Chi ha paura non giochi questa partita.
Il motto che aleggia al Wachovia Center è questo, non possono essere due sconfitte a negare il sogno che si insegue tutta la vita, la Stanley Cup è distante quattro vittorie, più vicina oggi di quando s'inseguiva l'ottavo posto nella conference.
Chicago @ Philadelphia – Gara 3 (2-0)
L'ultima finalissima vissuta a Philadelphia è datata 1996/97 quando non ci fu gloria tra Red Wings e Flyers e tutto terminò in appena 4 gare.
Non esiste un "God Bless America" ma Dio benedica Philadelphia, e cosi accadrà . Sono Antti Niemi e Michael Leighton i due portieri che si sfidano per la Stanley Cup, due goalie che contro pronostico si contendono la fetta più dolce della torta Nhl.
L'eroe dei playoff Byfuglien affianca Toews e Kane nella spettacolare prima linea dei Blackhawks, Keith e Seabrook difendono la porta, dalla parte opposta Gagne-Richards e Carter sono i paladini del sogno della marea arancione, con Carle e Pronger angeli custodi del goalie di casa.
Il ritmo basso che impone Chicago nel suo gioco contro la lucida follia che esprime Philadelphia, nelle prime due gare un solo gol di vantaggio ha deciso le sorti a favore dello United Center.
Le due squadre non si studiano, hanno un gioco troppo offensivo per perdere tempo a pensare alla fase difensiva, come insegna gara 1, cosi tutto si sblocca dopo 13 minuti, quando "Mister Finals" Marian Hossa compie l'ingenuità che il suo dna da Paperino concede col fallo su Arron Asham.
Penalità sfruttata da Philadelphia che regala un'azione da lode, tiro di Coburn dopo una serie di passaggi sul filo del rasoio, parata di Niemi e assist-magia di Hartnell che spalle alla porta sa dov'è Danny Briere, la conclusione è la sentenza che sigla l'1 a 0.
Briere realizza il gol numero 11 di questi playoff e chiude la fase offensiva al meglio, Chicago però non si scompone, ha dalla sua il vantaggio della tranquillità e due giovani promesse come Kane & Toews che assomigliano a Crosby & Malkin dello scorso anno, in più sfruttano il nervosismo di Carcillo, uno che sente in maniera esagerata questa finale.
Da una sua carica scorretta su Versteeg nasce il power play degli Hawks, pur non accettando la chiamata dell'arbitro il Rocky di Philadelphia inveisce e minaccia tutto il mondo, ma poi si accomoda in panca puniti e tenta la riflessione, il suo pasticcio non ha effetti ma riscalda l'arena e a fine primo periodo Byfuglien e Kane hanno uno scambio di idee e colpi proibiti con Timonen.
Il vantaggio dei Flyers viene conservato nei primi venti minuti di gioco ma dura 180 secondi nel periodo numero due, il tempo necessario per Patrick Kane nel liberare al tiro Duncan Keith, il suo missile non dà scampo a Leighton e tutto da rifare per la squadra di casa, è 1 a 1.
Non c'è da perdersi d'animo, Chicago non trae vantaggio dalla lezione negativa di Hossa, Byfuglien è ingenuo quando provoca Pronger e rimedia una penalità , successivamente un disco innocuo arriva proprio sul difensore di Phila, il suo tiro sembra decisivo ma sulla linea Hjalmarsson rinvia, suona addirittura la sirena per il gol, la folla esulta ma il gioco prosegue.
Sembra uno scherzo, Madden parte in contropiede e dopo di che attaccano i Flyers. Un minuto dopo la sfortunata azione l'arbitro si avvicina alla panchina locale e prende tempo, il replay regala attimi di silenzio nell'arena, la Santa Tecnologia diventa decisiva, è gol per i Flyers, avanti 2 a 1 con ritardo ma gioia meritata, Pronger esulta e porta in vantaggio i suoi.
Chicago non depone le armi, quando mancano due minuti alla fine della seconda frazione di gioco guadagna un face off e fa colpire l'ennesimo terzino letale, questa volta è Brent Sopel che spedisce il disco in porta su assist di Madden, 2 a 2 e tutto da rifare.
Leighton non para le cose normali e fa miracoli, non fa la differenza e questo gol pesantissimo per i Blackhawks lascia confusi i tifosi di Phila. Sul pareggio si apre l'ultimo periodo della partita, il dramma colpisce il Wachovia Center quando la coppia dei gemelli del gol s'inventa la prodezza, assist per Jonathan Toews che libera tutto solo Kane, troppo facile per il giovane campione e rete del 3 a 2col silenzio che s'impossessa dell'arena locale e i fantasmi del 3 a 0 nella serie si presentano.
I fantasmi però non hanno tempo di far amicizia con i tifosi Flyers, passa un minuto e Ville Leino su rimbalzo sfrutta la parata di Niemi su Asham, 3 a 3 e situazione perfetta per il colpaccio.
C'è ancora da giocare gran parte del periodo finale, 11 tiri contro 2 a favore dei Flyers in questi minuti, la partita assomiglia alla finale Usa-Canada di Vancouver per intensità e paura nelle conclusioni, ma l'assedio arancione non porta gol e si chiude l'incontro al supplementare.
L'overtime nella finalissima della Stanley Cup è quanto di più crudele ci può essere nella Nhl, nessuna squadra può festeggiare due gol perché solitamente uno basta e avanza. Ebbene Philadelphia esulta due volte, dopo 5 minuti quando Gagne trova una conclusione che sbatte sul palo e attraversa tutta la linea, la sirena del gol suona di nuovo ma questa volta il replay non concede il gol.
Tale gioia negata deve attendere solo un minuto, tempo necessario per la magia di Claude Giroux nell'assist di Carle, questa volta il puck è all'interno della gabbia ed è 4 a 3, Philadelphia vince all'overtime e porta la serie sul 2 a 1, col coraggio e la follia di chi, sotto 2 a 0, non si arrende.
Per Chicago ritmi bassi poco concreti nella gara che può regalare la fetta più grande della Stanley Cup, cosi giochi e battaglie si spostano a gara 4, la meritata vittoria di Philadelphia fa conquistare almeno gara 5 della finalissima, la determinazione ha la meglio sulla classe, la serie meno scontata degli ultimi anni è bella da morire, ora tutti ancora al Wachovia Center nella notte tra venerdi 4 e sabato 5.
Lo show è appena agli inizi!