Se sano, Marian Gaborik darà spettacolo al Madison Square Garden
Nell'analizzare lo scambio tra Chris Higgins e Scott Gomez operato da Montréal Canadiens e New York Rangers avevamo sottolineato che la franchigia della Grande Mela aveva liberato in modo sospetto molto spazio sotto il tetto salariale. Ebbene, quello spazio l'ha riempito. Eccome se l'ha riempito.
Marian Gaborik, il funambolo slovacco dei Minnesota Wild troppo spesso infortunato ma fenomenale quando riesce a scendere sul ghiaccio, l'anno prossimo indosserà la maglia dei New York Rangers. Il 27enne di Trencin ha firmato un contratto quinquennale da 7,5 milioni di dollari a stagione. Se sano, i Rangers, che hanno perso Scott Gomez, Markus Nà¤slund e che verosimilmente perderanno Nik Antropov, potranno contare su un tipo di giocatore che il Madison Square Garden non ha più potuto ammirare dai tempi di Pavel Bure, giunto del resto a Manhattan a fine carriera per acciacchi vari.
Sarà interessante scoprire il rendimento di Marian Gaborik in un contesto tattico più portato all'offensiva come quello che John Tortorella intende instaurare ai Rangers. L'ala slovacca, infatti, ha sempre segnato a raffica nei Minnesota Wild guidati da Jacques Lemaire, abituati a oltrepassare la linea rossa con circospezione per non sbottonarsi troppo dietro. Sulla carta, quindi, l'abbinamento Gaborik-Rangers è di quelli esplosivi.
Perso il miglior marcatore della storia della franchigia, i Minnesota Wild sono corsi subito ai ripari e, neanche a farlo apposta, hanno ingaggiato un'altra ala potenzialmente devastante ma troppo spesso in infermeria: Martin Havlat dai Chicago Blackhawks, che dopo aver calato l'asso Marian Hossa ovviamente non potevano più permettersi il campione ceco.
Martin Havlat è reduce da una delle poche stagioni della sua carriera giocata dall'inizio alla fine. Rispetto a Marian Gaborik è meno esplosivo e rapido, ma molto più disciplinato tatticamente e accorto nella fase difensiva. Paradossalmente, un giocatore che Jacques Lemaire, da poco rimpiazzato da Todd Richards, avrebbe amato allenare.
Il tempo di metabolizzare gli ingaggi di Marian Gaborik e di Martin Havlat, e sono tornati a scatenarsi i Montréal Canadiens. Dopo Scott Gomez (al posto di Chris Higgins), ecco arrivare in rapida successione Jaroslav Spacek da Buffalo, Hal Gill da Pittsburgh, Brian Gionta dai New Jersey Devils e Mike Cammalleri da Calgary. L'ingaggio dei due difensori ha preceduto di poco il passaggio di Mike Komisarek ai Toronto Maple Leafs.
Sulla carta, il General Manager Bob Gainey sembra aver allestito una squadra più forte, anche se forse leggerina all'attacco. Hal Gill e Jaroslav Spacek, insieme, possono ampiamente controbilanciare la partenza di Mike Komisarek, mentre Mike Cammalleri è più completo e più concreto sottoporta di Chris Higgins. Per il resto, entriamo nel campo delle ipotesi, perché Alex Tanguay, Saku Koivu e Alexei Kovalev, tutti senza contratto, potrebbero ancora trovare un accordo in extremis con Montréal, anche se pare poco probabile alla luce dei nuovi arrivi. Immaginando una squadra senza di loro, Scott Gomez è un centro più continuo di Saku Koivu e l'Alex Tanguay visto nel Québec la stagione scorsa sarebbe facilmente sostituibile da Brian Gionta. Da non sottovalutare, infine, la riunificazione della coppia Gionta-Gomez, autrice di campionati memorabili ai Devils.
E siamo ai Toronto Maple Leafs, che come detto hanno piazzato diversi sacchi di cemento sulla linea blu prelevando dai rivali Canadiens Mike Komisarek, uno dei terzini più duri in circolazione. Per aprire la strada a questa operazione, il General Manager Brian Burke ha spedito agli Atlanta Thrashers il contrattone di Pavel Kubina (e i diritti per Tim Stapleton) in cambio dei più economici (ma molto talentuosi) Garnet Exelby e Colin Stuart.
Da segnalare, infine, che i Columbus Blue Jackets hanno ingaggiato il centro Samuel Pahlsson dai Chicago Blackhawks e il portiere Mathieu Garon dai Pittsburgh Penguins, che Ian Laperrière è passato dai Colorado Avalanche ai Philadelphia Flyers, che Greg Zanon l'anno prossimo difenderà la linea blu dei Minnesota Wild e che John Madden, dopo una vita ai New Jersey Devils, finirà la carriera a Chicago.