La squadra allenata da Karl Dorrell è l'ultimo ostacolo per UCS per affrontare OSU per il titolo nazionale
L'ultimo sabato della regular season è di solito dedicato soprattutto alle finali di conference. Quest'anno non fa eccezione anche se la partita di cui si parla maggiormente è quella tra USC ed UCLA. La squadra allenata da Pete Carroll infatti è oramai ad un passo dal secondo posto definitivo nel ranking BCS.
Solo una sconfitta nella trasferta con i Bruins metterebbe quasi sicuramente fine alle speranze di titolo nazionale. Proprio questa potrebbe essere la motivazione maggiore per UCLA che salverebbe così una stagione anonima. Karl Dorrell, stando a quanto dichiarato dall'AD dell'università , non corre rischi ma di sicuro ci si aspettava qualcosa di più dell'Emerald Bowl.
Contro USC Correll darà fiducia ancora una volta al quarterback Patrick Cowan nonostante sia tornato disponibile Ben Olsen (record di 3-1 quest'anno). Sarà quindi il sophomore a cercare di interrompere la striscia di sette sconfitte consecutive contro USC.
I Trojans si sono invece ripresi dalla sconfitta con Oregon State e puntano, per il terzo anno consecutivo, alla partita che assegna il titolo nazionale. Rispetto all'anno scorso mancano le stelle (tranne Dwayne Jarrett) ma c'è un solido gruppo di underclassmen pronto a contribuire.
In attacco Chauncey Washington è ancora alle prese con problemi fisici ma il freshman C.J. Gable lo sostituisce più che degnamente. Per non parlare poi di Jarrett che è ormai al massimo della forma e cercherà di ripetere la prestazione di sabato scorso (132 yard e 3 TD guadagnate con 7 ricezioni).
Oggi sono poi in programma diverse partite per l'assegnazione dei titoli di conference. La sfida con più importanza dal punto di vista storico è sicuramente quella tra Oklahoma e Nebraska. Sulle sideline non ci sono più Barry Switzer e Tom Osborne ma la posta in palio è molto alta: il titolo della Big 12 ed un posto al Fiesta Bowl col conseguente ritorno economico e di immagine.
Per entrambe le squadre si tratterebbe di un approdo insperato dopo una stagione con qualche problema di troppo. I Sooners già ad inizio stagione hanno perso il quarterback titolare e poi hanno dovuto dare anche a meno di Adrian Peterson.
Quest'ultimo ha recuperato fisicamente ma sarà precauzionalmente tenuto a riposo per il Bowl. Va anche detto che in sua assenza i Sooners non è che se la sono cavata poi così male (anzi). Sono arrivate sei vittorie consecutive e le buone prestazioni dei sostituti del candidato all'Heisman (soprattutto Allen Patrick).
Per Nebraska il ritorno ad un Bowl BCS vorrebbe dire riguadagnare la ribalta nazionale dopo qualche anno di mediocrità (almeno per un programma così titolato). Inoltre la maggiore visibilità grazie ad un Bowl BCS le permetterebbe anche di avere maggiori argomenti da spendere nel recruiting. Questo darebbe modo a Callahan di perseguire la sua strategia di ridurre il numero di giocatori "presi" dagli Junior College e concentrarsi di più sui liceali.
Così come Oklahoma anche Nebraska oggi si dovrebbe affidare pesantemente al gioco di corse. Un motivo in più per farlo saranno anche le condizioni meteorologiche di Kansas City. Ieri sono stati tolti dall'Arrowhead circa 25 cm di neve ed oggi la situazione non è certo in miglioramento (temperatura prevista sotto zero). I giocatori non sembrano comunque preoccupati per il freddo e come ha spiegato Allen Patrick "questo è il football. Finché non ci sono fulmini si gioca".
Il tempo sarà invece più clemente al Georgia Dome di Atlanta per la partita che assegna il titolo della SEC. Si affrontano Arkansas e Florida con questi ultimi che hanno ancora qualche chance per il titolo nazionale. Per scavalcare USC e Michigan, i Gators dovranno però sperare in un mezzo miracolo cioè una sconfitta molto netta (due o più TD) di USC e un successo molto netto contro Arkansas.
Al di là di come finirà la partita della Pac-10 sembra però difficile che i Gators mettano più di venti o trenta punti tra sé e i Razorbacks. Florida infatti soltanto in tre occasioni ha segnato più di trenta punti e tutte le volte gli avversari erano di modesto livello. Arkansas invece ha una buona difesa che pur non arrivando ai livelli di quella dei Gators concede poco agli avversari. Alla fine probabilmente vincerà Florida perché in attacco ha qualche soluzione in più ma non c'è da farsi illusioni per l'8 gennaio.
Stesso discorso (anzi qui c'è la certezza) per Wake Forest e Georgia Tech. Le due squadre scenderanno in campo oggi per il titolo della ACC ma il titolo nazionale è fuori discussione. Entrambe le squadre occupano posizioni molto basse nel ranking e già il fatto di essere arrivate fin qui costituisce già un ottimo risultato (specialmente per Wake Forest).
I più in forma sono proprio i Demon Deacons e ci sono molte possibilità di vincere il primo titolo di conference dal 1970. Georgia Tech ha invece al suo attivo due titoli e bisognerà vedere se nelle ultime settimane la squadra si riposava oppure aveva finito le energie. Da segnalare il (relativo) scarso interesse per la partita: devono essere ancora venduti ben 12 mila biglietti (quasi un quinto).
La Big East invece non assegna il titolo con una finale ma semplicemente guarda il record interno alla conference. In caso di parità saranno considerati gli scontri diretti e poi la miglior posizione finale nel ranking BCS. Sono in lizza per il primo posto Louisville e Rutgers che hanno una partita di vantaggio su West Virginia.
La squadra con l'impegno più facile è Louisville che affronta UConn (record di 1-5 nella conference e 4-7 totale). Il probabile successo dei Cardinals obbligherà Rutgers a vincere lo scontro con West Virginia. Considerando che si gioca in casa di quest'ultima l'impresa non è certo facile anche se WVU sembra aver mollato psicologicamente.
In caso di vittorie simultanee di Louisville e Rutgers sarà la seconda a vincere il titolo in virtù del successo nello scontro diretto. Se dovessero perdere sia Louisville che Rutgers allora si guarderebbe il ranking finale del BCS. Al momento Louisville è sesta, Rutgers 13esima e WVU 15esima. Con la vittoria West Virginia scavalcherebbe Rutgers e forse anche Louisville. Sono comunque discorsi poco importanti perché un upset di UConn contro i Cardinals sembra davvero impossibile.
Chiudiamo con la sfida tra Army e Navy che ormai ha perso interesse per il titolo nazionale ma è pur sempre una delle partite più seguite. Navy è troppo più forte e quindi dovrebbe vincere ma non è certo il risultato finale il maggior motivo di attenzione. La partita è infatti molto più importante a livello emozionale sia per i giocatori che per chi è sugli spalti.
Le squadre in campo si affrontano davvero soltanto per avere i famosi "bragging rights" senza pensare troppo al futuro nella NFL (che quasi sempre non c'è mai) o a cosa riserverà la vita dopo quella che per molti è l'ultima partita di football non amatoriale. Non mancherà occasione inoltre per ricordare chi non c'è più e per mostrare il proprio orgoglio per il fatto di servire il proprio paese. L'esecuzione dell'inno nazionale con il passaggio degli aerei militari sullo stadio infine sarà come sempre una delle cose più belle della partita.