L'eventuale assenza di Shane Doan sarebbe pesante per i Coyotes, che però hanno dimostrato di poter fare bene anche senza il capitano
La memorabile Regular Season disputata dai Phoenix Coyotes non è stata un caso. Questo è poco ma sicuro. Magari non ce la faranno a difendere il vantaggio nella serie. Magari alla fine saranno comunque i Detroit Red Wings a passare il turno. Ma il meno che si possa dire è che la squadra di Dave Tippett sta dimostrando come ha fatto a qualificarsi ai Play Off al quarto posto quando tutti la davano tra le favorite per accaparrarsi il diritto di draftare Taylor Hall o Tyler Seguin.
E come ha fatto? Semplice. Pattinando, pattinando e poi ancora pattinando. I Phoenix Coyotes, almeno per il momento, sono stati superiori alle ali rosse proprio in questo fondamentale aspetto dell'hockey su ghiaccio.
E quando oltre a pattinare una squadra finisce tutte le cariche alla balaustra con grande intensità per tutta la partita, il risultato non può che esserle favorevole. Le ali della franchigia dell'Arizona, in particolare, sono state bravissime a togliere il respiro ai terzini avversari in un fore-checking incessante e pronte a rinculare in un altrettanto efficace back-checking. Shane Doan è stato semplicemente incredibile nelle prime due partite della serie ma, ecco una brutta notizia per i Coyotes, è stato costretto ad abbandonare Gara 3 dopo essersi schiantato contro la balaustra di fondo dopo essere inciampato in Jimmy Howard.
L'eventuale perdita del loro capitano sarebbe gravissima per Ed Jovanovski e compagni, ma la forza di questa squadra sta più nel collettivo che non nelle individualità . Se riuscirà a mantenere la stessa intensità anche nel prosieguo della serie, quindi, Phoenix potrebbe riuscire a sopperire alla sua assenza.
Nell'unico frangente in cui i Coyotes hanno abbandonato il loro stile di gioco, nella seconda parte di Gara 2, sono stati sepolti da una valanga di reti. Per un attimo, hanno creduto di potersela giocare attacco contro attacco e la linea composta da Henrik Zetterberg, Todd Bertuzzi e Valtteri Filppula li ha prontamente puniti. Ritrovata la loro disciplina tattica, hanno ripreso a mettere in grande difficoltà Detroit.
I Red Wings, dal canto loro, hanno deluso. La citata linea di Henrik Zetterberg e quella di Pavel Datsyuk con Tomas Homstrà¶m e Johan Franzen sono state tenute a lungo in scacco. Mike Babcock ha effettuato un'unica modifica dello schieramento, escludendo Jason Williams dopo Gara 1 a favore di Justin Abdelkader, che con Patrick Eaves e Kris Draper ha formato l'unico trio in grado di sostenere l'intensità avversaria, soprattutto nella terza sfida.
Dave Tippett, invece, è stato costretto a sostituire l'infortunato Vernon Fiddler con Robert Lang alla vigilia di Gara 3 e ora, se l'assenza di Shane Doan sarà confermata, dovrà studiare qualcosa per rimpiazzare una pedina importante come il capitano. Un'ipotesi potrebbe essere quella di schierare il difensore Jim Vandermeer all'ala della quarta linea come già sperimentato diverse volte in stagione.
Indipendentemente dalle decisioni del loro allenatore, i Phoenix Coyotes dovranno continuare a pressare a tutta pista, una ricetta che finora si è rivelata vincente contro una squadra, i Detroit Red Wings, incapace per il momento di tenere il ritmo degli avversari.