Marc Andre Fleury, decisivo in Gara 6
L'orgoglio di Pittsburgh col decisivo gol di Mr. Kennedy rovina i piani di Detroit, sarà gara 7 a decidere chi vincerà la Stanley Cup, sarà il ghiaccio inviolabile della Joe Louis Arena a decretare i campioni.
Reduci dalla pesante sconfitta per 5 a 0 in gara 5, i Penguins sfruttano al meglio l'ultimo appuntamento casalingo di questa stagione. Al 118° tutto esaurito della Mellon Arena gli uomini di coach Bylsma fanno proseguire la serie sconfiggendo i Red Wings per 2 a 1.
Non tragga in inganno la vittoria, protagonista dell'incontro è stato il goalie dei Penguins Marc Andre Fleury, 25 parate su 26 tiri, a dimostrazione del potenziale esplosivo dei campioni in carica non sfruttato in gara 6. Dopo i cinque gol rifilati nella precedente sfida sono al loro primo match point, sicuri di chiudere la serie in Pennsylvania.
Penguins pronti a rimescolare le carte, quando sull'ingaggio iniziale, un po' a sorpresa, viene schierata la terza linea offensiva, formata da Staal, Kennedy e Cooke mentre Detroit risponde con il tridente stellare Datsyuk-Zetterberg e Cleary.
Un minuto dall'inizio dell'incontro ed ecco l'ingresso di Crosby e Guerin, però non pronosticato, il terzo terminale offensivo è Evgeni Malkin e non Chris Kunitz.
Il primo miracolo del portiere di casa arriva dopo appena tre minuti, l'intuito di Datsyuk nel liberare Zetterberg fa trovare lo svedese tutto solo alla conclusione, il puck sbatte su Fleury, parata spettacolare e primo pericolo è sventato.
È lo stesso Zetterberg, miglior giocatore dei playoff 2008, a regalare la prima superiorità ai Penguins, con Gonchar e Crosby che trovano sulla strada del vantaggio Chris Osgood, in versione Superman.
I primi 20 minuti si chiudono con uno 0a0, dove a far da padrone è il timore di attaccare e subire le ripartenze letali, soprattutto con Pittsburgh ancora sotto shock per la precedente imbarazzante sfida, 12 conclusioni su Osgood zero reti. Detroit lascia giocare senza essere concreta, solo 3 tiri contro Fleury, nella tranquillità di chi è in vantaggio nella serie.
Il secondo periodo è tutt'altra musica, bastano 50 secondi a Jordan Staal per involarsi contro la porta dei Red Wings su un disco recuperato, il primo tentativo è bloccato da Osgood, il rimbalzo premia il giocatore di Pittsburgh, tiro e rete, 1 a 0!
L'occasione del raddoppio capita sul bastone di Fedotenko, ma è ancora parata dell'estremo difensore di Detroit che si ripete in maniera splendida su Malkin, con i Red Wings che sbattono su Orpik e Sykora, kamikaze sugli attacchi dei campioni, quando non è il portiere a respingere il disco.
È ancora Zetterberg il pericolo numero uno, resiste alla carica di Hal Gill e su invito di Holmstrom conclude, il disco sbatte sul palo e i Penguins si salvano, arrivando al secondo intervallo con un gol di vantaggio.
Cleary e Darren Helm risvegliano i Red Wings nel periodo finale, sull'offensiva dei campioni ecco il raddoppio di Pittsburgh, numero di Talbot con assist per Kennedy, Ericsson e Helm in ritardo, e disco alle spalle di Osgood, per la gioia dello speaker e il suo tormentone stile wrestling su Tyler Kennedy.
Chi dà Detroit già sconfitta sbaglia, è proprio quando la corazzata campione viene sfidata che concede il meglio di sé. Due minuti dopo il 2 a 0, tiro di Ericsson non trattenuto su cui si avventa il veterano Kris Draper, conclusione ed esultanza per il centro classe 1971, la gara si riapre sul 2 a 1!
La successiva penalità ai danni di Malkin fa passare due eterni minuti ai tifosi dei Penguins, quando sul tiro di Zetterberg è Franzen a deviare il disco, con Fleury superato, è capitan Lidstrom a tentare la conclusione sicura, ma il bastone di Scuderi allontana il puck quel tanto che basta per salvare i suoi e meritare la standing ovation.
Anche la magia di Datsyuk sbatte sul goalie di Pittsburgh, e Letang lo imita con una grande uscita di Osgood, il terrore negli sguardi dei tifosi della Mellon Arena si materializza a 1 minuto e 42 dalla fine, un disco perso da Orpik passato a Pavel Datsyuk, assist istantaneo per Cleary tutto solo, conclusione sul guantone di Fleury e prodezza che vale la vittoria e il viaggio in Michigan per lo scontro finale, a differenza di dodici mesi fa, quando gara 6 su questo ghiaccio consegnava la Stanley Cup a Nicklas Lidstrom.
Deludente Sidney Crosby, non incide Lidstrom, ma proprio il capitano dei campioni carica la vigilia, e fa capire che clima troverà Pittsburgh: “E' emozionante per qualsiasi sport arrivare a giocarsi tutto in gara 7, siamo carichi perchè giocheremo in casa, la nostra forza sarà il nostro pubblico”
L'ultima gara 7 delle finali risale al 2006, quando i Carolina Hurricanes conquistano con un 3 a 1 la Stanley Cup ai danni degli Edmonton Oilers, cosi come l'anno prima fu l'ultimo match a decretare la vittoria per 2 a 1 dei Tampa Bay Lightning su i Calgary Flames.
In totale solo 14 stagioni hanno visto le compagini finaliste arrivare a giocarsi il titolo in sette gare, con 12 vittorie delle franchigie di casa, salvo l'eccezione di Montreal nel 1971, quando rovinò la festa di Chicago vincendo 3 a 2, e di Toronto che espugna il campo di…Detroit per 2 a 1, ma parliamo niente meno che della stagione 1944/45.
La Joe Louis Arena sarà il bivio della Nhl, una notte magica chiuderà la stagione 2008/09, verrà premiata la dinastia dei Red Wings o inizierà l'era dei giovani Penguins?
Non resta che scoprirlo venerdì 12 giugno.