Chiamatela zona Abdelkader: nelle prime due partite, due reti in entrata di terzo tempo
È vero, la fortuna aiuta gli audaci e occorre essere bravi a girarla dalla propria parte. Ed è altrettanto incontestabile che nello sport l'operato della Dea Bendata non è mai l'unica spiegazione di una vittoria o di una sconfitta. Ma, al contempo, è più che legittimo affermare che dopo due partite i Pittsburgh Penguins sono in credito con la fortuna.
Dopo le balaustre di fondo di Gara 1, ecco i pali di Gara 2. Quando un disco incoccia l'interno del palo, nove volte su dieci termina la sua corsa nel sacco. Ebbene, in due occasioni, con Bill Guerin nel secondo tempo e Sidney Crosby nel terzo, il puck ha colpito la base interna del montante, ha attraversato lo specchio della porta e ha fatto capolino dall'altra parte. Se poi sull'altro fronte Justin Abdelkader raggiunge un disco saltellante, lo colpisce come un golfista e lo infila oltre il guantone di Marc-André Fleury, beh, il quadro è completo.
Dato a Cesare quel che è di Cesare, i Detroit Red Wings non hanno assolutamente rubato nulla. I Penguins hanno giocato meglio rispetto a Gara 1 e sono riusciti a mantenere un livello di gioco costantemente elevato per quasi tutti i sessanta minuti. Ma, ancora una volta, le ali rosse hanno dato l'impressione di saper controllare il gioco nei momenti più determinanti. A tratti sembrano quasi giocare al gatto con il topo, per poi piazzare furiose accelerate che mettono alle corde i rivali, come nel caso della rete del pareggio di Jonathan Ericsson, giunta dopo un incredibile cambio della linea di Tomas Holmstrà¶m che ha costretto Kristopher Letang alla liberazione vietata e i pinguini a restare sul ghiaccio in debito di ossigeno.
Per la prima volta dopo otto partite, Dan Bylsma torna al classico schieramento con dodici attaccanti e sei difensori, inserendo Pascal Dupuis in quarta linea d'attacco al posto del settimo difensore Philippe Boucher. Evidentemente Sergei Gonchar è pienamente ristabilito e può tornare a giocare le sue copiose manciate di minuti. Pur optando per i quattro terzetti completi, l'allenatore dei Penguins non rinuncia a rompere regolarmente il quarto inserendo Sidney Crosby o Evgeni Malkin per un doppio turno.
Gara 2, se non proprio più cattiva, è per lo meno più sporca di Gara 1. Sidney Crosby ed Henrik Zetterberg subiscono diverse bastonate a tradimento da Johan Franzen e Chris Kunitz, e lo stesso duello personale tra il capitano dei pinguini e il centro svedese delle ali rosse è di quelli tosti. Senza dimenticare, ovviamente, gli ultimi secondi dell'incontro, con la scazzottata tra Evgeni Malkin e lo stesso Henrik Zetterberg nella quale il fuoriclasse russo sfoga le frustrazioni di un'altra partita senza particolari acuti, nonostante la momentanea rete del vantaggio in Power Play.
Sfogo che senza l'intervento di Colin Campbell, vicepresidente esecutivo della Lega, avrebbe potuto costare molto caro a Evgeni Malkin. Secondo il regolamento, infatti, una penalità di diciassette minuti (cinque per rissa, due per istigazione alla rissa e dieci disciplinari) come quella comminata al numero 71 diventa automaticamente una giornata di squalifica se è occorsa negli ultimi cinque minuti della partita o nei tempi supplementari e se va a punire un intervento volto a "lanciare un messaggio" in vista della partita successiva o a vendicare un fallo precedente. In questo caso, Colin Campbell ha ritenuto si sia trattato di un normale litigio e ha cancellato la sospensione.
Di ritorno alla Mellon Arena per Gara 3 in programma martedì notte, i Pittsburgh Penguins potranno dunque contare sulla presenza di Evgeni Malkin, ma non avranno scelta. Dovranno vincere. La possibilità di cambiare per ultimi sul ghiaccio di casa dovrà per forza diventare un vantaggio decisivo se la franchigia della Pennsylvania vorrà rifare superficie. A Detroit, le linee di Henrik Zetterberg e Marian Hossa si sono annullate a vicenda con quelle di Sidney Crosby e Evgeni Malkin in un duello difensivo che vale da solo il prezzo del biglietto. La differenza è stata fatta dalle reti realizzate da gregari e difensori.
Per tenere accesa la speranza, i Pittsburgh Penguins dovranno trovare il loro Justin Abdelkader.