1.000 di questi Lidstrom
15 ottobre 2009, si gioca alla Joe Louis Arena l'incontro tra Red Wings e Los Angeles Kings. È una delle tante partite che i tifosi di Detroit sperano di far entrare nella storia.
Non è il miglior momento per la franchigia, sul ghiaccio tanti campioni se ne sono andati e altri cercano disperatamente di coprire quei ruoli ora disperatamente vuoti.
Esiste solo una leggenda, anche se gli anni passano resta lì, a condurre sia i giovani che le superstar, ha la lettera C sulla maglia, il simbolo del capitano, il gladiatore degli ex campioni. Avete già capito di chi si parla, si tratta di Nicklas Lidstrom, simbolo dei Red Wings, contro Los Angeles ha messo la firma su un traguardo prestigioso.
Prima di sfidare la squadra della california, le sue statistiche sono ferme a 998 punti in carriera, dunque quando un suo assist ha permesso il tap-in di Holmstrom il conto alla rovescia decreta un meno 1 al punto numero 1.000.
Ci si mette Jaret Stoll dei Kings a pianificare il momento di gloria. Power play per Detroit, il tempo per l'ingaggio vinto e il disco sul bastone del grande numero 5, senza pensarci Lidstrom opera il tiro, deviazione di Zetterberg e puck alle spalle di Quick.
L'attaccante svedese non deve neanche esultare per il gol, tutti vanno ad abbracciare Capitan Lidstrom, quell'assist vale l'ingresso nella storia, 1.000 punti realizzati e vittoria, meglio di cosi non si può chiedere.
La standing ovation che la Joe Louis Arena tributa alla gloriosa roccia difensiva è meritata, perché il libro dei record sotto la voce Lidstrom regala vari primati:
Nhl All rookie team nel 1992
Vincitore della Stanley Cup 1997, 1998, 2002, 2008 (primo capitano europeo a sollevarla)
Presenza negli All Star Game: 1996, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2007,2008.
Presenza nell'All Star team: 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2006, 2007, 2008.
Vincitore del James Norris Memorial Trophy(miglior difensore): 2001, 2002, 2003, 2006, 2007, 2008.
Vincitore del Conn Smithe Trophy 2002
Medaglia d'oro alle Olimpiadi del 2006
Membro del Triple Gold Club (vincitore di Olimpiadi, Stanley Cup, Campionato del Mondo)
Vincitore del Viking Award nel 2000 e 2006.
Oltre ai premi ecco i record, come difensore con più punti tra i Red Wings, ed essere il primo europeo a vincere il Norris Trophy. Il paradiso della leggenda è meritato per chi, come Nicklas Lidstrom, ha avuto la pazienza di crescere in patria quando nel 1989 sembrava non essere adatto alla Nhl.
Come difensore non ha mai avuto una visione da "cattivo" per bloccare gli attaccanti avversari, ha sempre preferito l'anticipo o la finta che spiega a chi gli va contro, di essere di una categoria inarrivabile. Già alla prima stagione da esordiente si sistema al secondo posto in squadra per punti realizzati, 60, dietro Pavel Bure.
Da quella prima annata si conquista il posto da titolare e di assistente capitano alle spalle di Steve Yzerman, degno erede di una trionfale dinastia che fanno della squadra di Hockey town una delle più vincenti dell'ultimo decennio. Lo sguardo furbo e di vaga somiglianza con Terence Hill crea nei suoi compagni di squadra la sicurezza di avere un difensore ottimo nella fase difensiva e lodevole in quella offensiva.
Raro esempio di longevità sul ghiaccio, arriva alla partita numero mille durante la stagione 2003/04, saltando in dodici stagioni solo 17 partite, e costanza nei punti realizzati, segnando nella regular season 2005/06, 16 gol e 64 assist, con un bottino di 80 punti niente male per chi difende. Mille punti lo rendono immortale per le statistiche, per i suoi tifosi già nella leggenda anche grazie al premio che Sporting News gli regala, eleggendolo miglior giocatore dell'ultima decade.
Uno dei più grandi difensori di tutti i tempi (se non il più grande) orgoglioso di essere il primo capitano europeo ad alzare la coppa dei sogni di Lord Stanley ha vissuto tutti i più grandi successi di Detroit dall'89 ad oggi, approdando alla National Hockey League solo nella posizione 53 del draft vinto da Mats Sundin e che comprendeva Guerin e Kolzig. Ha visto passare davanti a sé l'era dei Russian Five (Fetisov, Konstantinov, Kozlov, Larionov e Fedorov) che ha portato a Detroit le Stanley Cup 96-97 e 97-98, la vittoria del 2001-02 di Hasek, Robitaille e Shanahan e l'ultima conquista del 2007-08 di Datsyuk, Zetterberg e Osgood, col sapore dolcissimo del dare il via ai festeggiamenti per avere la gloria e il dovere di alzare la Coppa appena consegnata dal commissioner al capitano.
Il tutto, a 39 anni, non lo appaga, c'è da guidare la squadra che solo dodici mesi fa era decretata come Dream Team alla conquista di quella Stanley Cup strappata dai Penguins e da Marc Andre Fleury, decisivo proprio con una parata su Lidstrom sul tramonto di gara 7 e ora in difficoltà per un mercato poco stellare. Ma i capitani hanno quel coraggio che caratterizza i gladiatori e i giocatori normali non possono avere, nessuna meraviglia se Nicklas si giocherà la coppa del 2010, nel frattempo tutti in piedi per applaudire il traguardo dei 1.000 punti.