Ryan Smyth nuovo re a LA

A Los Angeles, Ryan Smyth farà  da chioccia ai numerosi talenti dei Kings

L'entusiasmante circo del mercato estivo della National Hockey League si è calmato dopo le prime, incredibili ore. Ma ciò non significa che non ci siano state operazioni degne di nota. Su tutte, lo scambio tra Colorado Avalanche e Los Angeles Kings. L'ala sinistra Ryan Smyth, il lottatore per eccellenza, giocherà  in California la stagione 2009-2010. A Denver, invece, difenderanno i colori delle valanghe i terzini Tom Preissing e Kyle Quincey.

Dean Lombardi, General Manager dei Kings, sta facendo un eccellente lavoro seguendo la sempre ottima politica dei piccoli passi. Da quando gli sono state assegnate le chiavi della franchigia californiana, nell'aprile del 2006, ha aggiunto agli ormai collaudati ma sempre giovani Anze Kopitar, Dustin Brown e Alexander Frolov i talentuosissimi Wayne Simmonds, Oscar Moller, Teddy Purcell e Patrick O'Sullivan, per citarne solo alcuni, circondandoli di volta in volta con elementi più esperti, da Rob Blake a Ladislav Nagy, da Michal Handzus a Brad Stuart. Il tutto, senza mai sacrificare le preziosissime scelte al draft che gli hanno consentito di iniettare talento a getto continuo anno dopo anno. Basti pensare che dopo aver draftato due settimane fa il promettente Brayden Shenn al quinto posto, per l'estate prossima Los Angeles dispone di qualcosa come sei scelte nei primi tre turni.

Ma torniamo al presente. Nell'anno in cui i giovani Kings dovrebbero, almeno sulla carta, fare il salto di qualità , Dean Lombardi ha individuato (giustamente) in Ryan Smyth il campione in grado di accompagnarli sulla via per lo meno dei Play Off. L'attaccante 33enne di Banff (Alberta) è un autentico trascinatore, e pur avendo perso parte del suo smalto da quando ha lasciato gli Edmonton Oilers nel 2007, la stagione scorsa è stato il miglior giocatore di una compagine, i Colorado Avalanche, in cui nulla è andato per il verso giusto. Per acquisire i servigi di Ryan Smyth, Dean Lombardi ha sacrificato due terzini: Kyle Quincey è reduce dalla miglior stagione della sua carriera, mentre Tom Preissing, anche complice un infortunio, non ha giocato moltissimo, ma quando è al meglio è un terzino da venti minuti di ghiaccio a partita.

Evidentemente, però, la dirigenza dei Kings si sente sicura con il resto del pacchetto arretrato. Jack Johnson e Drew Doughty, 41 anni in due, hanno già  dimostrato nonostante la giovane età  di poter prendere in mano le redini di una squadra, Matt Greene, giunto in California l'anno scorso da Edmonton, è affidabilissimo, e Peter Harrold, tra alti e bassi, ha già  fatto vedere che non difetta certo di talento. A questi quattro, qualche giorno fa Los Angeles ha aggiunto Rob Scuderi, uno dei punti di forza dei Pittsburgh Penguins freschi campioni.

I Colorado Avalanche, dal canto loro, aggiungono due terzini abili con il disco sul bastone a una rosa che, fatta eccezione per John-Michael Liles e Brett Clarke, puntava soprattutto su elementi bravi nell'interdizione, come Scott Hannan, Ruslan Salei e Adam Foote. Sul fronte offensivo, invece, è ancora presto per valutare quanto peserà  la perdita di Ryan Smyth. Troppi fattori, infatti, sono ancora in sospeso: se Joe Sakic deciderà  di giocare un'altra stagione e lo farà  a buoni livelli, se a Matt Duchene riuscirà  il salto immediato nella NHL e, soprattutto, se gli infortuni staranno alla larga dai migliori attaccanti delle valanghe, questo scambio con i Kings potrebbe rivelarsi positivo anche per gli Avalanche.

E veniamo ora ai giocatori senza contratto che nelle ultime ore hanno cambiato casacca, a partire da Nik Antropov, che ad Atlanta ha trovato una nuova gallina da spennare. L'attaccante kazaco, a 29 anni, è l'eterno talento in attesa di sbocciare. Dopo aver fatto dannare i tifosi dei Toronto Maple Leafs per nove anni con azioni degne di Mario Lemieux seguite da lunghi momenti di buio assoluto in cui non si poteva fare a meno di mettere in dubbio anche il suo impegno, Nik Antropov nel marzo scorso aveva portato la sua discontinuità  a New York, sponda Rangers. Ora, è riuscito a strappare un contratto quadriennale da quattro milioni di dollari a stagione agli Atlanta Thrashers. Ma chissà , magari il General Manager Don Waddell ha finalmente trovato il centro da affiancare a Ilya Kovalchuck che non ha mai avuto.

In un principio di estate che sembra tanto a quello dei Pittsburgh Penguins dodici mesi or sono, intanto, da Detroit continua l'esodo di giocatori. Dopo aver salutato Marian Hossa, Ty Conklin e Tomas Kopecky, i Red Wings hanno detto addio anche a Mikael Samuelsson, preziosissimo e a tratti sottovalutatissimo protagonista delle due finali consecutive. L'ala destra svedese ha firmato un contratto triennale da 2,5 milioni di dollari l'anno con i Vancouver Canucks. Dopo essere stato per anni un fido elemento da terzo schieramento offensivo, nella Columbia Britannica potrebbe anche diventare il nuovo compagno di linea di Henrik e Daniel Sedin.

Da segnalare, infine, il passaggio di Karlis Skrastins dai Florida Panthers ai Dallas Stars, di Adrian Aucoin dai Calgary Flames ai Phoenix Coyotes, di Tyler Arnason dai Colorado Avalanche ai New York Rangers e di Shane Hnidy dai Boston Bruins ai Minnesota Wild. Tra le riconferme, importanti quelle di Mark Recchi a Boston, di Mikhail Grabovski a Toronto, di Chad Larose a Raleigh, di Ryan Clowe a San José e di Ruslan Fedotenko a Pittsburgh.

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