La partenza della Daytona500 2008
La stagione 2009 della NASCAR Sprint Cup Series si annuncia ricca di spunti.
Il primo spunto che viene subito in mente è sicuramente la difficile situazione economica, che ha messo in grossa difficoltà molte organizzazioni, specialmente in una categoria prettamente americana come la NASCAR.
I tre grandi costruttori americani impegnati nella categoria (Ford, Chevrolet e Dodge) sono stati tra i più colpiti a livello mondiale, e certo la Toyota, unico costruttore straniero impegnato, non è stato immune da questi problemi.
I problemi di più ampio respiro di queste case automobilistiche si sono abbattuti quindi sui vari team, in difficoltà nel reperire i fondi necessari per mettere su i propri programmi e di conseguenza costretti ad adoperare tagli al proprio personale (quasi 1000 licenziamenti sono stati registrati nell’ambito delle corse NASCAR), se non a volte la chiusura totale; altri hanno pensato invece di fondere le proprie risorse con altri team.
E così ora possiamo trovare tra gli iscritti l’Earnhardt Ganassi Racing, nato dalla fusione tra il Chip Ganassi Racing e il Dale Earnhardt, Inc. Il Petty Enterprises si è fuso con il Gillett Evernham Motorsports per formare il Richard Petty Motorsports.Il Bill Davis Racing ha chiuso. La crisi ha portato inoltre alla cancellazione di tutti i test pre-stagionali.
Dal punto di vista sportivo, il tema principale sarà sicuramente sarà sicuramente la rincorsa al quarto, storico, titolo consecutivo di Jimmie Johnson. Mai nessun pilota ha vinto un titolo NASCAR per quattro anni consecutivi.
Il campione californiano ha tutto per ripetersi: corre per quello che probabilmente è il team migliore, l’Hendrick Motorsports, avrà motivazioni a mille inseguendo un risultato storico, ed inoltre il blocco dei test ha sostanzialmente bloccato i valori tecnici allo scorso anno, che terminò alla grande.
Un piccolo fastidio potrebbe però rallentare Johnson nella prima parte della stagione: si è infatti tagliato un dito durante la recente 24 Ore di Daytona con un coltello da cucina mentre cercava di sistemarsi da sè la tuta, e questo aveva messo tutti in preallarme, anche in vista di una possibile operazione che poi non c’è stata. Johnson ha dichiarato che la guarigione del suo dito è andata abbastanza bene, e nelle prime gare correrà con uno speciale apparecchio che gli consentirà una migliore impugnatura nonostante il gonfiore.
Chi saranno invece gli sfidanti di Johnson al titolo? Il pilota più atteso è sicuramente Kyle Busch. Il giovane pilota del Joe Gibbs Racing è chiamato alla stagione della verità , dopo un 2008 dal doppio volto.
Lo scorso anno Bush vinse infatti 8 delle prime 22 corse, prima di crollare letteralmente nella seconda parte della stagione e rendere sostanzialmente nulla un’annata da 21 vittorie (8 nella Sprint Cup, 10 nella Nationwide Series e 3 nella Truck Series, senza portare a casa nessuno dei tre titoli). Nel 2009 Busch dovrà dimostrare maggior costanza ed efficacia, e per questo è stato iscritto anche a tutta la stagione della Nationwide Series, in modo da poter cercare di vincerla.
La perdita di Tony Stewart inoltre lo investe definitivamente dei gradi di capitano del team di punta della Toyota, anche se a rimpiazzare Stewart è arrivato il rookie più atteso della stagione, Joey Logano, uno dei volti nuovi della categoria. Bisognerà vedere se il non ancora diciannovenne Logano farà semplice apprendistato dal più (in realtà non tanto) anziano compagno di squadra o si inserirà subito nella lotta al vertice.
Altro grande sfidante al titolo sarà Carl Edwards. Il finale di stagione di Edwards è stato tremendo (nel senso americano del termine), con tre vittorie nelle ultime quattro gare. Le prestazioni del’ultima parte di 2008 di Edwards, coadiuvato dal capo-meccanico Bob Osborne, sulla Ford Fusion n.99 del Roush Fenway Racing, hanno fatto sì che il nativo del Missouri sia indicato da molti come il favorito per la corsa al titolo.
Ma per sua stessa ammissione, Edwards e il suo team dovranno essere quasi perfetti durante tutta la stagione, come Johnson apparentemente riesce ad essere ogni anno.
“Credo che per il 2009, la cosa che devo fare al meglio – quello che tutti noi abbiamo bisogno di fare la meglio,” ha dichiarato Edwards, “è ciò che Jonhson e il suo team fanno così bene. Non importa che cosa succede, ma anche se hanno una macchina non al meglio loro riescono sempre a rendere al meglio. Penso che sia questa la cosa che ha permesso loro di vincere il campionato”.
Il suo team può inoltre avvalersi di altri candidati per cercare di conquistare il campionato, ad esempio Greg Biffle, terzo lo scorso anno e autore di una sorta di “stagione della rinascita”, che cercherà di diventare il primo pilota ad aver vinto i tre principali campionati NASCAR (visto che ha già vinto sia la Nationwide Series che la Truck Series).
Difficile invece pronosticare la stagione di Tony Stewart. Dopo un’annata contraddittoria, con una sola vittoria all’attivo, Stewart ha deciso di effettuare il grande passo, e di diventare proprietario di un team, unendosi con l’Haas CNC Racing e formanfo così lo Stewart-Haas Racing. Cosa succederà adesso?
Le perplessità ci sono, innanzitutto dovute al fatto di lasciare un top team come il Joe Gibbs Racing per un team nuovo, nato in partnership con quello che invece non era esattamente uno dei team di riferimento della categoria.
E’ anche vero che Stewart è un grande esperto di corse, uno che se c’è da lavorare si rimbocca anche personalmente le maniche e si mette a lavorare lui stesso sulla vettura, una sorta di pilota vecchio stampo.
Inoltre, lo Stewart-Haas Racing correrà coi motori preparati dall’organizzazione di Hendrick, ed il suo capomeccanico sarà proprio un ex-Hendrick Motorsports, Darian Grubb, e come compagno di squadra avrà il vincitore 2008 della Daytona500, Ryan Newman.
Insomma, gli elementi per fare bene ci sono, anche se probabilmente l’inizio sarà duro, visto anche l’annullamento dei test pre-stagionali. E quindi sostanzialmente nessuno sa cosa aspettarsi dal due volte campione della Spint Cup e dal suo nuovo team.
La stagione 2009 dovrà essere quella del riscatto per alcuni top driver reduci da una stagione difficile. Jeff Gordon ha avuto una stagione difficile anche a causa delle nuove vetture (le “Cars of Tomorrow”) che sono state utilizzate per una stagione completa per la prima volta lo scorso anno.
Dopo le difficoltà nel 2008, Gordon si sente fiducioso in vista del 2009: “E’ stato un processo di apprendimento molto faticoso per noi l'anno scorso. Ma so quello che abbiamo qui all’Hendrick Motorsports. Ho fiducia in quello che posso fare quest’anno, ma fino a quando la stagione non è iniziata non posso essere sicuro di quello che sarà .”
Per Gordon ci sarà da cancellare la prima stagione senza vittorie da quella del 1993 (la stagione dell’esordio). Altro pilota che dovrà cancellare una stagione da 0 vittorie sarà Dale Earnhardt jr. Passato all’Hendrick Motorsports, per il figlio del grande “The Intimidator” il 2008 doveva essere l’anno dell’assalto al titolo, mentre invece non sono neanche arrivate delle vittorie.
E’ vero che Dale jr resta comunque il pilota NASCAR più popolare e di conseguenza quello che attrae più sponsor, ma è anche vero che gli anni passano anche per lui. A giudicare dall’età degli ultimi campioni, Earnhardt a 34 anni non ha più molti anni per essere un valido concorrente per quel titolo che suo padre ha vinto sette volte.
Curiosità ci sarà inoltre sul nuovo team formatosi dalla fusione tra il Chip Ganassi Racing e il Dale Earnhardt, Inc. L’Earnhardt Ganassi Racing correrà con le Chevrolet Impala per i piloti Martin Truex jr, Juan Pablo Montoya ed Eric Almirola (più una quarta a Daytona per John Andretti). Sarà interessante vedere come andrà la stagione per un team che ha passato l’inverno in cerca di sponsor, e dopo una stagione in cui né Ganassi né Earnhardt hanno vinto una gara.
Specialmente per Juan Pablo Montoya sarà interessante vedere se i progressi palesati nel 2008 continueranno e se il colombiano potrà addirittura ambire ad un posto nella “Chase for the Sprint Cup”.
Altro pilota che è chiamato ad una stagione più solida della precedente è Sam Hornish jr. Il tre volte campione Indycar e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis 2006 viene da una stagione in chiaroscuro, senza una vittoria, una pole o un piazzamento nei primi dieci.
Il divieto di test durante la off-season potrebbe essere una brutta notizia per lui.
“I test mi sarebbero stati utili più che a chiunque altro”, ha detto Hornish.
“Ora, senza i test, almeno posso consolarmi col fatto che sto in una buona squadra che non ha avuto problemi di ridurre il proprio budget.”
Ma questo è anche un problema perché le buone squadre non possono permettersi di essere mediocri – o peggio – e pensare poi di mantenere sponsor che permetteranno loro di essere buoni. Un’altra stagione come quella passata ed è più probabile che Hornish venga ulteriormente tentato di ascoltare le offerte per tornare in Indycar.
Ma poi ci sono tantissime altre storie da seguire: Mark Martin che a cinquant’anni ci riprova ancora con l’Hendrick Motorsports, la sfida tra i rookie Logano e Scott Speed, il riscatto dopo una stagione da 0 vittorie di Matt Kenseth (campione Winston Cup 2003) e Kevin Harvick (due volte vincitore della Nationwide Series), e, per noi italiani, le 18 gare che Max Papis correrà con una Toyota Camry del Germain Racing, primo italiano a correre nella massima serie NASCAR.
La stagione comincerà sabato 7 febbraio con il Budweiser Shootout at Daytona, gara-esibizione che non mette in palio punti per il campionato e che vedrà al via 28 partecipanti, ovvero i 6 migliori rappresentanti delle quattro case automobilistiche presenti (Ford, Chevrolet, Dodge e Toyota) in base alla classifica dell’anno precedente, più 4 wild card, una per ogni costruttore. Seguiranno poi le qualifiche per la Daytona500 il giorno successivo (per comporre la prima fila), i due Gatorade Duels mercoledì 12 (che compongono invece il resto della griglia di partenza), e quindi domenica 15 l’evento di punta della stagione NASCAR, la Daytona 500.