Red Wings in festa attorno alla gabbia di Fleury. Rendono bene l'idea della serata di Detroit
Bugiardo dire che molti di noi si aspettassero questa grossa debacle per i Penguins in gara 5. Figlia del PowerPlay, la vittoria di Detroit tra le mura amiche getta nello sconforto i tifosi di Pittsburgh, che probabilmente cullavano l'idea di affermarsi, dopo averlo fatto in condizioni avverse in casa, anche alla Joe Luis Arena. Voci sulla possibile fatica accumulata dei Red Wings nelle partite precedenti – "Abbiamo visto Zetterberg tirare il fiato più di una volta" – sono svanite ed ora sembrano quanto di più fantasioso sia uscito dai microfoni nella varie press conference post-partita di giovedi notte.
Torna Pavel Datsyuk nelle fila dei padroni di casa, e bastano pochi scambi con Henrik Zetterberg per capire come mai il primo sia candidato al Hart Memorial Trophy 2009. La sua presenza su tutto il rink si sente, crea spazio, lascia il compagno libero di inventare dall'alto della sua classe. Infatti lo svedese confeziona l'assist al bacio per Daniel Cleary, che porta avanti le ali rosse. Il periodo finirà con una penalità per Pittsburgh, ed a una prima frazione stranamente equilibrata in cui Detroit aspira alla perfezione piuttosto che a tirare 20 volte verso la gabbia, seguirà un secondo terzo a dir poco traumatico.
La prima linea di Penalty Kill di Dan Bylsma è quella di Jordan Staal, eroe di gara 4. Ma nessuno ieri notte, nemmeno il canadese fratello di Erik, poteva fermare le situazioni di vantaggio numerico di Detroit. Riuscire ad intercettare il puck è per i pinguini utopia pura; arriveranno i goal del 2, 3, 4, 5 a zero.
Ed anche se il secondo goal in realtà non è in PowerPlay, è figlio di una situazione di disparità numerica, con Chris Osgood che assiste i compagni d'attacco con un passaggio lungo mentre i Penguins in affanno cambiano linee. Insomma, spettacolo di dubbia fattura, ed al posto di celebrare le percentuali incredibili degli uomini del Michigan, è molto più facile prendersela con Pittsburgh.
Primo giocatore negativo è stato Marc-Andrè Fleury. Il buon goalie ospite, sarà sostituito sul 5 a 0, dopo aver lasciato i Red Wings segnare praticamente in tutti i modi. Valtteri Filppula lo passa nel five hole, Brian Rafalski dalla blu, e a Niklas Kronwall basta alzare il puck da posizione centrale per rimpinguare lo scoreboard. Fleury è il motivo per cui la sua squadra si è sentita subito in pericolo, già dal prematuro 2 a 0; da questa non fiducia nel goalie sono nati i falli che hanno permesso, in pratica, a Detroit di giocare in superiorità numerica tutto il secondo parziale.
Poi, ovviamente, c'è la colpa di squadra di farsi sopraffarre e concedere ben 12 penalità . I giocatori non hanno avuto la necessaria lucidità per evitare di opporsi con la sola forza alle folata dei Red Wings, sospinti dal classico rumorosissimo audience dal palazzetto. Se la penalità contro Chris Kunitz sembra fiscale sul finire del primo periodo, altrettanto non sono le altre 5 penalità del secondo tempo.
E poi, come nnon nominare i due eroi che dorebbero portare la coppa a casa? Evgeny Malkin e Sidney Crosby combinano per due tiri nella grigia serata di sabato, annullati dal rientrante e dal compagno svedese.
Non è andato nulla per il verso giusto insomma. Non è costruttivo l'atteggiamento di Bylsma che cerca, nel quadro della partita, un momento in cui i suoi potevano riuscire a fermare l'armata in rosso. Se vorrà , martedi sera, rimane all'interno della serie con una vittoria, dovrà trasmettere ai giocatori la tranquillità necessaria a stare fuori dal penalty box, enon rivangare questa penosa esibizione.
Gara 5 è finita 5 a 0. E gara 6 è decisiva. I Red Wings, il loro allenatore ed i loro campioni si sono creati nel modo migliore possibile un match point da sfruttare. Il pericolo è infatti quello che i Penguins si sentano forti e tornino a Detroit con la voglia di vendicarsi di quella che è stata la più grossa disfatta di questi playoff.
E qui il problema ritorna ad essere Datsyuk. Come si fa a pensare di ottenere una vittoria in rimonta (come in Gara 3 e 4) con un altro attaccante così abile anche nell'aspetto difensivo del gioco? Pittsburgh deve aspirare all'autorità che ha Detroit. Ma quando arriva, tale autorità è dettata da fattori, quali la classe del duo Geno-Sid, non solidi quanto quelli dei Red Wings.
E' il momento di fare l'ultimo salto di qualità per i Penguins, quello che li porterebbo alla Stanley Cup. Saranno tre giorni di attesa febbrile, perchè in Michigan, ora, nessuno si aspetta di vedere ancora una partita sul suolo cittadino, ed in Pennsylvania ci hanno talmente creduto che non vogliono abbandonarsi all'idea che per quella coppa se ne debba riparlare tra 365 giorni.