NASCAR, da Charlotte a Dover

Il Monster Bridge offre una visuale davvero eccitante.

Con l'inizio del mese di giugno, la NASCAR inizia il suo viaggio nella fase centrale della stagione. La lunga estate calda sara' il momento determinante per le sorti dei vari piloti nell'ottica di qualificazione alla Chase.

Ci sono due posti in piu' visto che alla fase finale accederanno i primi 12 della classifica di campionato, quindi la bagarre sara' forse ancora piu' intensa e incerta fino all'ultimo.

Charlotte

Il mese di maggio invece finisce tradizionalmente con la Coca-Cola 600, la gara piu' lunga di tutta la schedale, che si disputa a Charlotte al Lowe's Motor Speedway, la dove hanno sede la maggioranza dei teams. Se ci si domandasse il perché di una corsa cosi' lunga, che parte con la luce del giorno e finisce con i riflettori accesi, la risposta è venuta dall'edizione 2007, disputata come ogni anno nello stesso giorno della Indy 500.

Certo ha vinto ancora una Chevrolet e ancora una vettura del team Hendrick Motorsports, e con questa fanno nove gare su dodici, ma il nome nuovo al primo posto è quello di Casey Mears (#25) che coglie i frutti del suo agognato passaggio ad un team vincente con la prima vittoria della carriera. Era l'unico dei quattro piloti di Hendrick a non avere ancora vinto quest'anno, si è tolto un gran peso.

Ma 600 miglia di gara hanno offerto tutto. Spettacolari incidenti multipli nei primi cento giri, uno dei quali ha messo fuori gioco il leader della classifica Jeff Gordon, e reso piu' dura la giornata di altre stelle come Tony Stewart e Jimmie Johnson. Ma col procedere della gara vengono fuori anche problemi per le gomme dato che la temperatura dell'asfalto si abbassa con il calar del sole e l'avvento della sera.

Ed anche per la pit crew, i meccanici addetti alle soste ai box è una giornata davvero lunga. Bisogna mantenere la concentrazione per evitare errori punitivi per il proprio pilota. Nel finale poi diventa una gara al consumo e pianificando la strategia sull'ultimo pit stop e scommettere di arrivare in fondo è stata la carta vincente per Mears.

Sia Dale Earnhardt Jr. che Stewart e Johnson hanno dovuto lasciare il comando uno dopo l'altro nei giri finali per un rapido splash di carburante lasciando via libera a Casey Mears che ha concluso al comando. Infine una corsa cosi' lunga ha prodotto una lista dei primi cinque che non si vede spesso. Dietro a Casey si sono piazzati J.J. Yeley (Chevy #18), Kyle Petty (Dodge #45), Reed Sorenson (Dodge #41) e Brian Vickers (#83) che ha portato la Toyota al miglior risultato della stagione.

Nomi nuovi davanti fanno sempre bene e la NASCAR aveva effettivamente bisogno di una gara cosi' eccitante ed incerta, per rilanciare la competizione, visto il dominio di Gordon e Johnson da inizio campionato.

Classifica Generale

1. Jeff Gordon 1921
2. Jimmie Johnson -132
3. Matt Kenseth -207
4. Denny Hamlin -239
5. Jeff Burton -344
6. Tony Stewart -391
7. Kevin Harvick -506
8. Carl Edwards -507
9. Kurt Busch -519
10. Clint Bowyer -543
11. Kyle Busch -562
12. Jamie McMurray -601
13. Dale Earnhardt Jr. -614
14. Mark Martin -632
15. J.J. Yeley -660
16. Martin Truex Jr. -689
17. Bobby Labonte -690
18. Ryan Newman -707

The Monster Mile

Prossimo appuntamento al Dover International Speedway, ovale lungo un miglio nello stato del Delaware. Lo chiamano cosi', The Monster Mile, per una ragione ben precisa. Il banking delle sue curve è di 24 gradi e quello dei rettilinei di 9 gradi. Tutto questo significa velocita', possibilita' di percorrere piu' traiettorie in curva con anche tre vetture affiancate e dure lotte sul filo del muro esterno all'uscita delle curve 2 e 4.

Ha una caratteristica unica nel suo genere. Un ponte, denominato DuPont Monster Bridge , che passa sopra alla pista nel rettilineo opposto a quello di partenza. Un punto di osservazione davvero unico, da brividi.

La corsa si disputa sulla distanza di 400 miglia. L'alta velocita' che si puo' portare in curva invoglia a spingere forte rischiando pero' di rovinare presto le gomme anteriori, sottoposte a forte stress. Qui Jeff Gordon è stato il piu' giovane vincitore nel 1995 a 23 anni, percorrendo in testa tutti i 400 giri.

Dale Jr. dovra' continuare la scalata della classifica che ormai lo vede a distanza di tiro dalla zona qualificazione per la Chase. Per Juan Montoya sara' l'ennesimo tracciato mai visto prima e sul quale dovra' cercare di ritornare a conquistare punti buoni per la classifica.

Dopo le ultime tre corse finite oltre il ventesimo posto, il colombiano è sprofondato al 22esimo posto in campionato ma si puo' considerare ancora in lotta per un eventuale posto nella Chase. Si trova a 161 punti di distacco dal 12esimo posto, un margine ancora recuperabile. I prossimi due mesi daranno la sentenza.

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