Dove andra' Ilya Kovalchuk?
1 luglio, data evidenziata da tutti i General Manager della Nhl, da questo giorno iniziano i sogni (e gli incubi) delle franchigie 2010-11.
È con l'acquisizione dei free agent, i cosiddetti giocatori senza contratto liberi di firmare per tutti (o quasi, salary cap permettendo) che si gettano le basi per creare una squadra vincente. Azzeccare quel tassello che manca ad un organizzazione già buona può valere una Stanley Cup, come insegnano i Chicago Blackhawks campioni che il 1 luglio scorso fecero firmare Marian Hossa e Tomas Kopecky esaltando una buona rosa facendola diventare un'ottima squadra.
Hossa è il protagonista assoluto del mese di luglio degli ultimi due anni, col suo passaggio ai campioni di allora, i Red Wings, nell'estate 2008 dopo aver perso la finalissima con i Penguins. Quest'anno invece il buon Marian se ne starà buono buono in vacanza senza assilli di contratto coccolando la sua prima Stanley Cup.
L'erede di Hossa nel mercato dei free agent ha un nome è cognome ben preciso, Ilya Kovalchuk.
L'ex ala sinistra dei Devils è reduce da una stagione con 85 punti e 41 gol realizzati, con i primi playoff giocati nella sua carriera che non lo hanno certo visto protagonista nello scontro con i Flyers finalisti 2010.
Postseason a parte Kovalchuk è uno dei pochi giocatori liberi che può cambiare le sorti di una squadra, esaltando una prima linea che con lui acquista velocità e aumenta la pericolosità in fase d'attacco. Gli spifferi che provengono dal mercato Nhl lo avvicinano ai Rangers o verso i Maple Leafs del nuovo capitano Phaneuf, squadre alla disperata ricerca di un posto decente almeno nei playoff.
Altro grande giocatore free agent è Patrick Marleau, ma gli Sharks dopo l'ennesima batosta nei playoff si son fatti coraggio e hanno fatto rifirmare il bomber che in stagione regolare ha messo a segno 83 gol, il giocatore più pericoloso dei suoi nelle partite calde della stagione.
Portieri e difensori sono protagonisti del market Nhl, Anton Volchenkov rappresenta ancora una buona prospettiva nella fase difensiva e a 28 anni è nella piena maturazione, con gli Ottawa Senators ha chiuso la sua settima stagione e se qualche squadra vuole rischiare l'investimento il muro russo può far del bene.
Investimento che i Pittsburgh Penguins hanno fatto con Dan Hamuis arrivato da Nashville via Flyers, giocatore che quest'anno ha patito la concorrenza di Weber e Suter ma che ha raggiunto i playoff con i Predators.
L'acquisto di Hamuis lascia libero un altro free agent interessante, Sergey Gonchar, che si libera dai pinguini dopo 5 stagioni. Ancora oggi la squadra campione 2009 s'interroga se negoziare ancora un anno di contratto con Gonchar o se la sua versione remissiva dei playoff non dà speranze per il futuro.
A Montreal ancora ci si interroga sulla partenza dell'incubo di Ovechkin e Crosby, Jaroslav Halak che nel dubbio di una nuova frittata hanno fatto firmare un contratto di 6 anni per 30 milioni di dollari a Tomas Plekanec anch'egli free agent appetibile da tante squadre ma che ha scelto la tradizione della squadra più titolata dell'hockey americano.
In porta se si vuol rischiare portieri esperti si può puntare su Evgeni Nabokov che alla soglia dei 35 anni può ancora essere un valido estremo difensore cosi come Chris Mason dei Blues che ora si trova un Halak di troppo tra se e il posto da titolare a St.Louis e Jose Theodore dei Capitals oscurato quest'anno da Varlamov.
I Boston Bruins si rituffano sulla nuova stagione confermando Mark Recchi per un altro anno. Classe 1968 Recchi è stato tra i più positivi di Boston nei playoff, confermando la scelta del nuovo presidente della franchigia, Cam Neely, di puntare sull'usato sicuro anziché rischiare su un giovane inesperto.
I Bruins si son ritrovati anche la grana Marc Savard indeciso sul suo futuro che, libero da impegni contrattuali, è stato accarezzato dai Blue Jackets di Nash. Cosi per Boston è scattato l'allarme e sette anni di estensione a 28 milioni di dollari ha chiuso ogni dubbio e Savard sarà ancora una colonna bostoniana.
Di giocatori esperti il supermercato dei free agent è colmo, si può svariare tra Bill Guerin libero dai Penguins a Owen Nolan prima scelta 1990 alla disperata ricerca di una Stanley Cup prima del ritiro, cosi come l'icona di Dallas Mike Modano, John Madden ex Blackhawks, Paul Kariya classe '74 e finalmente una stagione senza infortuni ma al di sotto della sua media realizzativa e infine Saku Koivu desideroso di rivincite dopo la stagione con i Ducks chiusa con 52 punti e Ray Whitney libero dagli Hurricanes.
Se invece si vuol scommettere su giocatori che hanno ancora potenzialità inespresse ecco che il menu vede Matthew Lombardi, Adam Burish, Alexander Frolov, Raffi Torres e Alexei Ponikarovsky, tutti ancora sotto la soglia dei 30 anni.
Tanta carne al fuoco per un solo obiettivo, si chiama Stanley Cup, l'ambita metà tra una stagione da sogno e una da incubo, servirà furbizia e velocità dei migliori GM, il resto poi lo racconterà il ghiaccio infuocato dal 7 ottobre 2010.