Dominik Hasek in azione secondo lo stile… Hasek
Quello del portiere è probabilmente il ruolo più affascinante dell'hockey su ghiaccio. Uomini mascherati che fanno da scudo a dischi che spesso sibilano a oltre cento chilometri orari, falchi dalla vista acutissima che tengono d'occhio i puck anche in mischie incredibili, tra corpi aggrovigliati, pattini e bastoni.
Gli estremi difensori si distinguono per caratteristiche elementari evidenti - guantone a destra o a sinistra, bastone a destra o a sinistra - e per una serie di impostazioni che invece presuppongono una conoscenza più approfondita dello sport.
Volendo semplificare, gli stili secondo i quali di solito si classificano i portieri sono sostanzialmente quattro. Lo stile "stand-up" contraddistingue i portieri di un tempo, quelli che hanno contribuito con le loro prodezze a scrivere le prime pagine di storia dell'hockey. Atleti come Jacques Plante respingevano i tiri avversari praticamente da una posizione eretta, spesso scalciando lateralmente i dischi. Va detto che allora si giocava ancora per lo più a viso scoperto ed era comprensibile che i cerberi facessero di tutto per tenere la faccia sopra lo specchio della porta.
Lo stile a farfalla, il famoso "butterfly", è oggi il più comune ed è nato sulla scorta di una semplicissima constatazione: quando l'attaccante ha solo una frazione di secondo per andare al tiro e non ha il tempo per prendere la mira, il più delle volte scaricherà in tutta fretta il disco verso la porta avversaria senza riuscire ad alzarlo. La posizione a farfalla, che sollecita enormemente le anche, vede il portiere in ginocchio con i gambali aperti lateralmente a mo' di ali, così da coprire quasi tutta la porzione di bersaglio rasoghiaccio. Glenn Hall, grande portiere dei Detroit Red Wings e dei Chicago Blackhawks degli anni Cinquanta e Sessanta, è considerato uno dei pionieri di questa tecnica, poi portata alla perfezione due decenni dopo da Sua Maestà Patrick Roy.
Il terzo stile è una sorta di ibrido tra le due posizioni, una tecnica volta a compensare i punti deboli dello "stand-up" (i tiri bassi) e del "butterfly" (le conclusioni sotto la traversa). Tra i protagonisti del campionato in corso, Martin Brodeur e Ryan Miller sono senza dubbio i migliori esponenti di questa categoria.
Ed è proprio a Buffalo, casa di Ryan Miller, che tra il 1992 e il 2001 si è esibito l'unico portiere classificabile nel quarto stile: lo stile Hasek.
Lo stile di Dominik Hasek non è paragonabile a nessuno dei tre presentati poc'anzi. Dotato di una flessibilità e di un'agilità pazzesche, il fuoriclasse ceco arrivava a coprire angoli apparentemente irraggiungibili con parti del corpo assolutamente impensabili, testa compresa. Laddove un portiere "butterfly" avrebbe semplicemente allargato i gambali per respingere un tiro rasoghiaccio, il Dominator, così era stato soprannominato, si gettava lungo disteso sulla pista. Non di rado si tuffava da un palo all'altro neanche giocasse a calcio.
Altrettanto memorabile era il cosiddetto "snow angel", l'angelo della neve: quando aveva la sensazione che il disco gli stesse sfuggendo alle spalle, si lasciava cadere all'indietro sulla schiena e restava immobile, nella speranza di essersi disteso sul puck.
Ma la caratteristica forse più curiosa di Dominik Hasek era l'abitudine di bloccare i dischi sul ghiaccio con la mano che avrebbe dovuto impugnare il bastone, non con quella con il guantone. Spesso pareva addirittura che il bastone fosse un impedimento e quando l'azione dalle sue parti si faceva concitata, sovente se ne liberava per avere entrambe le mani libere.
Con il suo stile così poco ortodosso, Dominik Hasek in carriera ha vinto due Hart Memorial Trophy come miglior giocatore del campionato, sei Vezina Trophy come miglior portiere, due Stanley Cup, un oro olimpico e ha fatto ammattire centinaia tra i migliori attaccanti del mondo.
Con il fenomenale Ryan Miller tra i pali, che salvo clamorose sorprese quest'anno vincerà più che meritatamente il Vezina Trophy, i tifosi dei Sabres non hanno certo di che lamentarsi. Ma vuoi mettere un angelo della neve ogni tanto?