Bowyer per la prima volta in Victory Lane ci è arrivato… a piedi
Quando si dice il momento giusto. Ha saputo aspettare Clint Bowyer per scegliere il suo momento giusto. E non poteva trovare di meglio che vincere la sua prima gara in Nextel Cup nella corsa di apertura della Chase, quando si inizia a fare davvero sul serio per l'elite dei dodici a caccia del traguardo finale.
A fine novembre, dopo dieci mesi estenuanti, fatti di trentasei gare, poco riposo, un viaggio dopo l'altro e migliaia di miglia in pista, uno dei dodici potra' finalmente vedere il premio finale di tanti sforzi.
Da quando la NASCAR ha introdotto questo nuovo formato per l'assegnazione del titolo, nel 2004, la prima gara di Chase è un po' come un nuovo inizio di stagione. Occhi puntati su dodici nomi, con gli altri che, purtroppo per loro, diventano una specie di contorno, si ritrovano in piena zona d'ombra.
L'attenzione è tutta per le vicende che coinvolgono i Chasers. E allora le domande e i pronostici di rito si sprecano. Riuscira' Jimmie Johnson a ripetersi, dopo la conquista del primo titolo lo scorso anno, impresa che non avviene dal 1997-1998 quando a fare il back-to-back fu proprio il suo attuale compagno di team Jeff Gordon, quest'ultimo alla caccia del quinto titolo?
Il miglior rookie del 2006 Denny Hamlin è gia' pronto per puntare al bersaglio grosso e partira' con il piede giusto dopo un'estate non certo esaltante o soffrira' la ritrovata presenza nella Chase del suo compagno al Joe Gibbs Racing, Tony Stewart due volte campione, entrato in striscia calda proprio nel momento ideale?
Il vincitore di Daytona Kevin Harvick qualificatosi con fatica proprio alle ultime battute, aveva vinto l'anno scorso proprio la gara del New Hampshire che da il via alla Chase, fara' il bis quest'anno? E Matt Kenseth che non vince da febbraio e che non ha vinto mai una gara di Chase, ed è l'ultimo pilota ad aver conquistato il titolo con il vecchio formato nel 2003, potra' contare sulla sua Ford per rilanciare la sfida persa un anno fa con Johnson?
I fratelli Busch Kurt e Kyle saranno mine vaganti in grado di far spostare l'ago della bilancia in qualche direzione, con Kurt che viene dalle due vittorie agostiane che lo hanno proiettato nei magnifici dodici e Kyle che gia' sa che dovra' abbandonare il team Hendrick a fine anno e quindi non ha nulla da perdere?
E Jeff Burton, soprannominato dal suo spotter "il filosofo", per la sua calma, correttezza e sapiente strategia di gara, dimentichera' la fallita rincorsa 2006 quando sembrava dominare la Chase, per fare centro quest'anno?
Martin Truex Jr. che solo in maggio ha trovato la sua prima vittoria nella categoria maggiore e che si è qualificato con grande regolarita' mentre il suo compagno al team DEI, dal pesante nome di Dale Earnhardt Jr., è fuori, avra' una qualche chance anche solo di ben figurare?
E Carl Edwards che ha gia' praticamente vinto la Busch Series, la serie inferiore e propedeutica alla Nextel Cup, potrebbe centrare una storica e inedita doppietta?
Poi si arrivava a lui. E tu che ci fai in mezzo a questi nomi? Unico dei dodici a non aver ancora mai tagliato per primo il traguardo di una corsa di questo livello. E pensi di meritare la Chase?
Ecco che il ragazzo tipico del mid-west, che viene dal Kansas, quello che sembra un po' il sogno americano, dalle grandi campagne sperdute ai riflettori dei media, innamorato del football e dei suoi Kansas City Chiefs, a dover abbandonare jeans e t-shirt per un piu' formale completo e a trovarsi sotto il fuoco di fila di domande simili, si sentiva decisamente fuori posto.
E Clint Bowyer ha risposto nel modo migliore. Dominando a Loudon, aggressivo, perfetto in tutti i restart a riprendersi il comando con autorita' decisa, o a mantenerlo mettendo sempre un cospicuo vantaggio sugli inseguitori che si chiamavano a turno Stewart, Gordon o Johnson. E ha fatto emozionare, quando a una cinquantina di giri dalla fine gli è montata addosso una paura da matti.
Diceva di sentire la macchina troppo sottosterzante, di avvertire rumori e vibrazioni, questi ultimi un classico quando sei davanti e manca poco all'agognato traguardo. Il suo spotter ha dovuto usare una quantita' di "stai calmo" e "stai concentrato" per condurlo fino alla bandiera a scacchi in sicurezza.
Il suo compagno Harvick, dopo essere stato doppiato da Clint, si è messo a seguirlo a debita distanza. Poi a dieci giri dalla fine con Gordon, secondo, impegnato in una serie di giri veloci, ha chiamato lui il suo spotter "Clint sta rallentando, tutto ok?".
Risposta: "Si, è la prima volta che sta li, sai comè la prima volta vero? Lo teniamo calmo".
Dopo i burn-out di festeggiamento il motore della sua nera Jack Daniel's Chevrolet Impala #07 ha ceduto e il ragazzone del Kansas è arrivato sorridente nella Victory Lane a piedi. Inevitabile la domanda "Dovè la tua macchina?" e la constatazione di come non si fosse mai vista una scena simile.
Ma dopo aver ricevuto i complimenti e il rispetto di quelli che fino a pochi anni fa erano i suoi idoli ma che ora erano anche suoi avversari, appena battuti, come Steawart, Gordon, Johnson, le congratulazioni dei compagni Burton e Harvick, Clint Bowyer non si sentiva piu' fuori posto, e con l'espressione di un bimbo cui abbiano appena comunicato che per Natale ricevera' una fornitura a vita di gelato, ha risposto divertito che la sua prima doveva essere davvero unica e che adesso sapevano perché nella Chase c'è anche lui.