James Stewart inarrestabile nel Supercross
Poteva essere il fango, frutto di una vigilia tormentata e piovosa, a fermare James Stewart Jr ad Anaheim: niente da fare. Poteva essere la pioggia, arrivata esattamente al quart'ultimo giro del Main Event a stoppare la sua cavalcata trionfale: qualche piccolo brivido, ma nulla più. Se nemmeno la natura è riuscita a fermare “Bubba”, l'unica possibilità veniva dall'unico uomo sulla terra che, al momento, sembra potenzialmente in grado di battagliare con il campione 2007: Chad Reed, ovviamente. L'australiano a Los Angeles ha risposto all'appello, ma una partenza da dimenticare, una rimonta difettosa e un monumentale svantaggio dalla vetta hanno consentito a James Stewart Jr. di portare a casa il quinto trionfo consecutivo ed in sei gare dell'AMA Supercross 2009. Vince così “Bubba”, Reed è secondo e tra i due vi sono adesso solo tre miseri punticini in campionato, con ancora il portacolori Rockstar Makita Suzuki davanti.
L'epilogo del terzo ed ultimo weekend ad Anaheim sembra vivere, all'apparenza, nella consuetudine di uno dominio indiscusso di “Bubba” Stewart. Dall'Angel Stadium, tuttavia, si va via con qualche speranza in più di bagarre per il prosieguo del campionato. Reed, dopo tre gare in ombra, ha tirato fuori nuovamente ritmo e competitività per lottare con Stewart. I tempi sul giro lo confermano, persino la progressiva rimonta. Anche il finale sembrava riproporre quanto visto ad Anaheim-2 o Phoenix, con Stewart pressato, sebbene solo sulla distanza, dal suo storico rivale. Reed ad Anaheim-3 è stato in grado di portare da 12 a 3 i secondi di svantaggio da Stewart in poco più di metà gara: ci ha messo del suo lo stesso “Bubba” con un errore nel finale sulle whoops, verissimo, ma il ritmo forsennato del buon Chad dimostra che il momento di personale appannamento è passato.
Il rocambolesco epilogo di A3, con il diluvio arrivato senza preavviso, ha diviso in due correnti i filoni dei seguaci del Supercross: Reed ce l'avrebbe fatta senza quella brutta partenza. Macchè: arrivato a contatto con Stewart, non avrebbe avuto alcuna possibilità . Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia nè tantomeno la classifica finale di una gara movimentata che ci consegna Stewart a quota 30 successi in carriera ed un dato… imbarazzante: nelle gare in cui non è caduto, “Bubba” ha sempre vinto. Sì, fantascienza, ma è la realtà , e anche per questo che non si può non immaginare uno Stewart presto leader di campionato o, peggio ancora, come Reed possa, realisticamente, contrastare un pilota del genere.
In ogni caso l'australiano resta l'unico che può davvero riuscire in quella che si può tranquillamente definire come “un'impresa”. Ad Anaheim infatti due attesi protagonisti hanno salutato ambizioni di vittoria: Kevin Windham e Ryan Villopoto. Il primo, storicamente favorito in condizioni estreme del tracciato (vedi quanto accaduto ad Anaheim-1 nel 2005 o lo scorso anno a Daytona), ha chiuso solo in sesta posizione senza mai mostrare la tabella numero 14 nelle posizioni che contano. Parlando di Ryan Villopoto, dopo due podi consecutivi nel Main Event… non si è visto proprio. Non per una prestazione sottotono, bensì per non essersi, incredibilmente, qualificato. Nella propria Heat ha commesso un errore quando era ben piazzato: arrivato alla LCQ ha sbagliato partenza, cadendo di nuovo e vedendosi costretto dal ritiro. Fuori gioco, Main Event vissuto da spettatore e prossima gara al Qualcomm Stadium di San Diego quasi “decisiva”.
Altri pensieri invece in casa Red Bull Honda, dove finalmente si raccolgono risultati di rilievo. Davi Millsaps, vincitore della Heat 1, è salito sul podio davanti al compagno di squadra Ivan Tedesco, con il quale ha ingaggiato un bel duello che ha accompagnato per quasi 20 giri i 43.812 spettatori di Anaheim. Alle loro spalle ha chiuso invece Josh Grant, autore di due pesanti errori (uno all'ultimo passaggio), ma comunque costantemente nella top-five e terzo in campionato a 19 punti da Chad Reed. Leader, probabilmente ancora per poco, della classifica generale. Dipenderà da lui, non dalla forza di James Stewart. Forza indiscutibile.