I Predators che non ti aspetti

I Predators sono una squadra operaia, ma pericolosa…

Dopo aver fallito i playoff nell'anno passato ad alcune partite dal termine della regular season, l'anno 2009-10 si prospettava come una stagione di transizione per il team del Tennessee.

Inoltre l'estate non è stata una di quelle da ricordare per i movimenti effettuati nella post season da parte del General Manager David Poile, che in linea di massima aveva puntato sulla continuità  nella guida tecnica dell'esperto Barry Trotz e su un roster, diciamo così, "operaio" senza veri nomi di grido.

I risultati alla data odierna stanno dando ragione a questa filosofia: Jason Arnott and co. sono attualmente quarti nella Western Conference con 61 punti e secondi nella Central Division alle spalle dei lanciatissimi Blackhawks e nettamente davanti a Red Wings, Blues e Blue Jackets.

Il merito principale di questo parziale successo va a Barry Trotz, che ha saputo lavorare bene sul gruppo di uomini a disposizione e ha saputo far rendere al meglio i nuovi arrivati al Sommet Center di Nashville. Ma quali sono state le altre chiavi di svolta ?

Innanzitutto l'aspetto della disciplina è stato fondamentale: la capacità  di "stay out of the box" cioè di subire pochi minuti di penalità  non la si ha per puro caso e i Preds sono molto bravi nel concedere poche occasioni di giocare in powerplay agli avversari.

Il capitolo goaltending é stato un altro fattore decisivo, infatti se alcuni team ricorrono al back up solo in caso di necessità , Trotz finora ha puntato sia su Pekka Rinne che su Dan Ellis per cui il titolare è stato spesso anche il back up e viceversa.

Nashville è l'unico team ad avere due goalies con almeno 19 apparizioni in regular season.
Per ora la rotazione tra Ellis e Rinne è stata una scelta azzeccata, ma in ottica futura la dirigenza dovrà  scegliere su quale dei due puntare nel medio e lungo periodo.

Buone notizie giungono anche dai giovani del roster che stanno dando il loro contributo e infatti il nome relativamente nuovo è quello di Patric Hornqvist, lo svedese draftato nel 2005 all'Entry Draft che aveva giocato quasi sempre con gli affiliati dei Milwaukee Admirals fino a ottobre e che ha avuto l'impatto che Trotz voleva con la NHL.

Nella passata stagione solo due segnature per lui in 28 partite, ora il suo tabellino registra già  19 goal molti dei quali realizzati nel terzo periodo e decisivi ai fini del risultato finale.
Patric è il classico forward di peso che rende la vita dura ai goalies quando si piazza nei pressi della rete e che si fa sentire eccome nei contrasti alla balaustra.

Ma ci sono anche gli altri giovani della squadra come il rookie difensore classe 1987 Cody Franson che vanta 14 punti in 37 gare giocate, meno produttività  invece dagli altri rookies Andreas Thuresson, forward svedese recentemente rimandato in AHL agli Admirals, e da Nick Spaling, che viene schierato in quarta linea.

Un'altra arma in più dei Preds è l'attitudine a segnare in situazione di even-strenght riuscendo a essere uno dei primi team in questa statistica, mentre meno bene vanno le cose in situazione di power play ove i goal per ora arrivano a corrente alternata.

La vechia guardia composta da Erat, Legwand, Arnott e Sullivan si sta esprimendo su alti livelli, un ultimo fattore sono stati i rendimenti di Marcel Goc e di Francis Bouillon, che sono giunti in estate a Nashville senza squilli tromba entrando, come si suol dire, "dalla porta di servizio".

Il tedesco di Calw è già  in doppia cifra avendo totalizzato 10 goal e 9 assist, sta disputando la miglior stagione da quando è in Nord America e ha già  battuto il proprio career high ottenuto a San José nel 2005-06 con 8 goal, mentre l'ex Montreal Bouillon sta avendo una media di 20:13 di time on ice.

Venendo alle note meno liete, la squadra quando gioca in trasferta ha sempre il giusto approccio al match, in casa invece deve avere più continuità  di risultati davanti ai propri tifosi tanto che il record delle ultime otto gare giocate a domicilio è 3-4-1.

Difficoltà  che si sono palesate anche nell'ultima sconfitta interna di lunedì scorso contro i Maple Leafs, alla prima vittoria della storia in Tennessee su tre apparizioni, una battuta di arresto che ha interrotto una striscia di tre W in trasferta.

I Preds sono andati sotto di tre goal nel primo periodo prima di trovare la carica giusta e di riuscire a impattare il risultato grazie alle marcature di Goc, Franson e Jones, per poi cedere alla fine al goal decisivo di Kessel.

Maggiore aggressività  abbinata a un forechecking più incisivo e capacità  di non regalare nemmeno un drittel all'avversario possono essere i fattori per vincere con maggiore frequenza al Sommet Center.

Ora il calendario prevede quattro trasferte di fila contro Coyotes, Avalanche, Blue Jackets e Red Wings, i Preds torneranno sul ghiaccio amico sabato trenta gennaio per affrontare i Thrashers davanti a un pubblico sempre caldo e appassionato, orgoglioso del fatto che molti osservatori parlano sempre più spesso di una squadra priva di superstar e quarta nella Western Conference.

In conclusione il team del Tennessee sembra essere consapevole del momento e si avvicina passo dopo passo a ottenere l'accesso alla post season.

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