Il posteriore della vettura di Stewart dopo il contatto con Busch.
La pazza corsa di ieri sul Kansas Speedway non ha risparmiato colpi di scena a ripetizione, incidenti, botte da bump and run degne di Bristol e crash multipli degni di Talladega. Tra bandiere rosse per pioggia, accorciamenti di gara per l'avvicinarsi della fine della naturale luce del giorno, dato che il circuito del mid-west, terra di Clint Bowyer come dicevamo due settimane orsono, è l'unico rimasto senza impianto di illuminazione, la terza gara della Chase ha offerto in un esplosivo concentrato di sei ore tutto quello che si potrebbe vedere nell'arco di una stagione.
La beffa piu' clamorosa è per Tony Stewart. Il pilota del Joe Gibbs Racing è stato nelle prime due prove di Chase il piu' consistente, aiutato dalla sua Chevrolet #20 anche in Kansas una delle vetture piu' veloci in pista. Se era riuscito ad evitare guai a Dover e Loudon, il conto per il due volte campione è arrivato in un colpo solo. Dopo la prima bandiera rossa per l'abbattersi della pioggia che ha causato uno stop di una mezz'ora, Stewart si era portato nel gruppo di testa, comandando la gara a turno in una splendida lotta a tre con Kurt Busch e Matt Kenseth, seguiti a poca distanza da Jeff Gordon e Jimmie Johnson.
La battaglia si intensificava all'appossimarsi di meta' gara, giro 134 dei 267 previsti, che in caso di ulteriore acqua sancisce l'ufficialita' dell'ordine di arrivo se non è piu' possibile proseguire. Al giro 148 come ecco comparire di nuovo la pioggia questa volta fortissima e persistente. Inizialmente la pace-car sotto bandiera gialla compiva un paio di giri tenendo ovviamente unito il gruppo. E qui veniva fuori l'azzardo di Tony, soprattutto del suo crew chief, Greg Zipadelli. Mentre pochi giri prima glim altri componenti del gruppo di testa, Kenseth, Busch, Gordon e Johnson si erano fermati per il rifornimento ormai al limite col carburante, Stewart rimaneva in pista prevedendo l'arrivo del temporale.
La camera-car mostrava l'abilita' di Tony che per risparmiare al massimo il carburante dietro la pace-car, spegneva nervosamente il motore a intervalli piu' o meno regolari, riuscendo a mantenere il passo della pace-car, in trepidante attesa dello sventolio della bandiera rossa. Dall'intensita' della pioggia tutto lasciava intendere che fosse fatta, vittoria conquistata e non solo, anche leader della classifica di Chase visto che Johnson e Gordon erano piombati oltre il 25esimo posto a causa del pit effettuato con la bandiera verde, con un margine di oltre 70 punti sul secondo, roba da fine anticipata della contesa e terzo titolo a portata di mano.
Ma dopo due ore e mezzo la pista è di nuovo in condizioni buone ed è pure spuntato il sole. La NASCAR decide quindi di riprendere la corsa, cosa che viene sempre fatta luce permettendo. Si accorcia la corsa a 225 giri proprio perché in questo caso rimane solo un'ora di luce disponibile, essendo il Kansas Speedway privo di illuminazione.
Alla ripartenza è subito caos, perché con poco tempo disponibile tutti vogliono recuperare posizioni in fretta.Un contatto tra due vetture innesca la carambola a centro gruppo. Stewart ripartito settimo dopo il rifornimento e con molte vetture doppiate davanti tampona Martin Truex Jr., che aveva rallentato di colpo per cercare di trovare uno spiraglio, mandandolo addosso a Kenseth, anche lui in cerca di scampo. La Chevy numero 20 riportab danni evidenti alla parte anteriore sinistra, ma il nostro confida in una successiva bandiera gialla per la riparazione senza perdere troppe posizioni.
In piena andatura pero' la gomma non regge per molto, arrivando alla quasi esplosione. Tony rallenta sperando di riuscire a guadagnare la via dei box per il cambio, ma viene centrato da Kurt Busch, che non fa poi molto per evitarlo, dato che Tony Raines davanti a lui riesce invece a scansare la lenta Chevrolet di "Smoke" senza danni. Infatti Busch dopo la botta riesce a proseguire, come invece non riesce a fare Carl Edwards che tra il muro e la vettura di Tony non trova scampo e finisce out anche lui.
Evidente la frstazione di Smoke nell'abbandonare la propria vettura, consapevole di aver rischiato troppo questa volta, ma anche ben conscio dell'aiutino di Busch, e soprattutto del fatto che due ore prima pensava di aver gia' chiuso la pratica.
Da possibile leader si ritrova ora a ben -117 da Johnson, che a sua volta è stato il piu' veloce e solido nella "seconda parte", finendo terzo dietro Greg Biffle e Clint Bowyer. Da qui in poi le cose si fanno incandescenti e anche se il distacco è considerevole, questa gara ha dimostrato che tutto puo' accadere, specialmente quando la prossima tappa si chiama Talladega Superspeedway. Non vediamo l'ora di vedere la prossima puntata. Lets go racing Boys!