Regional South – Sweet Sixteen

Oden vola in cielo a stoppare il layout all'ultimo secondo di Ramar Smith

Ohio State e Memphis, eccole qua le due squadre che si sfideranno nel Regional South del Torneo NCAA per conquistarsi il diritto a partecipare alle Final Four di Atlanta che si giocheranno nel prossimo weekend: alla fine sono le prime due teste di serie di questa parte di tabellone ad avere la meglio ed arrivare alla fine, ma non senza faticare e lottare contro delle degnissime avversarie, che si sono veramente fatte valere.

Se analizziamo la partita di Ohio State, per esempio, questo concetto è esemplificato perfettamente, visto che i Buckeyes se la sono vista veramente brutta ieri notte, andando anche sotto di venti punti nel primo tempo, iniziato lentamente e con poca decisione come nella partita del turno precedente contro Xavier. In vista del Regional contro Memphis, Ohio State deve capire che non può permettersi di andare sotto in abbondante doppia cifra prima di darsi una svegliata.

Perché se è vero che la rimonta dei Buckeyes è stata impressionante, altrettanto impressionante e da tenere in conto è che, se fossero partiti bene, non avrebbero dovuto poi faticare tanto per rimettere la gara sui giusti binari e portarla a casa. La partita si è, infatti, decisa nell'ultimo minuto e, in particolare, dalla linea della carità , tanto che il punto decisivo, quello che ha segnato il distacco finale tra le due squadre (Ohio State ha vinto 85-84), è stato realizzato dalla lunetta da Conley a 6.5 secondi dalla sirena finale. Poi Conley ha sbagliato la seconda conclusione a sua disposizione, lasciando un ultimo tiro a Tennessee che non è andato a buon fine.

Tutti coloro che si aspettavano una prova maiuscola dal chiaccheratissimo Greg Oden sono stati a a dir poco delusi, visto che il centro di Ohio State ha segnato solo otto punti, con due minimi stagionali in minuti giocati (18, nove per tempo) e rimbalzi catturati (3), lottando per tutti i quaranta minuti con i suoi problemi di falli: il lungo di Ohio State ha però comunque dato la sua zampata alla partita, mettendo a segno la stoppata finale sull'ultimo tiro degli avversari.

A togliere le castagne dal fuoco, quindi, ci ha pensato la coppia Lewis - Conley; il primo ha senato 18 dei suoi 25 punti finali nella rimonta della seconda parte di gara, mentre il secondo è stato fondamentale trovando spesso e volentieri il modo di conquistarsi tiri liberi, che poi ha puntualmente messo a segno (nove dei suoi diciassette punti vengono dalla lunetta). I Buckeyes in questo modo hanno dimostrato anche di avere delle possibilità  e delle altre armi oltre a Oden, in una serata nella quale il loro miglior giocatore ha avuto problemi. Allo stesso tempo ci si chiede cosa sarà  Ohio State nel momento in cui anche Oden giocherà  al suo livello, prospettiva che mette paura agli avversari della squadra di Thad Matta.

Certo è che i Buckeyes, oltre ad avere mostrato i loro pregi, la loro capacità  di recupero e il loro carattere, come ha sottolineato nel dopo gara il loro coach Thad Matta, avendo vinto le ultime due partite all'ultimo secondo, sempre rimontando, hanno anche mostrato il loro difetti e la loro vulnerabilità . Ora si vedono a dover affrontare un'avversaria carica, in forma, che in questo Torneo ha acquistato sempre più fiducia nelle sue capacità  e nelle su possibilità  di vittoria.

Tennessee dal canto suo deve mangiarsi le mani per aver buttato nella spazzatura un'incredibile occasione di arrivare alla finale del Regional South, con tutte le speranze che si sono infrante quando Oden ha respinto l'ultima conclusione di Ramar Smith, che aveva catturato il rimbalzo dopo l'errore al libero di Conley e si era fiondato dall'altra parte del campo per tentare il tiro della vittoria. Certo è che non è nell'ultima azione che Tennessee ha perso la partita, visto che i rimpianti dei Volunteers sono tanti e precedenti a quella conclusione di Smith, perché essere avanti di venti contro la numero uno del seed, sebbene nel primo tempo, è un vantaggio che non può essere sprecato così.

Avanti 49-29 alla fine del primo tempo i Volunteers, che avevano giocato molto meglio nella prima frazione, togliendo le proprie sicurezze (e la propria capacità  di andare a giocare sottocanestro con Oden) ai Buckeyes, bombardandoli dalla linea dei tre punti e costringendo il lungo a caricarsi di falli , hanno subito un break di 16-5 all'inizio della seconda metà  di gara che ha riaperto i giochi, con Ohio State che trovava nei liberi di Conley il modo migliore per indurre le distanza, arrivando poi al pareggio a quota sessantaquattro.

Da questo momento in poi le due sudare si sono ribattute colpo su colpo, ed alla fine sono stati i Buckeyes a portare a casa la vittoria, nonostante un Chris Lofton che non si è mai arreso alla sconfitta, segnando ventiquattro punti (con6/13 da tre punti) e la tripla che aveva pareggiato la partita (82-82) nei secondi finali. Ma ormai Tennessee aveva fatto la frittata, e i Buckeyes hanno poi messo a segno le giocate decisive nelle ultime azioni per portarsi a casa la partita.

Anche la partita tra Memphis e Texas A&M è stata una vera e propria battaglia sportiva che si è conclusa all'ultimo possesso, con i Tigers che alla fine hanno dimostrato di averne di più, buttando in campo un carattere ed una forza mentale che a lungo, nel corso della stagione, erano stati messi in dubbio. Quest'ultima affermazione potrebbe suonare strana, soprattutto se messa in relazione con una squadra che, con la doppiavu di ieri sera, ha conquistato la sua venticinquesima vittoria consecutiva in una stagione da sempre condotta ai vertici. Ma quello che gli osservatori criticavano alla squadra di coach Calipari riguardava il fatto che la squadra aveva realizzato questa serie di vittorie contro squadre di medio – basso livello, all'interno della Conference USA che non è di altissimo livello, non rendendo allo stesso livello contro l'elite della NCAA: ora i Tigers, dopo tre ottime partite nel Torneo, hanno abbondantemente smentito i critici, vada come vada nel Regional contro Ohio State.

A dare ulteriore valore alla partita dei Tigers c'è il fatto che i ragazzi di coach Calipari hanno dovuto conquistare questa vittoria in pratica, nonostante fossero la testa di serie più alta, in campo nemico, con gli spalti che erano in grandissima maggioranza occupati da tifosi di Texas A&M, visto che la partita si giocava "vicino" al campus degli Aggies, a San Antonio.

Tornando alla gara, nell'ultimo minuto della partita abbiamo visto il bello e il brutto del Torneo NCAA, vale a dire la forza di Memphis, con i tre rimbalzi offensivi conquistati nell'ultima azione, che hanno poi originato i due liberi decisivi, un ragazzo, Antonio Anderson ,che, nonostante il 64 % dalla linea della carità  in stagione va in lunetta e fa due su due e porta avnti i suoi, ma anche l'amarezza di vedere un grande ragazzo ed un grande giocatore come Acie Law che abbandona il college basket con un layup sbagliato (e una prova in generale deludente, chiusa con 13 punti e 6/17 dal campo) che, probabilmente, è costato la partita a Texas A&M, visto che l'avrebbe portata sopra di tre a meno di un minuto dalla fine della gara.

Memphis ha dunque giocato una grande partita, ottenendo un contributo fondamentale anche da quel Douglas - Roberts che era dato in forte dubbio per la gara dopo essersi distorto una caviglia nel match del secondo turno contro Nevada. Il migliore giocatore di Memphis era invece in campo, con coraggio, giocando alla grande su una caviglia problematica e risultando un fattore decisivo per questa vittoria dei suoi.

E' paradossale tra l'altro che i Tigers, che sono stati per tutta la stagione una delle squadre che tirava peggio dalla lunetta, abbiano conquistando il loro secondo accesso consecutivo alla finale del Regional, con un gruppo molto rinnovato rispetto a quello dell'anno scorso, proprio dalla linea della carità , con un libero realizzato da un giocatore che, come già  detto in precedenza, non sin può di certo considerare uno specialista nella materia.

Anche i questa gara come in quella della quel abbiamo parlato in precedenza c'è stata una squadra, in questo caso gli Aggies, che ha buttato via, all'inizio del secondo tempo, un vantaggio abbastanza confortevole conquistato nel primo tempo (42-37), sbagliando dieci dei primi tredici tiri tentati all'inizio della seconda frazione. I Tigers hanno, quindi, iniziato, con un 10-0, il loro recupero, arrivando poi a giocarsi tutto negli ultimi secondi della gara.

Viste le premesse e viste queste ultime due gare, non ci si può non aspettare un interessantissimo scontro tra Ohio State e Memphis nella finale del Regional, dove le due squadre combatteranno duro per arrivare alla Final Four. L'appuntamento è dunque a sabato notte.

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