Dario nel tradizionale gesto celebrativo sulla vecchiastriscia di mattoncini.
Al termine di una giornata per certi versi rocambolesca a vincere la 500 Miglia di Indianapolis 2007 è stato lo scozzese Dario Franchitti che partiva dalla prima fila con una delle cinque vetture schierate dal team Andretti-Green. Protagonista principale la pioggia, gia' annunciata prima del via. Come si sa negli ovali non si corre col bagnato, quindi una delle chiavi della gara era proprio quella di trovarsi assolutamente davanti in caso di possibile interruzione per pioggia.
La prima meta' della corsa è stata infatti competitiva come non mai, essendo di solito una parte della corsa piu' riflessiva, vista la lunghezza da percorrere. Subito momenti di panico per il poleman Helio Castroneves, la cui vettura non si avvia al momento di partire per i giri di formazione. I meccanici del team Penske riescono poi miracolosamente a risolvere il problema ed il brasiliano potra' partire dalla sua pole.
Ma i guai non si concluderanno per lui. Durante un pit stop a seguito di una bandiera gialla per una vettura finita a muro problemi al bocchettone di rifornimento dell'etanolo gli costeranno il comando e lo faranno poi precipitare nelle retrovie.
Durante i primi 100 giri la bagarre è continua. Oltre a Castroneves, si alternano al comando Tony Kanaan, Marco Andretti e Scott Dixon. Tre le neutralizzazioni per gli incidenti di Roberto Moreno, Jon Herb e Milka Duno, tutti finiti a muro senza conseguenze causa errori di inesperienza.
Anche Sam Hornish jr. con l'altra Penske si ritrova attardato. Un contatto con l'ala anteriore della vettura di Tomas Schecker gli provoca la foratura di un pneumatico posteriore e dovra' percorre quasi un giro intero su tre ruote prima di raggiungere il box per la sostituzione.
Al giro 113 la corsa riparte dopo una neutralizzazione. Al comando Marco Andretti che pero' viene superato subito da Tony Kanaan alla prima curva. Nelle retrovie Phil Giebler finisce a muro dopo il testacoda causato dalle gomme fredde e dalla sua inesperienza. Durante la conseguente bandiera gialla inizia a piovere a dirotto.
Il disappunto sul viso di nonno Mario Andretti è evidente, se Marco non si fosse fatto superare durante il restart forse avrebbe potuto essere il vincitore, poiché dopo 101 giri la corsa è valida. Ma Indy non ha ancora finito con le sorprese. Dopo tre ore la pista è di nuovo asciutta e si riprende a correre con Tony Kanaan sempre leader. Ma durante i giri di riscaldamento prima della ripartenza vera e propria Franchitti deve fermarsi con una gomma forata. Il carburante imbarcato in questa sosta sara' poi decisivo per l'esito della corsa.
Tre vetture Andretti-Green comandano la corsa con Kanaan, Danica Patrick e Marco Andretti che si scambiano ripetutamente la testa. Ma per tutti e tre l'ultima sosta risale al giro numero 100, e al 137 devono rientrare per la sosta di routine con quattro gomme e etanolo in regime di bandiera verde.
Franchitti passa al comando per lasciarlo a Jacuqes Lazier al giro 143, per la sua sosta. Kanaan è di nuovo al comando al giro 150, ma la bandiera gialla per l'incidente a Marty Roth lo induce al pit stop. Franchitti è di nuovo leader, non dovendosi fermare.
Al giro 163 l'ultima sorpresa. Dan Wheldon e Marco Andretti si toccano sul rettilineo tra le curve 2 e 3 scatenando un incidente multiplo che coinvolge anche Ed Carpenter e Buddy Rice. Durante le operazioni di pulizia della pista dai detriti, con le vetture incolonnate dietro la pace car, ricompare la pioggia al giro 166. E questa volta è finita e Dario Franchitti puo' avviarsi verso la Victory Lane dove lo attende la classica bottiglia di latte per festeggiare.
Giusto per la cronaca, visto che in un evento cosi' unico i posti dietro al primo sono veramente poca cosa, Scott Dixon, Helio Castroneves, Sam Hornish Jr. e Ryan Briscoe chiudono i primi cinque. Danica Patrick ottava è la migliore tra le donne. Tony Kanaan ha chiuso dodicesimo.