Joe Thornton ha dato importanti segnali di risveglio nelle prime due partite contro Detroit
Ai Detroit Red Wings ne bastava e avanzava uno. Ora devono fare i conti con due Joe. Se da un lato Joe Pavelski continua a segnare con una regolarità pazzesca e a livello statistico ha addirittura scomodato mostri sacri come Mario Lemieux e Joe (eccone un altro) Sakic, Joe Thornton ha dato chiarissimi segnali di risveglio già in Gara 1, prima di esplodere definitivamente con una brillante prestazione a tutta pista nella seconda partita, impreziosita dalla rete della vittoria a poco più di sette minuti dalla conclusione.
E così, oltre a ritrovarsi in ritardo di due lunghezze dopo i primi due incontri in California, le ali rosse devono trovare il modo di arginare due linee d'attacco avversarie. La prima, quella composta da Joe Pavelski (che in questo momento segnerebbe anche bendato e legato alla balaustra), Devin Setoguchi e Ryan Clowe, non ha fatto altro che tenere il passo della prima serie contro i Colorado Avalanche. La seconda, con Joe Thornton, Dany Heatley e Patrick Marleau, quest'ultimo influenzato in Gara 1 e sostituito da Torrey Mitchell, ha disputato di gran lunga la miglior partita di questi Play Off in Gara 2.
Todd McLellan, allenatore dei San José Sharks, ha sfruttato il vantaggio casalingo schierando proprio il terzetto guidato da Joe Thornton contro quello formato da Pavel Datsyuk, Johan Franzen e Tomas Holmstrà¶m, dimostrando quindi tutta la sua fiducia anche nelle qualità difensive dei suoi tre fuoriclasse.
Mike Babcock, dal canto suo, non ha fatto i salti mortali per creare abbinamenti diversi, preoccupandosi unicamente che ci fosse la citata linea di Pavel Datsyuk o quella di Henrik Zetterberg, Valtteri Filppula e Todd Bertuzzi contro le due superlinee avversarie.
Questa strategia ha fatto acqua da tutte le parti: non solo Joe Pavelski, Joe Thornton e rispettivi compagni si sono rivelati inarrestabili, ma anche la terza di linea di uno scatenato Manny Malhotra ha letteralmente surclassato i dirimpettai, guidati da Darren Helm.
Il coach delle ali rosse, che in Gara 2 è stato costretto a sostituire l'acciaccato Patrick Eaves con Jason Williams, potrà ora contare sul vantaggio di cambiare per ultimo sul ghiaccio di casa. Ben difficilmente, però, oserà schierare una linea che non sia quella di Pavel Datsyuk o di Henrik Zetterberg contro l'assatanato Joe Pavelski. È pertanto probabile che continueremo ad assistere allo scontro tra i due migliori terzetti offensivi di Sharks e Red Wings. Se sarà così, i campioni russo e svedese, tra gli attaccanti più completi del mondo, dovranno districarsi meglio di quanto non abbiano fatto finora nella fase di contenimento, oltre ovviamente a garantire il necessario bottino offensivo.
Per tornare in carreggiata, la squadra di Detroit dovrà inoltre ritrovare la disciplina che l'ha sempre contraddistinta. Le dieci penalità minori subite in Gara 2 (e otto in Gara 1), per lo più falli di bastone come agganci e sgambetti, senza contare un evitabilissimo cambio scorretto, sono troppe per chi aspira ad avere la meglio contro una compagine i cui scorer hanno la mano decisamente calda.
La sfida riprende nella notte tra martedì e mercoledì. Alla Joe Louis Arena è quasi tempo di ultima spiaggia per i vicecampioni in carica. I San José Sharks, che non vincevano la prima partita di una serie da una vita, si presenteranno in Michigan con l'obiettivo di aggiudicarsi almeno un incontro, in modo da poter giocarsi il match-ball di ritorno in California. Ma con due Joe così, perché non puntare al clamoroso 4 a 0?