Alexei Yashin a terra. Nel 2001, i New York Islanders si sono dissanguati per averlo
Nel campo della tecnologia informatica e dello sviluppo di software, Charles Wang, nato a Shanghai il 19 agosto 1944 ma trasferitosi nel Queens a otto anni, ha ben poco da imparare. All'età di 31 anni costituì dal nulla la Computer Associates, una multinazionale che oggi vanta 150 uffici in una quarantina di paesi.
Per il momento, purtroppo, non ha avuto la stessa fortuna con il suo giocattolo preferito: i New York Islanders. Con il senno di poi, il suo errore più grande è stato quello di affidare nel 2000 le chiavi della franchigia appena acquistata al General Manager Mike Milbury, che l'aveva allenata nella seconda metà degli anni Novanta.
Mike Milbury, che, sia detto per inciso, ora fa il giornalista televisivo e non di rado vomita critiche pesantissime sul lavoro dei suoi ex colleghi, è stato l'autore di due tra gli scambi più disastrosi che la storia recente dell'hockey su ghiaccio ricordi. Ripercorriamoli.
Nell'estate 2000, il neo General Manager della compagine residente a Long Island individua in Oleg Kvasha dei Florida Panthers il giovane di talento che farà riemergere la sua squadra dopo una stagione disastrosa. Ci può stare: l'allora 22enne ala moscovita è reduce da due discreti campionati in Florida. La produzione offensiva è ancora piuttosto limitata, ma effettivamente il potenziale è enorme. Oltre a Oleg Kvasha, Mike Milbury riesce a strappare alle pantere anche Mark Parrish, autore di 26 reti nel campionato appena concluso.
Se credete che il pacchetto portato sull'isola non sia poi così male, aspettate di scoprire chi è salito sull'aereo in direzione opposta. Per accaparrarsi Oleg Kvasha e Mark Parrish, il 24 giugno 2000 Mike Milbury sacrifica un centro e un portiere. Il primo realizzerà almeno 25 gol in sei delle otto stagioni successive, il secondo contende a Martin Brodeur e a pochi altri la palma di miglior portiere della NHL e, probabilmente, del mondo. Si chiamano Olli Jokinen e Roberto Luongo.
Per la cronaca, Oleg Kvasha è rimasto alla corte degli Islanders fino al 2006 con un bottino massimo di 15 reti, prima di finire ai Phoenix Coyotes per una scelta al terzo turno. Con Mark Parrish è andata leggermente meglio: il 33enne di Bloomington (Minnesota), che oggi gioca nella AHL, ha mantenuto la sua media di 25 reti a campionato ed è poi stato spedito ai Los Angeles Kings insieme a Brent Sopel in cambio di Denis Grebeshkov, Jeff Tambellini e una scelta al terzo turno.
Pochi giorni dopo, Mike Milbury seleziona con la prima scelta assoluta al draft Rick Di Pietro. Intendiamoci, l'estremo difensore statunitense è uno dei migliori in circolazione (quando non è in infermeria), ma forse era più facile tenersi Roberto Luongo e draftare invece Dany Heatley, finito con la seconda scelta agli Atlanta Thrashers, o Marian Gaborik, selezionato in terza posizione dai Minnesota Wild.
Per l'apoteosi occorre aspettare un anno quasi giusto giusto. Il 23 giugno 2001, i New York Islanders rilevano dagli Ottawa Senators Alexei Yashin, un attaccante tanto talentuoso quanto riluttante a dare tutto sul ghiaccio, in cambio di Bill Muckalt e, tenetevi forte, Zdeno Chara. Mike Milbury lascia anche una mancia ai senatori sotto forma di una prima scelta al draft dello stesso anno. Ottawa ringrazia commossa e seleziona Jason Spezza.
Ricordare che Alexei Yashin sta giocando con il San Pietroburgo pur continuando a percepire un lauto stipendio dagli Islanders grazie all'assurdo contratto decennale che ha firmato appena sbarcato da Ottawa significherebbe girare il coltello nella piaga dei tifosi isolani. E saremmo decisamente cattivi se dicessimo che una squadra con Roberto Luongo in porta, Zdeno Chara in difesa e Olli Jokinen, Jason Spezza e uno tra Dany Heatley e Marian Gaborik all'attacco avrebbe potuto dire la sua in questi anni.
In fondo, però, tutto è bene quel che finisce bene. Finalmente dalle parti di Long Island pare delinearsi un progetto concreto a lungo termine. La squadra brillantemente allenata da Scott Gordon è composta da alcuni dei giovani più promettenti del panorama hockeystico nordamericano, da John Tavares a Kyle Okposo, da Josh Bailey a Blake Comeau, da Jack Hillen a Frans Nielsen.
E poi c'è sempre Rick Di Pietro. Il suo contratto, sottoscritto nel 2006, scadrà nel 2021. Chissà se fra undici anni Mike Milbury farà ancora il giornalista"