NL East Report #4

Sta per scoccare l'ora di Stephen Strasburg

Quindici giorni ricchi di sorprese in seno alla division, che vede ora due squadre davanti alle altre, ma senza nessun distacco clamoroso. Tra le prestazioni più interessanti, impossibile non citare il perfect game lanciato da Roy "Doc" Halladay contro Florida del 29 maggio scorso.

Al primo posto, ed è una novità  in questo 2010, troviamo gli Atlanta Braves (11-2 nel periodo) che, sfruttando l'ottimo momento di forma e il fatto di aver affrontato squadre deboli (due serie contro i Pirates) o in calo di rendimento, hanno infilato una striscia impressionante di vittorie.

A farne le spese è stata soprattutto Philadelphia (4-9), superata in classifica, colpita da uno slump offensivo non indifferente e ora costretta a rincorrere; la sensazione, però, è che passato il momento grigio il team riprenderà  a correre come già  fatto vedere nel primo mese e mezzo di stagione.

Senza infamia e senza lode prosegue il cammino delle altre tre franchigie, tutte raggruppate attorno a quota .500 con una sola gara di distacco. Chi sta meglio di tutti sono i Mets (8-5) che, però, alternano prestazioni ottime ad altre molto sottotono.

Cammino speculare per Florida (6-7) e Washington (6/7) che appaiono, in questo momento, tagliate fuori per ogni ambizione di post-season: i Marlins continuano a trovare stabilità  sul monte di lancio che la produzione del buon lineup spesso non riesce a compensare.

Discorso diverso per la squadra della capitale, protagonista di un inizio di stagione sopra le attese ma in lento e inesorabile rallentamento: la rotazione è un rebus e se anche il bullpen inizia a perdere qualche colpo (e qualche gara tirata) ecco spiegato l'ultimo posto in classifica.

Attenzione, però, al jolly Stephen Strasburg, il cui esordio il ML è imminente: difficile pronosticare già  adesso il suo impatto sulla squadra, ma già  dal prossimo report le idee saranno più chiare.

Atlanta Braves (30 W / 22 L)

Sono la squadra più calda, non solo della division, ma anche della National League (insieme ai Dodgers). La rotazione è guidata, un po' a sorpresa da "Mr. 15 milioni di dollari" Derek Lowe (1.80 ERA), vincente in tutte e tre le ultime decisioni: incoraggiante il suo rapporto K/BB a quota 14/6.

A seguire il terzetto composto da Hudson, Medlen e Kawakami, tutti autori di buone partenze in questi ultimi 15 giorni. Il veterano ex-Oakland sta continuando a mantenere un'ERA bassa in stagione nonostante peripherals non propriamente incoraggianti grazie soprattutto alle tantissime groundballs indotte.

Prestazioni molto simili quelle tra Medlen (3.86 ERA) e Kawakami (3.55 ERA): poche walks, pochi strikeouts e qualche valida di troppo; momento da dimenticare, invece, per l'asso Tommy Hanson (6.91 ERA) nonostante il record di 2-0. Al crollo contro Cincinnati, infatti, sono seguite due prove discrete guardando i numeri superficiali, ma un po' preoccupanti notando le 10 BB a fronte di soli 8 K.

Tra i rilievi spiccano le prove di Saito e Wagner; per il giapponese (1.35 ERA) una vittoria e una sconfitta nonostante i 12 strikeouts (con 1 walk) in poco più di 6 innings di lavoro. Molto più consistente il bottino del closer che aggiunge ben 5 salvezze alla sua stagione, concedendo una sola valida e 2 BB in 6.1 IP, durante i quali elimina al piatto ben 9 hitters.

Continua a sorprendere il rookie Venters, nonostante le 4 BB e i 3 HBP distribuiti in sette innings abbondanti di permanenza sul monte. Molto più negative le prestazioni messe sul piatto da un Moylan (4.26 ERA) in difficoltà , cui si aggiunge il solito, imprevedibile Jesse Chavez.

Quadro più che positivo anche tra i positional players: a guidare l'attacco è il 1B Troy Glaus, fresco vincitore del premio di giocatore del mese in NL. Le sue statistiche parlano di 2 doppi, 3 fuoricampo, 13 RBI e 9 passeggiate in prima base; segue, a breve distanza, il solito Martin Prado, che guida la squadra in doppi (cinque), hits (20) e runs (15).

Ottimo momento anche per il rookie Heyward, in doppia cifra come BB conquistate (dieci) e ritornato prepotentemente a battere con potenza, come testimoniato dal paio di tripli e HR battuti nelle ultime settimane.

Dopo un inizio di stagione sofferto, sta iniziando ad ingranare anche la metà  di sinistra dell'infield: la coppia Clipper Jones-Yunel Escobar, pur senza niente di clamoroso ha iniziato a battere con continuità , aumentando anche la percentuale di arrivo in base, grazie alle 15 walks combinate (contro 11 strikeouts).

Sta attraversando un buon momento anche Melky Cabrera che, zitto zitto, ha battuto .371 (leader di squadra) con un paio di XBH e 6 K; decisamente peggio di lui ha reso McCann (.226), sostituito più che adeguatamente, per un paio di partite, dal positivo David Ross (.412 e 3 doppi).

Stagione da dimenticare, fino ad ora, per McLouth che anche in questi ultimi giorni non riesce ad incidere in maniera positiva sulle sorti dell'attacco della squadra: 3 singoli e 11 eliminazioni al piatto è il suo magrissimo bottino del periodo, chiuso con una desolante media battuta di .086.

Per la squadra della Georgia inizia da stanotte una lunghissima maratona ad ovest che li vedrà  impegnati per ben 11 trasferte consecutive in altrettanti giorni: Dodgers, Diamondbacks e Twins saranno i loro avversari.

Philadelphia Phillies (28 W / 23 L)

Periodo nerissimo per la squadra delle Pennsylvania, reduce da una serie di sconfitte che sono costate la testa della division. Tra i partenti spicca, com'è giusto che sia, il fantastico perfect game lanciato dal fenomenale Roy Halladay: oltre a questo, però, rimane ben poco da esultare, in termini di risultati, per i componenti della rotazione.

Una vittoria e una sconfitta è il bilancio del "Doc" (3.68 ERA) che prima della partita perfetta si era visto preso a pallate dai Boston Red Sox nel primo antipasto stagionale di interlega: 12 K e 2 BB in 14.2 IP è il suo fatturato finale.

Prestazioni analoghe per Hamels (3.86 ERA) e Kendrick (3.06 ERA), che però, come il loro compagno non riescono ad andare oltre le due vittorie complessive; non bastano i 19 strikeouts combinati quando si concedono ben 32 valide in 31.2 innings.

Va molto peggio però agli altri due SP: 10 BB e 9 K è quanto possono mettere sul piatto Blanton (5.89 ERA) e Moyer (4.09 ERA), che chiudono con il poco invidiabile record di 0-4 in cinque partenze.

Le cose vanno decisamente meglio tra i rilievi, in particolare per il closer Jose Contreras, che nonostante la recentissima sconfitta contro i Braves, è riuscito a convertire entrambe le occasioni di salvezza avute a disposizione.

Nessuna particolare prestazione degna di nota, né in positivo né in negativo per gli altri componenti del bullpen: per un Baez da 0.00 ERA nonostante le 4 BB concesse in sei innings, troviamo un Durbin che a dispetto dei 6 K in altrettanti innings di lavoro ha un'ERA superiore a quattro.

Nessuno dei positional players con una media battuta superiore a .300 (ad esclusione degli infortunati Rollins e Polanco); nessuno in doppia cifra in termini di runs o RBI; nessuno ha battuto più di due fuoricampo.

Sono probabilmente questi i numeri che meglio descrivono il periodo negativo dell'attacco dei Phillies, tradizionalmente punto di forza della squadra; il migliore, se così si può dire, è stato Raul Ibanez (.256 AVG) che almeno è riuscito a raggiungere quota 10 hits.

Oltre a lui meritano la sufficienza il C Ruiz (.269) che continua a mostrare un'isospettabile buona disciplina al piatto (.443 OBP in stagione) e il sostituto di Rollins, Wilson Valdez, .310 di media battuta e poco altro (8 K, 1 BB e 3 GIDP).

Alle loro spalle il gruppo dei giocatori in slump: da Victorino (.191 e 1 misera R segnata) a Utley (.170 e 2 RBI), passando per Howard (.174) e Werth (.184 AVG).

I numeri combinati dei due sluggers parlano di 6 XBH totali con 10 walks e 25 K: numeri che parlano da soli e la dicono lunga sul momento difficile del team, cui sono venuti a mancare i soliti, irrinunciabili, contributi offensivi, sia in termini di potenza, che di contatto.

Appena conclusa una serie di nove trasferte consecutive, sette partite casalinghe aspettano Philadelphia: si inizia da stanotte con la serie contro i sorprendenti Padres. Poi sarà  la volta dei Marlins, serie che farà  da preludio alle durissime serie di interleague contro Boston e New York.

Florida Marlins (27 W / 26 L)

Tutto sommato quindici giorni positivi per la squadra della Florida, nonostante il perfect game "subito" contro Philadelphia: questa volta tocca ad Anibal Sanchez (2-0, 1.38 ERA) guidare la rotazione, al posto del compagno Josh Johnson (1-1 0.00 ERA).

Il primo sta disputando una stagione eccellente e anche nelle ultime due partenze non ha deluso: 13 K e 8 valide concesse in 13 IP sono indubbiamente ottimi numeri; in leggera flessione le quotazioni di Johnson che, stranamente, non va oltre i soli 6 K in 13 innings, durante i quali concede, a dispetto della ERA immacolata, ben 13 valide agli avversari.

Una BB e 14 K in poco più di 16 innings farebbero pensare a delle ottime partenze di Ricky Nolasco (1-2, 7.71 ERA): niente di tutto ciò, come si può intuire dalle 25 hits, dalle 14 ER e dai quattro fuoricampo incassati.

Chiudono il reparto, senza vittorie, Chris Volstad e Nate Robertson, 18 walks e 22 K in due: decisamente migliore il rendimento del primo, che porta in dote quasi 2/3 degli strikeouts totali a parità  (nove) di free pass.

Guida il bullpen, come al solito, il closer Leo Nunez (2 su 2 salvezze) che si dimostra, ancora una volta, poco propenso a concedere basi gratis agli avversari: solamente 5 (di cui 1 intenzionale) in tutta la stagione.

Positivo anche il rendimento di Hensley (1.50 ERA) e Renyel Pinto (2.45 ERA): per loro 11 K in poco meno di dieci innings e 4 BB concesse; quasi catastrofica la situazione per gli altri rilievi a cominciare da Badenhop (54.00 ERA), in campo per 1/3 di inning, passando per Sanches (10.38 ERA) e finendo con Dan Meyer (9.82 ERA) immediatamente tagliato dopo le sette BB concesse in 3.2 innings.

A guidare l'attacco è il 3B Jorge Cantu, grazie alle 14 hits e ai 10 RBI; decisamente positivo anche il contributo di Paulino (.341 AVG) che pur camminando poco o nulla (zero BB) è riuscito a limitare in maniera soddisfacente i K (quattro in 41 AB).

Sta mostrando segnali di ripresa il ROY Coghlan (.291 AVG) che guida la squadra in hits, double e runs, nonostante il numero di K (a quota undici) rimanga preoccupante; situazione analoga per Cody Ross (.255 AVG) che compensa alla mancanza di contatto con una buona dose di potenza, che si concretizza con i 3 homeruns battuti.

Buoni numeri anche per Hanley Ramirez (.271, 4 doppi, 7 R, 7 RBI e 6 BB), ma visto il potenziale del giocatore è lecito aspettarsi qualcosa in più da lui; discorso che si può estendere anche al compagno Dan Uggla (.163, 11 BB e 16 K), ancora alla ricerca del giusto compromesso tra potenza e contatto.

Ultimi quindici giorni non brillantissimi, infine, per Sanchez (.224 e 7 strikeouts con 4 XBH) e Maybin che a dispetto dei due fuoricampo, si dimostra ancora piuttosto discontinuo e impaziente in battuta (.143 con 9 eliminazioni al piatto).

Nella notte si conclude la serie contro Milwaukee, che segna la fine di una striscia di dieci partite casalinghe; a seguire due serie esterne contro Mets e Phillies prima del derby, sempre in trasferta, contro Tampa Bay.

New York Mets (27 W / 26 L)

Periodo ricco di soddisfazioni per la rotazione di New York: non è probabilmente un caso che stia coincidendo con lo spostamento nel bullpen di Ollie Perez, giocatore tra i meno amati nella storia recente della franchigia della Grande Mela.

Si comincia con Mike Pelfrey (0.86 ERA), che coglie l'en-plein di vittorie nelle sue ultime tre partenze: difficile, d'altro canto, aspettarsi qualcosa di diverso quando si concedono 13 H e 2 ER in 21.0 innings, nonostante qualche walks di troppo (nove, per la precisione).

Numeri tremendamente simili a quelli del compagno di reparto Santana (0.40 ERA) che però raccoglie solamente una vittoria e palesa gli stessi problemi di controllo, raggiungendo la doppia cifra alla voce BB.

Sicuramente più inaspettate le ottime recenti uscite di Dickey e Takahashi, in rotazione quasi per caso, ma autori di prestazioni più che positive. Per il giapponese (1-1, 3.38 ERA) 12 K e 3 BB in 16 innings, mentre il suo compagno, pur con numeri quasi identici, chiude con due vittorie in altrettante partenze.

Il reparto partenti termina qui, e come si vede manca il quinto elemento: le altre due partenze se le sono divise Fernando Nieve (con pessimi esiti) e John Maine costretto ad uscire per infortunio senza aver registrato nemmeno un out.

Gran lavoro, quindi, per il bullpen che ha visto il suo closer, Rodriguez, in campo per ben 8.2 innings, lanciati molto bene (12 K e 1 BB) e che sono valsi, soprattutto, 4 salvezze su 5 tentativi.

Decisamente peggiore il rendimento offerto da Raul Valdes (1-1, 11.88 ERA), anche lui in campo per più di otto riprese, durante le quali ha concesso molto pur riuscendo a portare a casa una preziosa salvezza nella sfida contro Philadelphia.

Nessun'altra prestazione da sottolineare tra i rilievi, che si sono, anzi, comportati piuttosto male come testimoniato dai vari Perez (9.00 ERA, più BB che K), Mejia (4 walks e 2 strikeouts) e Igarashi (33.00 ERA), toccato da ben 10 valide in appena tre inning di impiego.

Attacco in gran spolvero per la squadra di Jerry Manuel, a cominciare dall'intero reparto degli esterni: si inizia con Jason Bay (.365 AVG), finalmente positivo al piatto e autore di ben 11 runs, frutto di 2 homeruns e 5 doppi.

I suoi compagni di reparto non sono stati da meno: Pagan (.333) continua a dimostrarsi un ottimo backup per Carlos Beltran (la cui data del rientro rimane incerta) grazie alle ottime doti difensive e di baserunning (4 SB per lui). Completa il quadro Jeff Francoeur (.356 AVG), in ripresa dopo lo slump delle precedenti settimane: tra i suoi numeri risaltano, in particolare, le 5 walks, anche se ben 4 sono intenzionali.

Passando agli infielders, salta immediatamente agli occhi, il prezioso contributo di Jose Reyes, giocatore imprescindibile per questa squadra, che guida per hits, singles, triples, RBI e stolen bases. Non meno importante è l'apporto del 3B David Wright (.280 AVG) sempre puntuale nel mandare a casa i compagni, ma ancora tutt'altro che perfetto come disciplina al piatto.

Rod Barajas palesa gli stessi problemi (4 K e zero BB), ma finché continua a battere HR a questo ritmo i tifosi non possono certo lamentarsi del loro catcher, giunto già  a quota 11 fuoricampo.

Lieve flessione, infine, per Ike Davis (.224 AVG) nonostante le sei XBH e per il seconda base Luis Castillo (.167 AVG) le cui otto walks non bastano per compensare i soli quattro singoli messi a referto.

Sei sfide casalinghe contro Marlins e Padres separano New York dal secondo appuntamento stagionale di interlega; che li porterà  a giocare, in trasferta, contro Baltimore, Cleveland e Yankees.

Washington Nationals (26 W / 27 L)

Quindici giorni tutto sommato mediocri, senza grossi acuti, per i partenti dei Nationals: per la prima volta in stagione, la palma di migliore va a John Lannan (1-1, 2.41 ERA) nonostante numeri non proprio incoraggianti (5 K e altrettante BB in poco più di 18 innings lanciati).

Buon esordio stagionale per JD Martin (0-1, 1.50 ERA) che lancia sei ottimi innings senza nessuna walks e mettendo a segno cinque strikeouts; il più grosso interrogativo riguarda la sua capacità  di ripetere, nelle prossime settimane, questo exploit.

Paradossalmente dopo due buone partenze, in cui concede una sola BB in 11.1 innings, Livan Hernandez si ritrova senza vittorie e, anzi, con una sconfitta in più: decisamente un cambio di tendenza per lui dopo le prime settimane di stagione.

Continua, invece, ad avere un record ottimo (5-1) a dispetto delle sue prestazioni Luis Atilano (2-1, 6.06 ERA), che concede 19 valide e 5 free pass in appena 16.1 inning, durante i quali elimina al piatto solo due avversari.

Riesce nell'impresa di far peggio di lui, il compagno Craig Stammen (0-0, 5.94 ERA) che "vanta" 23 hits e 6 BB lanciando praticamente lo stesso numero di riprese; anche quattro fuoricampo per lui.

Nel bullpen, perde i primi colpi Matt Capps che brucia 2 delle 4 opportunità  di salvezza a disposizione, ritrovandosi anche con una sconfitta sul proprio bilancio.

Ritorna intoccabile Clippard che lascia agli avversari 2 hits e 1 BB in 6.1 IP, togliendosi anche la soddisfazione di eliminare otto battitori al piatto; positive, tra gli altri, le prove di Burnett (0-2, 3.18 ERA con 6/2 K/BB) e Tyler Walzer (1-0, 2.08 ERA).

Sono i soliti noti (Dunn, Zimmerman e Willingham) a trascinare l'attacco della squadra della capitale: ha battuto benissimo il 1B ex-Reds (.340 AVG) grazie alle otto XBH che compensano, almeno in parte, i 19 K subiti.

Eccellente anche il contributo di Ryan Zimmerman (.244 AVG) a dispetto dei dodici strikeouts incassati; a fare la differenza non sono, come al solito, i 3 fuoricampo, ma soprattutto le 18 BB conquistate, che portano la sua OBP stagionale a quota .399.

Fa ancora meglio l'esterno Willingham (.300 AVG) che ai 4 HR battuti aggiunge anche 10 runs, 13 RBI e 11 BB che fanno lievitare la sua striscia stagionale fino a .272/.427/.512.

Il supporting cast formato da Desmond (.244), Guzman (.283) e Morgan (.280) non è sicuramente dei migliori e i numeri lo evidenziano molto bene: 4 XBH, 3 BB e 27 K è il fatturato di questo trio di giocatori dalla caratteristiche simili ma probabilmente inadatto ad una squadra che nutra ambizioni di classifica.

Completano il quadro l'altro esterno Bernadina (.156 AVG), il cui più grosso merito è di aver battuto 2 tripli, e il C Wil Nieves chiamato a sostituire, con risultati rivedibili per il momento, Ivan Pudge Rodriguez.

Si conclude stanotte con la sfida contro Houston il lungo viaggio ad ovest della squadra; le due serie casalinghe contro Cincinnati e Pittsburgh saranno il preludio alle gare esterne di interlega contro Cleveland e Detroit.

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