NASCAR Up & Down

Denny Hamlin, un grande rookie per la Nascar!

La gara di Homestead della settimana scorsa ha chiuso un'altra lunga ed estenuante stagione di corse nella NASCAR Nextel Cup. Un anno certamente indimenticabile, pieno di emozioni, colpi di scena e sorprese sviluppatesi nell'arco di 36 puntate. Tra i piu' competitivi, a livello di incertezza e battaglia fino alla fine, dell'intera storia della categoria.

Il film di un anno ci ha consegnato un neocampione, Jimmy Johnson, al primo titolo della carriera, ci ha fatto scoprire volti nuovi, rookie emergenti autori di tante buone prove, ma anche delusioni, come l'assenza dalla sfida finale del campione 2005, Tony Stewart.

Adesso squadre e piloti potranno prendersi un breve periodo di riposo, ma gia' tra poche settimane sara' tempo di tornare in pista per iniziare test e preparazione in vista della Daytona 500 che aprira' la nuova stagione il prossimo Febbraio.

Ma di questo parleremo a tempo debito, quando andremo a scoprire le due rilevanti novita' del 2007. Una sono le COT, acronimo di Car Of Tomorrow, nuovo modello di vettura, contenente sostanziali differenze aerodinamiche rispetto alle vetture che siamo abituati a veder correre. L'altra è la storica partecipazione, per la prima volta nella NASCAR, di un costruttore non statunitense, la Toyota, che schierera' al via il modello Camry.

Alla conclusione di una stagione è dunque tempo di bilanci, di di tirare le somme e valutare sorprese e delusioni del campionato. Con Up&Down andiamo a scoprire protagonisti in positivo e in negativo, decretando il podio dei migliori e dei nomi che piu' hanno deluso in questo 2006.

UP

Jimmie Johnson. La sua è stata una rincorsa a tratti inarrestabile, verso il primo sospirato campionato. Una stagione gia' scolpita nella storia della NASCAR. Partiamo dai numeri, che ci raccontano che il pilota della Chevrolet n.48 ha vinto 5 corse, si è piazzato 13 volte nei primi cinque e 24 nei primi 10. La posizione media di arrivo è di 9.7. Due gemme rendono leggendaria la sua stagione.

La vittoria alla Daytona 500, che vale da sola un campionato, e quella alla Bryckyard 400 a Indianapolis, la seconda gara piu' prestigiosa del calendario. Anche il sorpasso per la vittoria a Las Vegas su Matt Kenseth sara' tra le foto ricordo di quest'anno. Con il vecchio sistema di punteggio, prima dell'introduzione della 'Chase', Johnson avrebbe comunque vinto il titolo, ma con un margine piu' risicato, di soli 4 punti.

Ecco allora che quel sorpaso in una calda domenica di Aprile nel deserto del Nevada, avrebbe significato la differenza fondamentale a fine anno, a conti fatti. Rimane comunque l'immagine dei duellanti per tutta la stagione. La vittoria a Martinsville in Ottobre, in piena Chase, in corrispondenza del ritiro di Jeff Burton, in quel momento leader della classifica, ha rappresentato un altro punto di svolta fondamentale.

La vittoria a Talladega lo scorso Aprile ha messo invece a tacere le critiche piovutegli addosso lo un anno fa, per la sua responsabilita' nel Big One, incidente che aveva coinvolto 39 vetture, praticamente tutto il field. Johnson ha anche vinto l'All Star Challenge, particolare gara che non fa parte del campionato, ma evento ormai tradizionale, come in tutti gli sport professionistici americani. Jimmie si è davvero tolto l'etichetta di incompiuto, di quello che sarebbe potuto essere, con una stagione davvero irripetibile.

Denny Hamlin.
Terzo posto in classifica finale per questo giovane rookie. Meglio di lui, nell'anno da esordiente aveva fatto solo James Hylton nel 1966, arrivando secondo. Questo gia' da un'idea sul potenziale futuro di questo pilota. Con 2 vittorie e 20 arrivi nei primi dieci, Denny ha mostrato subito come sia stata lungimirante la scelta di Joe Gibbs di affidargli una delle sue Chevrolet, la n.11. L'impresa straordinaria sono le due vittorie, entrambe a Pocono, un circuito molto particolare, dalla caratteristica forma triangolare, unico al mondo. Hamlin senza averlo mai visto prima è stato sempre il piu' veloce, vincendo in recupero dopo una foratura la gara di Giugnoe letteralmente dominando l'appuntamento di Luglio dall'inizio alla fine. Qualificandosi per la Chase è stato l'unico rappresentante del Joe Gibbs Racing alla fase finale. Il famoso allenatore di football americano ha trovato l'uomo giusto da affiancare al due volte campione Tony Stewart. Rookie Of The Year.

Kasey Kahne.
Il pilota di punta della Dodge adesso è lui. E' il piu' vincente della stagione, con 6 successi, e arriva 19 volte nei primi dieci. Vince la corsa piu' lunga della stagione, la classica Coca-Cola 600, sul circuito di Charlotte, dove trionfa anche nell'appuntamento di Ottobre, in piena Chase. Primo anche a Michigan, Fontana, in Texas e ed Atlanta. Sono alcuni incidenti, che rendono inconsistenti gli altri piazamenti e una non perfetta affidabilita' del motore della sua Dodge, a fargli rischiare di non accedere alla fase finale, accesso conquistato solo all'ultima gara disponibile. Gli stessi problemi minano qualsiasi possibilita' di puntare al titolo, facendolo concludere all'ottavo posto finale. Kasey ha comunque fatto un elevato salto di qualita' come approccio mentale alla gara, dimostrando piu' continuita' che in passato. Con lui il team di Ray Evernham ha tra le file il possibile futuro della NASCAR. Fastest of 2006.

DOWN

Tony Stewart.
Quella del campione in carica è stata di certo la delusione maggiore dell'anno. L'impossibilita' di difendere il titolo 2005 fino in fondo, avendo mancato la qualificazione alla Chase, è stato un duro colpo per Tony e per il suo team, il Joe Gibbs Racing. Tuttavia le responsabilita' sono nella maggior parte proprio dello stesso Stewart, che troppe volte ha commesso errori di nervosismo che ci si potrebbe aspettare da un rookie, non certo da un navigato due volte campione. Stewart ha vinto infatti 5 corse, tre delle quali nelle ultime dieci gare, quelle della Chase, vittorie di prestigio, che pero' aumentano solo il rimpianto di non essere nella lotta finale. Basta citare due episodi per riassumere il nervosismo che ha caratterizzato la sua stagione. A Pocono spinge Clint Bowyer contro Carl Edwards che finisce a muro. Edwards poi restituisce il favore con un tamponamento. Nel New Hampshire, in piena lotta per un posto nella Chase, saldamente in testa alla gara, non lascia passare Ryan Newman che tentava di sdoppiarsi. Contatto e qualificazione che svanisce in quel momento. Irascibile.

Greg Biffle.
Dopo il secondo posto nel 2005 per molti questo doveva essere il suo anno.Tradito nelle prime fasi della stagione da problemi di affidabilita' e da qualche collisione di troppo, addirittura fallisce la qualificazione alla Chase. Mostra ancora una volta il suo potenziale, avendo a fine anno percorso piu' giri in testa di tutti, ma vince solo 2 corse, inclusa la finale di stagione ad Homestead. E' la sua terza vittoria consecutiva nella gara che chiude la stagione, quando l'attenzione di tutti è rivolta altrove, a chi ha vinto il campionato. Invisibile.

Kurt Busch.
Per il campione del 2004, un'annata davvero disarmante. Il primo anno alla guida della Dodge n.2 del Team Penske non ha certo portato quanto ci si aspettava, da ambo le parti. L'unica vittoria raccolta, quella a Bristol nell'appuntamento di Aprile, fa ormai poco testo, essendo il piccolo ovale del Tennessee praticamente il suo regno, dove batterlo è un'impresa titatica per chiunque. Molto piu' risaltanti sono invece le sei vittorie ottenute da Kahne con una identica Dodge. La gomma esplosa di Homestead con conseguente impatto a muro è la foto della stagione. Da recuperare.

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