Duncan Keith e Patrick Sharp festeggiano Marian Hossa, tornato al gol dopo un lungo digiuno
Era decisamente improbabile che in Gara 2 si assistesse a un altro festival degli errori come nella prima sfida, una partita nella quale i giocatori di movimento avevano abbandonato a loro stessi i rispettivi portieri, che a loro volta non avevano certo fornito la loro miglior prestazione.
Ci si attendeva invece una partita più accorta, più da Play Off. Ed è proprio quello che Chicago Blackhawks e Philadelphia Flyers hanno offerto. Sono mancate le emozioni regalate in Gara 1 dalla pioggia di reti, ma gli amanti delle partite giocate mossa dopo mossa come una partita a scacchi e costellate di cariche a tutta pista non hanno rimpianto il fatto di essere rimasti alzati fin nel cuore della notte davanti alla TV.
Se i Chicago Blackhawks si presentano sul ghiaccio con lo stesso schieramento di Gara 1, i Philadelphia Flyers operano un paio di ritocchi. Peter Laviolette lascia infatti in tribuna Ryan Parent, anello debole del sestetto di terzini della squadra della Pennsylvania e in pista solo per una manciata di secondi nella prima partita, e lo rimpiazza con Oskars Bartulis. Sul fronte offensivo, Daniel Carcillo, che da tre partite scalpitava per tornare tra i titolari, prende il posto di un timido James van Riemsdyk.
In un primo tempo molto tattico, con almeno tre uomini costantemente dietro la linea del disco, i Philadelphia Flyers tirano molto poco verso la porta di Antti Niemi, ma a conti fatti sono la squadra più pericolosa, con una traversa scheggiata da Daniel Brière e un palo colpito da Claude Giroux.
Il secondo terzo segue più o meno lo stesso copione. I Chicago Blackhawks sono sempre in agguato, ma i Flyers giocano un'ottima partita da trasferta, cambi corti, disco nell'angolo, back-checking incessante, e si creano un'occasione enorme, con Mike Richards tutto solo davanti ad Antti Niemi.
Quando pare che la seconda sirena possa squillare con le due rivali ancora a digiuno di reti, ecco il devastante uno-due della squadra di casa. Lukas Kraijcek, come già in occasione della rete di Kris Versteeg in Gara 1, non riesce a tenersi alle spalle l'avversario, questa volta Marian Hossa, nello slot, e lo slovacco insacca l'importantissimo 1 a 0. Il boato della folla dello United Center non si è ancora chetato e Ben Eager sorprende Michael Leighton con un gran tiro sul primo palo.
A questo punto, i Flyers non possono più accontentarsi di intasare la zona neutra e di ripartire, devono aumentare il ritmo e insediarsi nel settore di difesa avversario. Complici due Power Play ravvicinati in entrata di terzo tempo, la squadra di Peter Laviolette dimezza lo scarto con Simon Gagné e dal quel momento non alza più il piede dall'acceleratore. Ma è tutto inutile, Antti Niemi e l'imprecisione di Jeff Carter e compagni impediscono ai Flyers di completare la rimonta.
E così ci si trasferisce a Philadelphia sul 2 a 0 nella serie per i Chicago Blackhawks. Certo, proprio i Flyers ci hanno insegnato quest'anno che nessuna serie va archiviata prima del tempo, ma le cose si mettono male per gli arancione-neri, che sono stati bravissimi a imbrigliare la linea composta da Jonathan Toews, Patrick Kane e Dustin Byfuglien, ma che a loro volta non sono riusciti a scatenare il terzetto formato da Mike Richards, Jeff Carter e Simon Gagné, frustrato dall'incredibile lavoro svolto da David Bolland, Kris Versteeg e Tomas Kopecky.
I Flyers dovranno sfruttare il vantaggio casalingo di poter cambiare per secondi al fine di liberare i grossi calibri, altrimenti la Stanley Cup potrebbe essere tra le braccia di Jonathan Toews già venerdì notte, al termine di Gara 4.
Ma non corriamo troppo. Appuntamento dapprima a mercoledì notte!