On The Road #9

Il fotogramma del momento in cui Brett Hull realizza la rete del trionfo per i Dallas Stars

Alle nostre calcistiche latitudini conviviamo (purtroppo) con moviole e supermoviole. Le televisioni non possono fare a meno di analizzare ogni azione fotogramma dopo fotogramma. L'ha toccata con la mano? Era volontario? Il giocatore era in fuorigioco? Sì, forse la punta della scarpa sinistra era leggermente oltre l'ultimo difensore.

Quando poi l'errore arbitrale è davvero marchiano, si riempiono paginate di giornali, che probabilmente non aspettano altro. I tifosi ne parlano per giorni, settimane, mesi, persino anni nei casi più clamorosi.

Negli Stati Uniti, per fortuna, c'è un'altra cultura. Gli arbitri sbagliano, e tanto, anche nei campionati a stelle e strisce, ci mancherebbe, ma i rallentatori delle trasmissioni sportive sono dedicati quasi esclusivamente alle reti, ai gesti tecnici dei campioni. Campioni che molto raramente si lasciano andare a invettive contro questo o quell'episodio di fronte ai microfoni e, di conseguenza, anche gli spettatori sono meno inclini a ritenersi vittime designate. Un altro mondo, insomma.

Eppure, anche in Nordamerica non sono mancati i casi da moviola che hanno fatto parlare per settimane. Uno, forse il più clamoroso della storia della National Hockey League, si è verificato a Buffalo nel 1999 e ha favorito la squadra della città  in cui ci troviamo questa settimana: Dallas.

Stiamo parlando della rete realizzata da Brett Hull che, a poco più di cinque minuti dalla fine del terzo tempo supplementare di Gara 6 della finalissima contro i Buffalo Sabres, consente ai Dallas Stars di alzare al cielo la Stanley Cup. Una rete che ai più era parsa irregolare. Ma vediamo nei dettagli che cosa era successo.

I Sabres vincono un ingaggio a centro pista ma Brett Hull intercetta immediatamente il tentativo di alleggerimento e scaraventa il disco nel terzo di difesa della compagine già  allora allenata da Lindy Ruff. Segue un'azione concitata dalle parti di Dominik Hasek, che deve intervenire una prima volta con il bastone per allontanare una minaccia portata da Mike Modano. Quest'ultimo si rimpossessa del puck alle spalle dell'estremo difensore ceco e, pressato da Alexei Zhitnik, torna verso la linea blu lungo la balaustra. Il disco si perde per una frazione di secondo tra i pattini dei contendenti e riappare improvvisamente sul bastone di Jere Lehtinen, che lesto conclude a rete. L'azione incriminata inizia in questo momento.

Brett Hull, parcheggiato davanti alla porta avversaria, devia il tiro del compagno finlandese. Dominik Hasek respinge tuffandosi in avanti sul ghiaccio, ma il disco resta dalle parti di Hull, che se lo aggiusta con il pattino e lo scaraventa nel sacco. In quell'istante, il pattino sinistro dell'attaccante che proprio lunedì scorso è stato introdotto nella Hall Of Fame si trova nell'area di porta. È il fotogramma decisivo.

Oggi, quella rete sarebbe da convalidare senza pensarci mezzo secondo, ma dieci anni or sono il regolamento era diverso. Allora, il giocatore offendente non poteva entrare nell'area di porta prima del disco. Poteva transitarvi (ovviamente senza ostruire il portiere) con il puck sul bastone, ma non poteva entrarvi prima dell'arrivo del disco. Nella fattispecie, effettivamente il pattino sinistro di Brett Hull è nella superficie azzurra prima che il disco la attraversi per finire in rete.

Rete apparentemente da annullare, senonché qualche secondo dopo l'accensione della luce rossa il ghiaccio è cosparso di bastoni, caschi e guantoni di giocatori dei Dallas Stars urlanti e festanti per la vittoria della Stanley Cup. È pensabile gettarsi nella mischia, dire di aspettare, che l'azione va visionata al video, ed eventualmente rifare ordine sul ghiaccio, raccattare tutto e riprendere il gioco? Certo che no.

E così, tra la costernazione della squadra di casa, si fa finta di nulla e Derian Hatcher solleva il trofeo più ambìto. La Lega, dal canto suo, deve affrettarsi a sfornare una motivazione che giustifichi la convalidazione della rete. Eccola: un disco che rimbalza contro il palo, il portiere o un giocatore avversario e torna sullo stesso bastone dal quale era partito non ha ufficialmente cambiato possesso. In breve, la sequenza tiro di Hull - parata di Hasek - aggiustamento con il pattino - secondo tiro di Hull è considerata un'unica azione di Brett Hull. Secondo il vecchio regolamento, è come se l'attaccante dei texani fosse entrato nell'area di porta con il puck continuamente sul bastone. Con tanti saluti ai Buffalo Sabres.

Una decisione clamorosa dunque, addirittura decisiva per l'assegnazione del campionato. Se ne parlò tantissimo ovviamente, l'azione venne passata ai raggi X. Ma la storia non viene riesumata ogni volta che Sabres e Stars si incontrano, il gol di Brett Hull non finisce sui giornali una volta l'anno, nemmeno su quelli di Buffalo. E sinceramente non se ne sente la mancanza. Un altro mondo, si diceva.

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