Sfida molto combattuta quella fra Kings e Canucks
Già tre sono le gare disputate nella serie tra Vancouver Canucks e Los Angeles Kings e come molti avevano previsto non sono mancate le emozioni e lo spettacolo così come l'equilibrio che ora, dopo il match numero tre disputato ieri sul rink californiano dello Staples Center, è stato spezzato a favore dei Kings che paiono non soffrire per nulla l'emozione per questo debutto nella post season.
Infatti al vernissage casalingo dopo otto anni di assenza dai playoff i Kings hanno piegato 5-3 Luongo & co. grazie soprattutto a un ottimo gioco in powerplay e ora affrontano la quarta partita sempre allo Staples Center giocandosi le chanches per andare sul 3-1 e chiudere quasi definitivamente il discorso in questo primo round.
In casa Canucks la gara quattro rappresenta il momento topico della stagione: infatti la truppa di coach Alain Vignault deve tirare fuori gli attributi e cercare di andare sul 2-2 per evitare lo spettro di una inattesa eliminazione che costituirebbe una nuova cocente delusione per i propri appassionati tifosi.
Veniamo ora al recap delle singole partite.
Gara 1 a Vancouver
Il match inaugurale della serie si chiude solo all'overtime con la vittoria canadese per 3-2 firmato da Mikael Samuelsson.
Dopo un primo periodo senza goals, sono i Kings ad andare a referto per primi con la segnatura in powerplay di Jarred Stoll su assist dello sloveno Kopitar, i Canucks prima pareggiano con lo wrist shot di Samuelsson in situazione di power play e sorpassano gli avversari con il punto di Daniel Sedin assistito dal fratello Henrik.
Sempre nel secondo periodo è Fredrik Modin con un wrist shot a fissare il punteggio sul 2-2 mentre i Canucks scontavano una penalità .
Nella terza frazione di gara non arrivano segnature e si va all'overtime nel quale Luongo compie una miracolosa parata agguantando un puck in pratica sulla linea della propria gabbia, più tardi arriva il goal vincente di Samuelsson che valeva la vittoria finale per il tripudio dei supportes del GM Place.
Da menzionare le 41 parate di Jonathan Quick in serata di grazia.
Gara 2 a Vancouver
Due giorni dopo si replica ancora in quel di Vancouver e in questa seconda occasione lo score è identico a gara uno seppure a parti invertite.
Eppure la prima frazione di gara si chiude con un incoraggiante vantaggio di due lunghezze per i Canucks in virtù dei goal di Jonathan Bernier in powerplay e di Mikael Samuelsson, giunto alla terza segnatura nella post season 2009/10.
Nel secondo periodo sono i losangelini a cambiare l'inerzia della partita tanto che giungono a breve distanza di tempo i goal di Fredrik Modin in powerplay e di Wayne Simmonds, mentre nel terzo periodo lo score rimane all'asciutto.
Si va ancora all'overtime con il risultato deciso questa volta da Anze Kopitar con un powerplay goal su assist di Drew Doughty, mentre i Canucks devono scontare una banale penalità per troppi uomini sul ghiaccio.
Gara 3 a Los Angeles
Lo Staples Center riapre i battenti per un match di playoff (di hockey si intende) e i Kings strappano applausi e convincono in virtù della vittoria per 5-3 sui rivali. Ed è nuovamente la grande efficacia del powerplay che permette a Los Angeles di stendere i canadesi.
Nella prima frazione apre le danze il goal di Mason Raymond ben assistito da Kesler, a metà del periodo giunge il pareggio di Drew Doughty con i Kings in superiorità numerica.
Nel secondo lo slovacco Michal Handzus colpisce due volte sempre in power play, poi Brad Richardson segna con wrist shot e in pratica mette al sicuro il risultato, nonostante il 4-2 segnato dopo poco dal solito Samuelsson.
Nella ultima frazione Daniel Sedin segna il 4-3 assistito da Bieksa, in conclusione Ryan Smith chiude il discorso con il suo potente slap shot che non lascia alcun scampo a Andy Raycroft, che prima aveva rilevato Roberto Luongo.
E ora è giunto il momento della quarta partita con l'inerzia della serie che ora dice Los Angeles, mentre i Canucks devono necessariamente fare gruppo e meditare sugli errori commessi (leggasi le troppe penalità ricevute nelle tre gare) nell'attesa di vedere il Roberto Luongo dei tempi migliori.