In vista dei Playoffs, il gioco in NHL diventa ancora più duro…
Manca solo un mese alla fine della regular season di Nhl e già si può tracciare un bivio tra chi avrà una postseason per il merito e chi si regalerà una vacanza anticipata come demerito.
Washington, San Jose e Chicago viaggiano ad una media punti sovrumana, che segna il primo divario tra pretendenti alla Stanley Cup e squadre da playoff.
I Capitals hanno il dominatore della National Hockey League, Alex Ovechkin, Re di gol e punti e completano una squadra con statistiche stellari grazie ad un altro Alexander, Semin, e Mike Green, il difensore più prolifico della lega. Gli Sharks e i Blackhawks continuano l'acceso duello per il primo posto nella Western Conference, Joe Thornton e Patrick Kane a suon di punti stanno spingendo le rispettive franchigie verso quota 100 punti, vetta raggiunta da entrambe le squadre anche lo scorso anno (San Jose chiuse a 117 col miglior record della lega).
"C'era una volta un Dream Team"
100 punti in una stagione, grande prestazione per tutte le squadre, una soprattutto ci aveva fatto l'abitudine, raggiungendo questo ambito traguardo nelle ultime 10 stagioni, ma ora l'incantesimo si è spezzato.
Stiamo parlando dei Detroit Red Wings, questa stagione rappresenta un incubo per le Ali Rosse, per trovare in annata simile dobbiamo tornare indietro di vent'anni, 1990-91 e un terzo posto nell'allora Norris Division. Da quell'annata in poi i Red Wings sono sempre stati o la prima o la seconda forza del proprio girone. Non è tutto, i vice campioni rischiano di non disputare i playoff, cosa gravissima, grazie all'ennesima prova sciagurata contro i Flames, diretti contendenti a quell'ottavo posto, piazza ambita e infuocata come sempre a marzo.
Playoff e Detroit sono un matrimonio che va avanti ininterrottamente dal 1990, con 2 stagioni senza post season negli ultimi 26 anni. C'era una volta un Dream Team, o addirittura i Galacticos direbbero in Spagna, il tutto evidenziando la carenza del bomber in squadra, Datsyuk è l'ombra dell'”artista“che chiuse il 2008-09 con 97 punti, 32 gol e 65 assist per contendere a Ovechkin e Malkin l'Hart Memorial Trophy quale miglior giocatore.
Oggi Pavel naviga a quota 56 punti, e solo 36 assist vincenti, poca cosa in una squadra che ha smarrito cattiveria e classe, sbattendo contro la sfortuna e gli infortuni che danno un indizio di un declino che sa tanto di fine di un ciclo.
Red Wings e Flames sono sulla carta le uniche squadre che possono giocarsi l'ultima piazza che conta della Western, Dallas segue a quattro punti che iniziano a pesare.
Nuovo miracolo?
Ci credono ancora i Blues distanti 6 lunghezze dal paradiso, abituati a folli rincorse come accaduto in passato. La poca cattiveria dimostrata quest'anno ha fatto come vittima l'allenatore Andy Murray, esonerato nonostante il premio di miglior coach 08-09.
I playoff non guardano in faccia leggende o aspiranti immortali, Columbus ha dato un taglio al passato quasi stellare licenziando l'allenatore-icona Ken Hitchcock, il penultimo posto a ovest pesa più dei primi playoff della storia di Rick Nash e compagni raggiunti lo scorso anno, con vacanze prenotate già da un po'.
La logica in Nhl non esiste
La National Hockey League è capace di riscrivere la storia delle franchigie in modo drastico da una stagione all'altra. Gli Anaheim Ducks sono passati da una finale di conference persa in gara 7 contro Detroit ad un traumatico 13° posto, inspiegabile per chi ha un roster con Jonas Hiller, Scott Niedermayer, Ryan Getzlaf e Corey Perry.
Verissimo che gli scorsi playoff sono maturati con l'ottavo posto e due punti più dei Wild sfruttando il suicidio dei Predators ma proprio la scorsa postseason aveva illuso i tifosi di Anaheim. Perry e Getzlaf insieme sommano almeno 120 punti ma da soli non bastano, cosi per loro playoff da guardare in tv.
La situazione dei Ducks assomiglia a quella degli Hurricanes finalisti a est nel 2009 e ora tredicesimi a meno 8 da chi lotta per proseguire la stagione. Staal è vittima di piccoli infortuni che ne rallentano il pieno recupero, può sorridere con l'oro olimpico ma può fare ben poco per Carolina. Jussi Jokinen è l'unico dei suoi a raggiungere la quasi sufficienza, cosi meglio pensare al futuro dimenticando queste ultime due stagioni per ripartire da zero.
Benediciamo gli Oilers
Che la sfortuna fosse di casa a Edmonton si era già capito da un pezzo, quando il nuovo acquisto Ryan Whitney s'infortuna dopo poche gare con la nuova casacca si richiede che la nuova stagione degli Oilers riparta da Lourdes. Dall'inizio del 2009-10 non si contano più gli infortuni che hanno colpito la gloriosa franchigia che fu di Gretzky, si parla addirittura di 386, con Hemsky, Jacques e Jones out per quest'anno, Khabibulin e Souray fuori a tempo indeterminato, Moreau, O'Sullivan, Smid e Stone in fase di recupero.
Il perché Pat Quinn veda sempre un lampo di ottimismo è mistero, gli Oilers sono il fanalino di coda dell'intera lega, eppure per l'head coach è un'ottima cosa che Cogliano e Gilbert giochino in partita almeno 27 minuti senza riposarsi, e che la difesa pur subendo tanti gol sappia lottare e spremere ogni energia, in attesa di un miracolo magari al prossimo draft.
L'omaggio con le bollicine
La Coca-Cola può gasare chi la beve, nella sua città natale, Atlanta, le bollicine hanno gasato Kovalchuk per spedirlo finalmente in una squadra che vedrà i playoff e per rimpiazzarlo serviva qualche mossa frizzante. Ecco allora l'approdo di Chris Chelios, classe 1962 e voglia di giocare che farebbe ingelosire qualsiasi ragazzino. Chelios ha alle spalle 1.644 partite in Nhl e la parola ritiro non rientra nel suo vocabolario. Esperto di playoff è proprio la voglia di raggiungere la postseason numero 25 nelle sue 27 stagioni di hockey ad aver convinto la dirigenza Thrashers all'acquisto.
Una piazza sotto Atlanta ci sono i Lightning che sono ancora indecisi sul preparare o meno i bagagli per le vacanze. Nel frattempo si godono l'esplosione di Steven Stamkos, passata la stagione d'esordio a prendere le misure alle difese avversarie ecco che il giovane attaccante di Tampa ora contende addirittura il trono del gol a Ovechkin e Crosby, completando una squadra che con St.Louis e LeCavalier dovrebbe ambire a posti ben più prestigiosi.
L'ottavo posto a est con l'improbabile rimonta di Lightning e Thrashers diventa affare tra i Rangers, i Bruins e i Canadiens ora al settimo posto e con un masochismo leggendario nel distruggere i sogni dei tifosi della squadra più vittoriosa della storia della Nhl. La Grande Mela si divide con gli Islanders in vacanza, l'effetto Tavares ha esaurito l'entusiasmo iniziale, col centro rookie che sigla 36 punti equamente divisi tra gol e assist. Il futuro è legato alle prestazioni di Kyle Okposo, il migliore dei suoi per punti realizzati ma ancora acerbo nell'essere decisivo e soprattutto si spera sul pieno recupero di Rick DiPietro dopo tanta sfortuna, guardare il bicchiere mezzo pieno dipende dal tifoso più ottimista.
I Rangers hanno vanificato tutte le buone cose di inizio stagione, i playoff passano attraverso lo scontro diretto che il 21 marzo li vedrà contro i Bruins, in una delle partite più importanti di questo finale.
Mancano circa 200 partite Nhl dove il ghiaccio ribollirà speranze di postseason o semplici passeggiate per chi ha già prenotato le vacanze di metà aprile. Dopodiché saranno playoff, arene infuocate e scontri da fenomeni, sarà l'atmosfera caldissima di chi inizia la strada verso la Stanley Cup, clima da battaglia e sogni d'oro per noi che attendiamo questo palcoscenico.