Jarome Iginla è un leader anche con la maglia del Canada
Il cosiddetto Corridoio Edmonton-Calgary, lungo 400 chilometri, è una delle aree più densamente popolate dell'intero Canada, una regione in continua crescita grazie all'attività petrolifera. Le due maggiori metropoli dell'Alberta sono collegate dalla Queen Elizabeth II, arteria trafficatissima che, circa a metà strada, incrocia Red Deer, città di circa 90'000 abitanti che ospita i Rebels, una delle compagini più conosciute della Canadian Hockey League, la Lega giovanile canadese.
All'estremo meridionale del corridoio urbano spunta Calgary. La città dei Flames è una tra le più cosmopolite del Nordamerica in termini di minoranze visibili, espressione statistica oscena per indicare persone che, per i tratti caratteristici del viso, sono chiaramente riconducibili a una particolare etnia. Impossibile, vista la nostra "missione" hockeistica, non pensare a Jarome Iginla, capitano e autentico trascinatore delle fiamme, nonché ambasciatore della comunità di colore che da anni tenta di farsi timidamente largo nel mondo del disco su ghiaccio.
È trascorso più di mezzo secolo da quel 18 gennaio 1958, il giorno in cui Willie O'Ree scrisse una pagina di storia debuttando con la maglia dei Boston Bruins e diventando così il primo giocatore di colore a scendere sul ghiaccio della National Hockey League. In questi cinquant'anni, altri atleti hanno seguito il loro primo ambasciatore, da Grant Fuhr a Peter Worrell, da Anson Carter a Jason Doig, per arrivare agli emergenti Nigel Dawes e Kyle Okposo. Ma nessuno, finora, è diventato il simbolo di una squadra, se non addirittura di un'intera città , come Jarome Iginla.
Jarome Arthur-Leigh Adekunle Tig Junior Iginla, questo il suo nome completo, nasce a Edmonton il 1° luglio 1977 da padre nigeriano. Dopo tre ottime stagioni con i Kamloops Blazers della Western Hockey League, uno dei tre raggruppamenti che compongono la citata Canadian Hockey League, nel 1995 viene draftato dai Dallas Stars, che lo cedono tuttavia pochi mesi dopo ai Calgary Flames insieme a Corey Millen in cambio di Joe Nieuwendyk. Nella sua prima partita in NHL, il 18enne Jarome Iginla offre un assist a Theoren Fleury, allora volto dei Flames, oggi un 41enne che sta tentando un clamoroso rientro alle competizioni. Il primo punto di una carriera folgorante.
Jarome Iginla è il pacchetto completo, un leader alla Mark Messier, per intenderci. Se la situazione lo richiede, non esita a scagliarsi contro un avversario resosi responsabile, a suo modo di vedere, di un intervento oltre i limiti. E per invertire l'inerzia di una partita, non ci pensa due volte a liberarsi dei guantoni per confrontarsi molto poco amichevolmente con il primo venuto. Compiti, questi, che ben raramente spettano alla stella di una squadra.
Negli occhi di tutti gli appassionati è rimasta la rissa con Vincent Lecavalier durante la finalissima del 2004 tra Calgary Flames e Tampa Bay Lightning, ma il capitano delle fiamme ha affrontato "pugili" di ben altra pasta, come quando nel 2001 saltò addosso a Darren MacCarthy dei Detroit Red Wings, un vero specialista dei corpo a corpo, che pochi secondi prima aveva messo fuori combattimento un avversario con una pericolosa carica a ghiaccio aperto.
Calgary, città come Edmonton profondamente segnata dalle attività petrolifere, si identifica in questo campione che non si sottrae al lavoro sporco, che abbina qualità tecniche da autentico fuoriclasse all'intensità di un checker formidabile.
Ma neppure Calgary, ahinoi, è immune da vergognose derive estremiste. Proprio qui, nei pressi del Municipio, lo scorso marzo si sono verificati violenti scontri tra attivisti anti-razzismo e una cinquantina di esponenti di un gruppo di estrema destra ignobilmente battezzato Guardia Ariana, che aveva raggiunto il centro città per celebrare quella che per loro era la Giornata dell'orgoglio bianco.
Triste pensare che giovedì prossimo, quando i Calgary Flames daranno il via alla stagione 2009-2010 ospitando i Vancouver Canucks, alcuni di questi individui potrebbero essere comodamente seduti sugli spalti del Pengrowth Saddledome, pronti a esultare per una rete realizzata da Jarome Arthur-Leigh Adekunle Tig Junior Iginla. L'orgoglio di una comunità e, a pochi mesi dai Giochi Olimpici, di un'intera nazione.