Tutti ad inseguire il re russo Ovechkin e i suoi Capitals…
Con i giochi olimpici di Vancouver alle porte e il mercato che inizia la sua fase di fuochi d'artificio fermiamo il tempo e facciamo il punto della situazione della Nhl.
Atlantic Division
I New Jersey Devils regalano il botto d'inizio febbraio acquistando Ilya Kovalchuk. Il capitano dei Thrashers è la pedina più ambita per rinforzare una squadra, la capacità dei Devils di lanciarsi su un obiettivo e strapparlo con forza alla concorrenza è tutto merito della sapienza dell'Hall of Famer Lou Lamoriello.
Ad Atlanta volano giovani di belle speranze come Niclas Bergfors, il difensore Johnny Oduya e Patrice Cormier, rinnovando e azzerando sogni e preghiere per stagioni migliori della derelitta franchigia della città della Coca Cola. La mossa dei Devils ricorda un episodio analogo dei Diavoli con Alexander Moginly acquistato nel 2000 dai Vancouver Canucks per colmare l'assenza di un cannoniere prolifico. Il risultato fu la conquista della Stanley Cup.
L'Atlantic Division con l'arrivo di Kovalchuk rende ancor più elettrizzante il duello tra New Jersey e Pittsburgh, distanti pochi punti, con i campioni che si godono il momento magico di Sidney Crosby che contende il primato di gol a Patrick Marleau e sua Maestà (o maestosità ) Ovechkin.
Chi non naviga in acque dorate è New York, una franchigia (gli Islanders) inizia a preparare le valigie per le vacanze di primavera, l'altra (i Rangers), esaurito l'effetto Gaborik lotta per l'ultimo posto decisivo per i playoff, in una quota di punti che non rende sicura neanche Philadelphia, visto l'affollamento tra la sesta e la dodicesima piazza della Eastern Conference.
Southeast division
È il regno dei Washington Capitals che nel primo mese dell'anno si sono regalati una striscia di 11 vittorie consecutive. Il Re Ovechkin ha ripreso il trono dei gol e quello dei punti, i Capitals seguendo l'armata russa hanno distrutto Atlanta 8 a 1, Detroit 3 a 2, Pittsburgh 6 a 3, Islanders 7 a 2, Anaheim 5 a 1 giusto per evidenziare che non esiste macchina da gol più devastante dei Caps. Dietro Ovie non sfigurano Nicklas Backstrom e Alex Semin, trio che insieme colleziona qualcosa come 87 gol.
Quando Mike Green risolverà i suoi fastidi fisici, sarà ancor di più la corazzata da battere a est. Dietro i Caps, l'abisso, i Lightning secondi nella division sono 27 punti sotto e non sanno se liberarsi o meno dell'ex icona Vincent LeCavalier, ormai ai ferri corti con la sua franchigia.
Nonostante l'irrecuperabile distacco da Washington, Tampa Bay naviga all'ottavo posto e lotta con i diretti rivali divisionali dei Panthers, con Atlanta che ha una minima speranza di rientrare nell'elite delle magnifiche otto, ma ora che anche Kovalchuk è un ricordo per i Thrashers ci vuole un miracolo. È un miraggio invece salvare la stagione dei Carolina Hurricanes, delusione dell'anno dopo la finale di conference dello scorso maggio.
Northeast division
Se New Jersey e Washington hanno il primo posto quasi assicurato (il quasi è grazie alla sfida tra Devils e Penguins)nella Northeast la lotta per il primato riguarda Sabres e Senators, distanti 1 punto con Ottawa che ha due partite in meno e arriva da un filotto di dieci vittorie consecutive che ha visto come attori non protagonisti i giocatori di Chicago, sconfitti 4 a 1, New Jersey, 3 a 0, Pittsburgh, 4 a 1 e Buffalo 4 a 2, squadre che hanno reso le armi contro gli implacabili Senators, guidati dal redivivo Alfredsson e i suoi geniali assist, con Fisher, Kovalev e Michalek che ringraziano.
Dietro i Sens ecco i Montreal Canadiens, sesto posto nella conference e differenza gol negativa, i Boston Bruins che continuano la loro stagione da encefalogramma piatto e il fanalino di coda dell'est, i Toronto Maple Leafs.
La squadra canadese con la testa alla prossima stagione ha dato vita all'ennesimo progetto di ricostruzione,con la genialità del presidente/GM Brian Burke che lo ha condotto all'acquisto di Giguere da Anaheim in cambio di Toskala e Jason Blake, facendo esordire con le foglie d'acero Dion Phaneuf, Aulie e Sjostrom, spedendo a Calgary Stajan, White, Hagman e Mayers.
Purtroppo per Burke i problemi con la quadratura del roster diventano invisibili se paragonati alla tragedia familiare che lo investe con la prematura scomparsa del figlio Brendan in un incidente stradale.
Central division
Chicago prosegue il dominio della Central division, col passaggio del testimone con i Red Wings battuti due volte a gennaio, ennesima prova di superiorità in un girone che vede l'equipe di Toews avere 15 punti di vantaggio su Nashville, unica franchigia della division che oggi disputerebbe i playoff, con i vicecampioni di Detroit lontani dalla "solita" quota 100, sempre raggiunta negli ultimi 10 anni.
Per Datsyuk e compagni ora la lotta per un posto ai playoff diventa una sfida tra veterani, con la preziosissima ottava piazza che vede in lizza i Flames di Iginla, gli Stars di Modano e i Ducks di Getzlaf, in pratica un peccato non vedere nella postseason questi team e le loro stelle.
Nella Central sembrano tagliati fuori anche i Blues, nonostante l'incoraggiante miracolo della scorsa stagione quando navigavano nella stessa situazione attuale, e i Blue Jackets, che hanno addirittura licenziato l'esperto coach Hitchcock dopo tre discrete annate culminate con i primi playoff lo scorso anno. Panchina affidata ad interim al vice Claude Noel.
Rientrando sulla capolista grande attesa vi era per lo scontro dell'ovest contro gli Sharks del 28 gennaio, quando l'HP Pavilion di San Jose profumava di finalissima, riscoprendo gli spettri degli scorsi playoff vedendo il Dream Team locale sotto 3 a 0 grazie alle reti di Byfuglien, Brouwer e Ladd.
Che invece sia tutta un'altra storia quest'anno si deduce dalla reazione di Pavelski che riporta in gioco i suoi con una doppietta e Malhotra che chiude i tempi regolari sul 3 a 3. La freschezza dei Blackhawks regala a Brouwer la rete decisiva in overtime, San Jose si consola col carattere e il primato di conference.
Northwest division
Quattro punti di distacco tra Vancuver Canucks primi con 70 e i Calgary Flames, terzi, con 66 punti. In mezzo la rivelazione Colorado Avalanche che, terminato l'effetto sorpresa, è secondo a due lunghezze dalla squadra di Henrik Sedin, protagonista nelle classifiche individuali di un duello con Ovechkin (sempre lui) per l'Art Ross Trophy.
I Flames sono al centro di operazioni di mercato alquanto discutibili, con l'avventura di Olli Jokinen che arriva al capolinea dopo 1 stagione, 75 presenze e 50 punti realizzati, senza regalare il salto di qualità a Iginla e soci, quindi biglietto sola andata destinazione Ny Rangers (non troppo felice per lo scambio).
Kotalik e Higgins fanno il percorso inverso per il viaggio alla scoperta del Canada, in dolce compagnia dei giocatori scambiati con i Maple Leafs. Il tutto necessario per contenere l'assalto di Detroit all'ottava piazza e la speranza di avvicinare la vetta della division cosi vicina e allo stesso tempo cosi lontana.
Pacific division
La fuga dei San Jose Sharks è iniziata, approfittando di tre scivoloni di Chicago ora lo sprint sembra essere lanciato. È la squadra che segna di più a ovest e non potrebbe essere altrimenti visto che Thornton, Marleau e Heatley hanno già segnato 83 gol insieme. Gli squali si godono anche il momento di Dan Boyle, candidato principale al Norris Trophy come miglior difensore e iniziano il conto alla rovescia per la riscossa nei playoff, unico pensiero fisso di tutto il mondo Sharks.
Nell'altro campionato che si disputa tra le quattro squadre della Pacific ci sono i Phoenix Coyotes che in lotta con i Los Angeles Kings si contendono la quarta e quinta piazza della conference, ribaltando la situazione della scorsa stagione quando Kings e Coyotes si spartivano l'ultimo posto della division con 79 punti. Shane Doan e Ilya Bryzgalov da una parte, Anze Kopitar e Drew Doughty dall'altra, i protagonisti dell'incredibile campionato che stanno giocando. Los Angeles ha inanellato una fine di gennaio perfetta, con 6 vittorie consecutive e vittime illustri come Sabres, Red Wings e Devils, che spiegano a L.A. che allo Staples Center non si vive di solo Kobe Bryant.
Se Dallas si aggrappa a Modano per arrivare tra le prime otto, la metamorfosi di Anaheim fa scalpore. Negli ultimi playoff hanno reso impossibile la vita ai campioni di Detroit nella finalissima di conference chiusa in 7 gare, ora i Ducks hanno perso la rabbia e la convinzione che una squadra con Getzlaf, Perry, Ryan, Koivu e Selanne merita una posizione in classifica migliore dell'attuale.
Con Vancouver alle porte la Nhl si prende una meritata pausa, lo spettacolo sarà tutto del Canada, padrone di casa, di Crosby, della Russia di Ovechkin e degli Usa di Parise in cerca di un nuovo miracolo, vinca il migliore!