Dustin Byfuglien sarà determinante per le sorti dei Chicago Blackhawks
I primi della Regular Season nella Western Conference, con 113 punti, contro i secondi classificati, con 112 punti. Basterebbe questa semplice osservazione per dire che la finale del girone occidentale della National Hockey League tra San José Sharks e Chicago Blackhawks vede di fronte le squadre che per tutta la stagione regolare hanno dimostrato di essere le migliori del lotto. E, seppur seguendo strade diverse, lo hanno ribadito in questi Play Off.
I San José Sharks sembrano essersi liberati della timidezza che regolarmente li assaliva quando il gioco si faceva duro. Regular Season assolutamente spettacolari erano seguite da Post Season da dimenticare, con l'eccezione della stagione 2003-04, quando raggiunsero questo stesso stadio della competizione, la finale di Conference.
Quest'anno, quegli stessi squaletti sdentati hanno fatto la loro apparizione nelle prime tre partite del primo turno contro i Colorado Avalanche. Ma la vittoria al supplementare di Gara 4 deve aver fatto scattare qualcosa, perché da allora Patrick Marleau e compagni hanno vinto sette partite su otto, annichilendo le valanghe nelle ultime due partite della serie ed eliminando in modo molto convincente i Detroit Red Wings.
Proprio quest'ultima serie contro i vicecampioni in carica è la prova che gli Sharks sono una squadra diversa. Certo, hanno subìto una durissima lezione in Gara 4, ma per il resto hanno dimostrato grandissima personalità , vincendo quattro partite con una sola rete di scarto, senza mai farsi prendere dall'ansia, senza mai andare fuori giri. Todd McLellan ha ruotato abilmente le linee, ricavando finalmente produzione offensiva sia da quella di Joe Thornton sia da quella di Joe Pavelski, e scoprendo una terza linea, condotta da Manny Malhotra, abilissima nell'interdizione.
I Chicago Blackhawks, dal canto loro, sono una squadra un po' pazzerella. In un certo senso ricordano i Washington Capitals per l'esuberanza dei loro giovani fuoriclasse e per lo stile di gioco, sempre all'arrembaggio. Ma se la compagine della capitale ama guardarsi allo specchio ed è poco incline al sacrificio, pagando regolarmente dazio nei Play Off, quella allenata da Joà«l Quenneville è dotata della giusta umiltà e della necessaria determinazione per avere successo anche a maggio inoltrato.
Dopo una falsa partenza, i Blackhawks si sono liberati dei Nashville Predators e nel secondo turno hanno rifilato un altro dispiacere, dopo quello dell'anno scorso, ai Vancouver Canucks, in una serie nella quale hanno realizzato la bellezza di 21 reti nelle quattro partite vinte, ma ne hanno subite ben nove nelle due che hanno perso. Senza mezze misure, quindi.
Nella sfida ai californiani, sarà bene che la franchigia dell'Illinois le trovi queste mezze misure, perché per quanto disponga di un arsenale d'attacco di tutto rispetto, a partire dai gioiellini Patrick Kane e Jonathan Toews, non ha alcun interesse a gettarsi in una serie da "porte aperte" contro una squadra che, rispetto al passato, può ora contare sul contributo offensivo di almeno tre linee.
Un ruolo decisivo lo giocherà una volta di più Dustin Byfuglien, che nel primo turno aveva giostrato da difensore, prima di tornare a fare il diavolo a quattro davanti alla porta di Roberto Luongo contro i Vancouver Canucks. In questo senso, i San José Sharks hanno fatto un buon allenamento con Tomas Holmstrà¶m dei Detroit Red Wings, forse il migliore in circolazione ad assorbire colpi durissimi nello slot e a deviare i dischi che transitano dalle sue parti. Ma Dustin Byfuglien è molto più grosso dello svedese e ha già dimostrato di essere specializzato nel far perdere le staffe al portiere avversario. Evgeni Nabokov dovrà essere bravo a restare concentrato e, soprattutto, a non perdere di vista il disco oltre la montagna umana parcheggiata nel suo orto.
Chi la spunterà ? Riusciranno i San José Sharks dopo anni di tentativi a raggiungere per la prima volta la finalissima? Oppure saranno i Chicago Blackhawks, una squadra costruita sapientemente attraverso il draft, a salire l'ultimo gradino? Comunque andrà , sarà uno spettacolo.