Sam Bradford dovrebbe essere il primo giocatore scelto al prossimo draft.
L'attesa è spasmodica, come sempre. L'evento è di quelli grossi, perché è oramai divenuto uno spettacolo televisivo vero e proprio, e come al solito ci saranno sorprese, delusioni amare che sfoceranno in voglia di riscatto da parte dei ragazzi scelti più in basso rispetto alle proprie aspettative, e general managers che verranno presi per matti per i rischi presi.
Tutto questo dentro al magico calderone chiamato Nfl Draft, il quale vivrà la sua prima significativa svolta tra quattro giorni esatti: la maratona si è difatti allungata, attraverso un nuovo format che partirà nella notte italiana tra giovedì e venerdì, ed avrà una durata complessiva di tre giorni, una mini-rivoluzione rispetto al passato che ha lasciato molti scontenti anche oltreoceano, dal momento che si parla di giorni lavorativi.
C'era una volta il sabato, territorio amico per chi volesse seguirsi i primi due giri di scelte, con orari più che accettabili anche per chi seguisse dall'Europa, per poi lasciare la conclusione al tardo pomeriggio della domenica, con procedure di chiamata molto più veloci e snelle per i cinque giri rimanenti.
Da quest'anno, invece, la carovana partirà giovedì 22 aprile alle 19.30 ora di New York, luogo in cui tradizionalmente si tiene la manifestazione all'interno delle mura della Radio City Music Hall, serata che vedrà lo svolgimento del solo primo giro; il secondo e terzo round avranno quindi luogo il venerdì sera a partire dalle 18.30, mentre i quattro giri finali si terranno il sabato partendo dalle 10.00 del mattino.
La polpa dell'evento, in Italia, sarà quindi possibile consumarsela nel pomeriggio (italiano) seguente, dato che il canale satellitare Espn America passerà le immagini in differita di un draft a suo modo storico per chi, in precedenza, era stato costretto a vederselo sul pc sperando in una buona ricezione del sito ufficiale della Nfl, quest'ultima soluzione tutto sommato improponibile vista l'altissima affluenza di utenti connessi da ogni angolo del globo.
Questa edizione del draft sarà ricordata a lungo soprattutto perché è la prima, dopo tanti anni, che si svolgerà senza l'ombra del salary cap, strumento con il quale l'evento ha avuto una forte connessione, andata in parte a provocare gli elementi di disaccordo tra associazione giocatori e proprietari delle franchigie, fatto che sta seriamente minando la possibilità di vedere il campionato partire nel settembre del 2011.
Una delle contestazioni mosse dai capoccia delle società , era difatti l'esoso ed esagerato importo che gli stessi si sono trovati a dover versare nei conti in banca dei giovanotti scelti nelle primissime posizioni, ragazzi che non hanno mai dimostrato nulla dentro un campo professionistico, ma che sono comunque ringalluzziti di denaro per il solo fatto di aver ricevuto un'alta chiamata.
Quest'anno la cosa non cambierà , anzi, ci sarà qualche squadra meno preoccupata del solito perché riuscirà a firmare con tranquillità tutti i giocatori scelti senza timore di sforare il tetto salariale, mentre qualche franchigia economicamente limitata, data l'assenza pure del cap minimo da rispettare, potrebbe pensare di cambiare le carte in tavola.
Secondo gli esperti, difatti, durante questo draft potrebbe aver luogo il maggior numero di scambi mai visto, per due motivi.
Il primo: molte squadre, proprio perché non vi sarà una cifra minima da tenere per il libro paga, sono tentate nel rinunciare alla propria posizione, invitando chiunque volesse salire per riuscire a pigliare un prospetto altrimenti irraggiungibile, a fare una trade.
Lo stesso dicasi per chi, in passato, aveva ceduto scelte di primo o secondo giro: scendendo attraverso la mossa denominata "trade down" si può restare dentro al primo giro e guadagnare qualche altra scelta extra, oppure chiedere al partner un giocatore in cambio, cogliendo una doppia opportunità . Inoltre, i salari dei giocatori chiamati nella parte bassa del primo round, non sono certo della misura di quelli delle posizioni più alte, calcolo che crea, ogni anno, possibili speculazioni sul destino delle prime cinque chiamate.
Il secondo: questa volta il draft durerà un giorno in più, quindi i general managers avranno meno fretta per intavolare trattative, potranno studiare con maggiore calma le mosse degli avversari del giorno precedente, e da lì studiare un piano per salire o scendere di posizione per prendere un giocatore che copra una qualsiasi delle necessità di ruolo rimaste.
Con soli due giorni a disposizione la frenesia era tanta e gli affari si facevano di corsa, oggi, invece, si potrà rivedere quanto accaduto nel primo giro con una giornata intera prima della ripresa delle operazioni, stessa cosa che accadrà tra il secondo ed il terzo giorno di selezioni.
Questa calma potrebbe fare tutta la differenza del mondo nei confronti delle decisioni manageriali che si andranno a compiere.
Come in ogni draft che si rispetti, ci sarà il giocatore sopravvalutato, e quello che si guarderà attorno spaesato finché il suo nome non verrà pronunciato, in quanto troppe sono le variabili per poter prevedere a fondo quali possano realmente essere i progetti di una squadra Nfl, vista l'abbondanza di ruoli da coprire e rimpinzare a dovere, nonché visto l'alto numero di infortuni sempre dietro l'angolo.
C'è poi sempre l'incognita che viaggia tra necessità di ruolo e miglior giocatore disponibile: il fatto che un GM scelga un giocatore in base alle posizioni scoperte è tutt'altro che scontato, il passato lo conferma con una certa costanza, perché l'occasione di firmare un giocatore che potrebbe cambiare il prossimo decennio per il suo talento è spesso ghiotta, ed entrano quindi in campo dei ragionamenti completamente diversi.
Infine, il beneficio del dubbio, ovvero quel fattore di tensione che aumenta l'attesa per lo spettacolo. In giro per la rete vi sono numerose ipotesi delle chiamate che le squadre faranno, i cosiddetti mock draft (non preoccupatevi, anche noi vi proporremo presto la nostra idea su queste stesse pagine - ndr), i quali non possono mai essere precisi o definitivi, proprio perché durante lo svolgimento dell'evento possono arrivare scambi che rivoltano l'ordine delle chiamate o che annullano determinate esigenze delle squadre.
Negli ultimi anni si è inoltre spesso assistito ad un draft che partiva realmente dalla seconda chiamata assoluta, questo vista la possibilità per la prima squadra dell'ordinamento di raggiungere un accordo per il contratto con il rookie prescelto anche un paio di giorni prima rispetto alla partenza delle operazioni.
Quest'anno non sarà così, in quanto i primi a scegliere, i St. Louis Rams, hanno pubblicamente dichiarato che non firmeranno alcun giocatore in anticipo, lasciando un minimo di incertezza nei riguardi di una scelta che pare scontata, ma che non lo è mai fino in fondo.
Le mosse effettuate dal front office portano dritte alla conclusione che al 90% sarà il quarterback Sam Bradford a stringere la mano al commissioner per primo: saprà , il management, resistere alla tentazione di mettere a posto la difesa chiamando un defensive tackle del calibro di Gerald McCoy o Ndamukong Suh?
Pare improbabile che non arrivi il quarterback del futuro, ma nulla è matematico. Quindi, l'eccitazione per la chiamata parte stavolta dal principio. E per scoprire i volti del futuro della Nfl, l'appuntamento è quindi per la notte tra giovedì e venerdì, quando la salita sul palco di Roger Goodell per il benvenuto, farà ancora una volta aumentare le pulsazioni degli spettatori in attesa del primo nome da pronunciare.
Buon divertimento!