No contest: 1-0 Lakers

Troppo forti i Lakers per questi Celtics. Fisicamente e tecnicamente, con le facce dei giocatori dei Celtics abbastanza emblematiche, alla ricerca di un punto di contatto e di una linea guida comune.

Los Angeles è padrona del pitturato e toglie completamente il tiro dall'arco ai Boston Celtics (1/10).
La differenza la fanno la rapacità  e la classe di Gasol ed il declino fisico (ed anche un po' emotivo) di Garnett. Per tutto il resto c'è Kobe Bryant.

Recap

Bastano 33" e le scintille diventano già  fiamme tra Paul Pierce e Ron Artest che si allacciano sotto il canestro dei Lakers per un duello che è già  ad alti livelli di colpi proibiti. A rimbalzo, i Lakers sono lontani parenti di quelli del 2008 e prendono da subito l'egemonia sotto i tabelloni con Bynum e Gasol con quest'ultimo che converte in 4 punti i due rimbalzi offensivi catturati.

Boston non riesce a contrastare la superiorità  fisica e soprattutto non trova risposte contro Bryant che penetra con aggressività  e dopo i primi 6' sono già  16 i punti subiti dagli ospiti in verde.

Pierce con il suo ineffabile retro-movimento segna il 2° canestro consecutivo contro la signora difesa di Artest mentre dall'altra parte la ditta Byrant-Gasol inizia a mettere sul parquet il proprio gioco-a-due preferito ma i Lakers rallentano per il numero dei falli che aumenta (7 in 9' con Artest e Fisher già  a quota 2) e che manda tante volte in lunetta gli avversari che pareggiano a quota 18 con i liberi di Tony Allen.

Con ancora 2' sul cronometro del primo quarto, i due Allen di Boston combinano per 5 prematuri falli e tocca a Pierce occuparsi delle vicende di Bryant e per una volta, uno dei fondatori della classica giocata d'astuzia salta sulla finta di Kobe che va a guadagnarsi il +3 ed il suo 8° punto dalla lunetta.

Il finale di quarto è tutto di marca Los Angeles con Farmar e Brown che si prendono gioco della porosa difesa di Micheal Finley e penetrano per un 4-0 di parziale che spedisce i padroni di casa sul +5 per il 26-21 Lakers con 18 falli fischiati in 12'.

L'inizio di secondo quarto di Rasheed Wallace è da campione assoluto. Attacco (5 punti con tripla) e difesa (stoppata celestiale su Gasol) che cambiano l'inerzia del match un po' annacquata dalle scarse percentuali dei suoi compagni e dai continui rimbalzi offensivi dei Lakers che continuano a mordere con le scorribande di Shannon Brown.

Le due squadre attaccano nei primi secondi dell'azione e Garnett dopo i primi 3 errori del 1° quarto segna un difficilissimo canestro dopo l'ennesimo colpo da maestro di Kobe Bryant che si fa beffa dell'ottima difesa di Tony Allen per il solito "long 2" che trova la retina.

La partita resta equilibrata nonostante il doppio di rimbalzi catturati dai Lakers che tirano con il 50% ma che hanno già  nel conto-palle perse 10 TO.

Le difese cominciano a far salire il volume della radio e Pau Gasol in meno di tre possessi rifila due stoppate ad Allen e Rondo mentre Kobe Bryant ne subisce una da Kevin Garnett con Artest che in uscita dal time out segna 5 punti in amen e spedisce i Lakers in fuga con Fisher che trova una incredibile parabola per il +11 a 50" dalla fine.

Prima del lungo intervallo, Rondo non trova la penetrazione ma il suo 3° jumper che tange la sirena per il -9 di fine primo tempo.

Secondo tempo che parte con un Kobe Bryant che forza il 4° fallo di Ray Allen penetrando a suo piacimento. E' un fallo capitale per lo scacchiere tattico degli ospiti ed il trend non cambia con i giallo-viola molto più attivi che dominano con Gasol (al 5° rimbalzo offensivo) e Bynum e trovano il contropiede di Kobe che schiaccia in solitario per il +13 che non da scampo a Doc Rivers bisognoso di un time-out. Per i Boston Celtics è già  aria di sconfitta.

L'attacco dei Lakers prende spunto dall'attività  di Bryant che si fa sentire anche in difesa con una sontuosa stoppata su Tony Allen. Boston non riesce a prendere il mano il gioco e Paul Pierce continua il suo misterioso vagabondaggio sui 28 metri con l'ascesa del numero di assist di Rondo che non serve per forzare la rimonta da quella doppia cifra che i Lakers rafforzano ogni secondo di più.

Il controllo dei giallo-viola diventa dominio con Fisher e Gasol che estendono il largo vantaggio fino al +17 mentre il tecnico che era nell'aria per Rasheed Wallace arriva puntuale come il Natale sul finire del 3° quarto che saluta la seconda tripla griffata L.A. con Artest per l'emblematico l'84-64 a 12' dalla fine.

Sembra finita ma all'inizio del 4° quarto esce fuori il rovente orgoglio di Boston che approfittando in un vistoso calo d'intensità  dei padroni di casa, propiziano un parziale di 10-1 che li rimette a ridosso della singola cifra di svantaggio.

I Celtics (finalmente) muovono la palla ma allo Staples Center i Los Angeles Lakers hanno sempre nel taschino una giocata che assomiglia ad un morso velenoso. Gran recupero di Artest, lancio di Farmar e schiacciata di Gasol per il nuovo +15. L'abbraccio di Bryant ad Artest dice tutto.

E' evidente la totale mancanza di gambe di Garnett che sbaglia due volte da pochi centimetri mentre Odom fa due giocate che lo salvano parzialmente dalla personale dormita del resto del match finora (non) disputato.

Nel finale non c'è troppo pathos, Artest infila la retina dal mezzo angolo, Bryant a 3" dalla fine tiene aperta la striscia di trentelli consecutivi (11) nei playoff ed i Lakers conquistano il primo episodio della serie.

Per Phil Jackson è la 48esima vittoria in una gara 1. Nelle precedenti 47 volte ha vinto la serie. Più di un semplice dato o di un banale indizio.

Los Angeles Lakers

FISHER 6.5 – Il venerabile maestro continua i suoi efficacissimi playoff. In attacco si fa trovare pronto mentre in difesa va in (preventivabile) difficoltà  con Ray Allen in post basso. 9 punti e 3 assist in 28' dove non perde un singolo pallone. Prezioso.
BRYANT 8.5 - Decide una gara 1 di finale NBA con un trentello e senza neanche forzare più del previsto. Rilassato, pronto ad ogni situazione difensiva dei Celtics. Sforna 4 assist nel primo quarto poi nel terzo esce l'immenso realizzatore. Mamba silenzioso ma velenoso.
ARTEST 8 - Domina Pierce mentalmente. Gli fa prendere 7 tiri in 3 quarti e difensivamente da un'altra impronta al match. In attacco è imprevedibile ma porta alla causa la bellezza di 15 punti con 3 delle 4 triple dei Lakers. Il +26 di plus/minus dimostra che è stato più di un fattore. Essenziale.
GASOL 9 (MVP) - Predicatore assoluto di pallacanestro. Potremmo partire dai 23 punti e dai grandiosi movimenti offensivi. Dagli 8 rimbalzi d'attacco, dai 3 cioccolatini a forma di assist o dalle 3 stoppate da veterano del gioco. E' tutta merce dello stesso giocatore. Immenso.
BYNUM 7 - Se Odom può permettersi quel primo tempo, il merito è anche del suo impatto. Presente a rimbalzo, riceve spesso in movimento. La sua aggressività  viene premiata con la continua ricerca in post basso che gli fa stravincere il duello con Perkins. 28' qualitativi minuti. Attivo.
ODOM 5 - Le giocate del 4° periodo schiariscono solo parzialmente la bruttissima gara 1 del newyorkese. Limitato dai falli e continuamente ai margini del match, sia a livello tecnico che emotivo. Bel lusso se la tua squadra domina.
FARMAR 6.5 - Legge con grandissima lucidità  le situazioni offensive. Attacca sia Finley che Rondo. 4 punti ma -7 di plus/minus.
BROWN 6.5 - Quando c'è lui in campo, il ritmo dell'attacco dei Lakers lievita. 3 canestri in buonissimi 17' di utilizzo.
VUJACIC 6 - Scongelato molto presto per i 2 falli di Fisher. In attacco è anonimo mentre in difesa ha l'abilità  di battersi.

Boston Celtics

RONDO 6.5 - Nel primo tempo è lui l'attacco dei Celtics. Sui 5 canestri realizzati, 4 provengono dal tiro in sospensione, segno di una palese difficoltà  nell'attaccare il ferro. Nella ripresa cerca di mettere in ritmo i compagni ma non ci riesce nonostante gli 8 assist. Condottiero senza spada.
R.ALLEN 5.5 - 12 punti in difficili 27'. La proibitiva marcatura su Kobe Bryant lo fa uscire mentalmente e fisicamente da una gara che lo vedeva come arma principale dell'attacco di Boston. Non riesce a costruirsi un tiro da 3 degno del suo stile. 3/8 dal campo e 0 assist a referto. Un dato preoccupante per Rivers.
PIERCE 6 - Il box score recita le seguenti cifre: 24 punti, 9 rimbalzi e 4 assist. Per essere un gara 1 delle Finals, non male. La distribuzione di questo bottino è ciò che ha alterato l'attacco di Boston. Male per i primi tre quarti (7 tiri, 11 punti), si sveglia nel 4° ma è troppo tardi. In attesa di quello autentico.
GARNETT 5 - Il suo 4° periodo non rende giustizia al grande campione che è ma è altrettanto una fedele polaroid sullo stato di un giocatore decadente. Soprattutto a livello difensivo. Gasol lo umilia a ripetizione ed in attacco trova un minimo di continuità . Ma il doppio tap-in sbagliato è un'immagine dura da digerire.
PERKINS 5 - Gioca visibilmente limitato dal tecnico che lo separa dalla sospensione. In attacco è protagonista di qualche bel movimento mentre in difesa soffre tantissimo la tecnica e la potenza di Bynum. 8 punti con 4/5 ai liberi.
T.ALLEN 6 - E' il migliore ostacolo verso la corsa al trentello di Bryant. La sua è una competente difesa che non riesce a metterlo in ritmo in attacco dove lo stesso Kobe gli rifila una decente stoppata. 4 punti, 4 falli e 2 TO in 16'.
WALLACE 6.5 - Le prime giocate della sua gara 1 sono da applausi. Tripla e stoppata imperiale su Gasol. Poi c'è la schiena (che lo limita a soli 18' di gioco) e l'altra faccia della luna (puntuale fallo tecnico) che lo spedisce fuori strada e fuori gara.

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