutarsi si sono ostacolati. Basta ricordare il fraintendimento tra Kanaan e Andretti l’anno scorso ad Indianapolis, che ha portato Kanaan a muro, oppure quello tra lo stesso Andretti e Franchitti nel 2007 a Sonoma che per poco non costava il titolo allo scozzese. Sono errori che nel 2009 non andranno più commessi.
Ovviamente, la maggiore aspirazione per il 2009 per Kanaan è quello di riuscire finalmente a vincere la 500 Miglia di Indianapolis, che finora gli è sempre sfuggita.
Sembra quasi che il brasiliano abbia ereditato la maledizione che ha perseguitato per tutta la carriera da pilota il suo datore di lavoro, Michael Andretti. Kanaan nelle sue sette partecipazioni non è mai partito peggio di sesto (lo scorso anno) ed ha condotto giri in testa in ognuna delle sue partecipazioni, unico pilota nella storia a riuscire in tale risultato. Nonostante ciò, non è mai riuscito a vincere.
Nel 2002, all’esordio, finì a muro sull’olio lasciato da un altro concorrente, mentre era in testa, nel 2003 ha terminato terzo, nel 2004 secondo.
Nel 2007 era in testa quando, dopo metà corsa, ha cominciato a piovere e la corsa fu interrotta.
Per regolamento, poteva anche essere conclusa lì.
L’Indycar decise di aspettare, la pioggia smise, la pista fu asciugata e la gara fu fatta ripartire. Kanaan terminò dodicesimo dopo un testacoda. Fino ad oggi, Kanaan può essere citato (insieme a Michael Andretti) come uno dei migliori piloti che non sono mai riusciti a vincere la Indianapolis 500.
“Ho ancora voglia di vincere la Indy 500 e ho ancora voglia di vincere un altro campionato” ha detto Kanaan.
“Ora, se dovessi scegliere, sceglierei Indianapolis, perché ho già vinto un campionato. Quindi il nostro obiettivo è quello di migliorare e di essere molto competitivi ad Indy, dove non sono stato ancora in grado di vincere e questo è sicuramente l’obiettivo primario. Ma non voglio che la gente pensi che questo sia tutto per me, che pensi che se non vinco la 500 Miglia non mi senta motivato per il resto del campionato, perché non è vero. Nella nostra categoria ci sono due premi importanti, ed io voglio vincerli entrambi. Se questo non è possibile, cerco comunque di concentrarmi sugli altri.”
Riguardo ai colleghi, Tony ha le idee chiare: “Sono contento per il ritorno di Dario (Franchitti), sarà sicuramente un osso duro da battere. Briscoe sarà sicuramente un contendente per la vittoria. Con tutto quello che è successo in inverno con Helio (Castroneves) e i suoi problemi finanziari, Briscoe sarà sicuramente molto motivato per tenere in alto il team Penske. Ed ovviamente, Dixon è Dixon.”
La stagione sarà quindi molto dura per Kanaan, ma sicuramente lui sarà all’altezza della situazione. “Non voglio che si dica di me che non sono all’altezza” afferma il brasiliano.
“Ogni stagione cerco di fare sempre del mio meglio e di migliorarmi. Ogni anno cerco di raggiungere un obiettivo diverso e di pormi un diverso limite. Per questo mi alleno sempre a fondo. Ogni anno si aggiunge uno anno in più di età , e allenarsi diviene sempre più difficile, così devo sempre prendermi cura di me stesso. Ma correre è la mia passione è il mio lavoro. La mia è la vita di un pilota automobilistico, è questo che faccio, le corse sono la mia attività . La mia forza, la mia resistenza, la mia attenzione, sono tutte cose che io ho l’intento di migliorare, perché questo sono le cose che rendono il mio lavoro più forte ed efficace.”
Insomma, il pilota dell’Andretti-Green Racing è pronto. Nonostante qualche vettura in meno (di cui lo stesso Kanaan si rammarica tantissimo), la competizione nella Indycar Series sarà altissima, e come sempre la differenza tra vittoria e sconfitta sarà minima.
Per questo sarà importantissimo non commettere errori e presentarsi al via della stagione nella migliore delle condizioni, avendo ben chiaro cosa fare. Tony è ormai un pilota esperto e navigato, e sa quello che è giusto fare.
La stagione 2009 dovrà dire innanzitutto se anche all’interno del suo team, gli altri componenti (specialmente la guida tecnica e i suoi compagni di squadra) sapranno fare altrettanto.