Fattore campo? Presente!

Tyler Kennedy non ha nessuna intenzione di mollare in questa serie…

Neanche i pronostici dei tifosi più ottimisti dei Detroit Red Wings aspiravano a chiudere in quattro gare la pratica Stanley Cup contro i Pittsburgh Penguins.

Accreditati dall'essere il Dream Team della Nhl i campioni in carica si sono scontrati contro la versione più "casinista" della storia dei Penguins.

In coma per quasi tutta la stagione, Pittsburgh ha tirato fuori gli attributi solo quando i playoff iniziavano ad allontanarsi, e per limitare i danni e chiudere in maniera decente è stato appiedato il coach Therrien, artefice del miracolo finals della stagione scorsa.

Al suo posto in un colpo solo sono arrivati: Dan Bylsma per dirigere la banda di giovani impazziti e svogliati pinguini, Chris Kunitz e il veterano Bill Guerin per ripartire da zero.
Bylsma, occhialini ed espressione da prof-fratello maggiore, vanta una discreta carriera come giocatore, ed è descritto come un grandissimo motivatore, oltre che all'avere un debole per il ballo che gli è valso il soprannome di Disco Dan.

Il risultato è storia di questi giorni, con il nuovo coach, Pittsburgh, la Ferrari della Nhl bloccata con le marce basse, ingrana il turbo, si qualifica per i playoff, non si preoccupa di eliminare i cugini dei Flyers con la rimonta da 0a3 a 5a3 nella decisiva gara 6, (perla stagionale), non ha avuto timore di affrontare bomber Ovechkin ed estrometterlo dai playoff, sino a spazzare via l'uragano di Carolina con quattro partite perfette.

Dal punto di vista dei Red Wings i playoff sono la vetrina dove chi ha classe, deve necessariamente far leva su tutti i suoi campioni per avanzare, out Columbus in quattro gare, Anaheim in una guerra e Chicago, Franzen, Zetterberg, Lidstrom e Cleary hanno fatto in modo che il rematch delle finali 2007/08 andasse di nuovo in scena.

Le prime due gare evidenziano subito una cosa, alla Joe Louis Arena non si passa, i Red Wings hanno fatto tesoro degli errori contro i Ducks, l'unico team vittorioso a Hockeytown, e pur senza l'Artista Pavel Datsyuk hanno mostrato la tranquillità  di chi sa di essere il più forte portando a casa due vittorie.

Nel ghiaccio campione è sparito Sidney Crosby, autentico trascinatore della squadra di cui è capitano, zero punti nel doppio incrocio iniziale, e appena due siglati dal gemello del gol Malkin. Marc Andrè Fleury ha dovuto far miracoli per bloccare le avanzate delle Ali Rosse, ma quando il disco su un tiro di Stuart va contro la balaustra, gli sbatte addosso per finire poi in rete, si capisce che non tira aria di colpaccio.

Arrivati a Pittsburgh sotto 2 a 0 servono due imprese, per dare una gioia alla squadra della Pennsylvania che può contare tre Arene, una in costruzione la Consol Energy Center, la Mellon Arena dove si gioca, e infine il gruppo di tifosi che, non trovando posto, si ritrova all'esterno dell'impianto, creando una festa simile ad un capodanno.

Quando, dopo Gordie Howe in gara 1, è Mario Lemieux ad avere l'onore di consegnare il puck iniziale in un tripudio generale, formato da una muraglia bianca, è chiaro ad ogni giocatore di casa che serve l'impresa leggendaria. I Penguins si affidano al power play come unica risorsa, (vista la statistica a metà  gara 4 che parla di 9 reti per Detroit e solo 2 per Pittsburgh 5 contro 5), ma serve l'istinto del singolo per superare Osgood. Dopo Sergei Gonchar decisivo con Talbot in gara 3 è Jordan Staal a sorprendere in inferiorità  i campioni, per la prova di forza che il muro bianco della Mellon Arena chiede, e merita con l'esultanza in gara 4.

Coach Babcock in queste finali deve fare di necessità  virtù, out Datsyuk in rampa di lancio per gara 5, le linee d'attacco si son mostrate col trio Franzen-Zetterberg-Hudler e Holmstrom-Filppula-Hossa, ma ben più letale si è mostrato Darren Helm, autore di prestazioni sorprendenti. Chi ha deluso è stato l'atteso Marian Hossa, fischiato non più di tanto e abbastanza una versione fantasma nel suo ex ghiaccio.

È Geno genio Malkin a disegnare l'alto standard di classe che questa sfida sta proponendo, dopo la rissa con Zetterberg si fa notare mettendo a segno insieme a Crosby 8 punti respirando l'aria di casa, con 35 punti totali del russo e 31 del canadese. Un peccato non arrivare alla Stanley Cup dopo numeri del genere.

Il gol di Tyler Kennedy a chiusura di un'azione splendida dà  la certezza che questa serie sarà  più combattuta del previsto, Mr. Kennedy (annunciato dallo speaker in maniera splendida dopo la rete, come il Kennedy della Wwe) e i suoi ora hanno il compito più difficile, servono l'esperienza di Guerin e la classe della coppia d'oro, espugnare la Joe Louis Arena come missione, e avere il match point a Pittsburgh.

Lo sognano dal 1992, e quella coppa mai come quest'anno è vicina. Pavel Datsyuk permettendo"

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