St. Petersburg è uno dei miei circuiti favoriti, aveva detto Helio Castroneves prima della gara
Castroneves europeo?? No non si tratta di un errore e neppure di un cambio di nazionalità . Il pilota del Team Penske è brasiliano e resta brasiliano, ma è la sua guida, pulita, veloce sul misto ad attribuirgli questo appellattivo.
Sul cittadino di St. Petersburg si è messa in evidenza, una realtà poco piacevole: i piloti della Indy hanno grandi difficoltà su circuiti che non siano ovali.
Sarà tradizione, sarà la confomazione delle vetture, ma lo spettacolo in Florida è stato scarsino e così l'unico ad essere riuscito a dominare bene o male l'intera gara è stato Castroneves.
Il brasiliano, che vanta esperienze extra Indy Car, ha saputo destreggiarsi lungo il tracciato misto facendo mostra delle sue ottime qualità di guida; un pilota completo che è riuscito a cogliere così per la seconda volta consecutiva il successo a St. Petersburg.
Ora parliamo degli altri e cominciamo dai peggiori su tutti Dan Wheldon e Sam Hornish Jr.
L'inglese, che è senz'altro più europeo di Castroneves (è ovvio!), è stato autore di una buona partenza, un buon recupero, ma poi, si è stabilizzato a centro gruppo senza più farsi notare, chiudendo in nona piazza alle spalle di Danica Patrick.
E' andata un po' meglio ad Hornish, lui che i cittadini proprio non li digerisce, ma la settima posizione non può far presagire nulla di buono, considerando il cospicuo aumento di prove stradali e/o cittadine in programma.
E' andata invece bene a Scott Dixon che con questo secondo posto, ha conquistato la prima posizione in classifica (concluse secondo anche a Miami), concludendo davanti ad un positivo Tony Kanaan.
Ora qualche settimana di pausa, prima di tornare su un ovale, extra americano: il circus dell'Indy sarà infatti di scena a Motegi, in Giappone.